Nonostante l'emergenza Coronavirus sia passata da un anno, nonostante si sia tornati ad una normalità apparente, continuo a far la spesa per la signora Enzina con regolarità.
Enzina è la signora del primo piano. Abito in questo stabile da poco prima che il Presidente del Consiglio" invitasse" a restare a casa. Ho voluto fortemente questo appartamento, perché dal terrazzo si vedono le isole Eolie. E non importa se l'ascensore funziona a singhiozzi e se lo stabile è vecchio. La vista delle isole Eolie ripaga di tutto. Che sia mattina presto, che sia il tramonto, non perdo l'occasione per affacciarmi, fumare una sigaretta, guardare l'orizzonte.
Non conoscevo nessuno qui e, quando ho bussato a Enzina per sapere se avesse bisogno di qualcosa, mi ha guardato con sospetto e mi ha liquidato con poche parole. Ma io sapevo che era sola e che era la protezione civile che le recapitava la spesa una volta a settimana. Iniziai quindi a lasciarle piatti pronti, appena cucinati, dietro la porta, semplicemente per farle sentire che non era sola. L'ho stuzzicata per mesi, quando la vedevo sul balcone che si occupava delle sue piantine. Io sapevo "che sapeva chi ero". Aveva chiesto informazioni alle altre famiglie del palazzo. Ma si era spiegata cosi'!
Una sera, dopo cena, fumavo la mia ultima sigaretta mentre godevo del panorama, quando hanno suonato alla porta. Era lei. Mi guardava con aria smarrita. Mi disse << Dottoressa, sono caduta >>.
L'ho subito fatta entrare e l'ho visitata. Tremava, era impaurita. Per fortuna non si era fatta nulla. Solo tanta paura.
<< Ha cenato? >>
<< No >> abbassò lo sguardo
<< Ottimo, neanche io - sorrisi mentendo - Le va se preparo qualcosa? >>.
Iniziammo a chiacchierare, mangiò di buona lena e mi raccontò di quanto fossero belli i suoi nipoti. E non sembrava avesse voglia di andar via. Era evidente che la storia della caduta fosse semplicemente una piccola scusa per attaccare bottone.
<< Vuole che scenda con lei? Ce l'ha un divano dove farmi dormire? Vorrei tenerla sotto controllo per questa notte >>. Accettò di buon grado e con un gran sorriso le attenzioni di questa dottoressa arrivata da poco. In fondo, quello che desiderava era un poco di compagnia.
Si potrebbe pensare che l'abbia adottata. In realtà è stata lei ad adottare me. Spesso cucina per me. Ha pure le chiavi del mio appartamento così, quando sono fuori, può dare l'acqua alle piante.
Ma non è mai invadente. Anzi, se le chiedo di pranzare insieme, mi dice scherzando: << Ma tu non hai una vita? >>.
Una vita. Certo che ho una vita: ho un lavoro, le mie piante, il mio terrazzo, qualche aperitivo coi colleghi.
Un poco magra forse come vita.
Forse.
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Ti ho baciato con gli occhi milioni di volte
RomanceNon tutti i mali vengono per nuocere. Gli eventi delle vita portano spesso risvolti positivi. Sta a noi coglierli. Ottavia e Alessandra hanno qualcosa in comune. Cosa accadrà?