Ti ho baciato con gli occhi milioni di volte

Il permesso

I giorni trascorrono caldi e appiccicosi. Con mille scuse Enzina cerca di farci trascorrere del tempo insieme. Ogni giorno ci chiede di: andare insieme a far la spesa, piegare un lenzuolo, cucinare... " puoi aiutare Alessandra a spostare la credenza? È troppo pesante per lei". E noi l'assecondiamo. Sembra che questa vicinanza non dispiaccia né a me, né a lei. Ci divertiamo con poco. A volte trascorriamo tutte e tre la serata sul mio terrazzo a giocare a carte.
Il gioco delle carte per me è un mistero ma nonna e nipote si sfidano all'ultimo punto. Più che altro mi diverto a guardarle.
Alessandra mi piace sempre di più. È simpatica, intelligente, brillante. Ho la sensazione di non esserle indifferente ma non capisco se e come muovermi.
Anche perché, finite le vacanze, tornerà alla sua vita di sempre. Una vita fatta di lavoro e vita romana, che certamente è più interessante della vita di paese.
Mi piace, ma che fare? La cosa che più mi turba è che ho l'impressione che il mio non sia un interesse superficiale e puramente estetico. Ho la sensazione che ci sia qualcosa di più. Mentre rimugino, squilla il telefono. È Enzina.
" Scendi subito, Alessandra non c'è ".
Mi precipito giù per le scale, scalza. Pensavo stesse male invece era alle prese con la caffetteria che non riusciva ad aprire.
" Ottavia, devi muoverti. Vuoi fartela scappare?" Enzina non è mai stata donna di mezze parole.

" Cosa dovrei fare? E poi tra qualche settimana riparte...".
Dirette. Schiette. Tocchiamo l'argomento senza mezzi termini. Evidentemente è palese che mi piaccia.
" Dunque - dice con fare solenne mentre tira fuori le tazzine per il caffè - avrò anche 96 anni. Sarò pure un poco rimbambita, ma basta guardare le vostre facce quando siete insieme. Vi piacete. È così semplice. E non siete due adolescenti"
Incrocio i suoi occhi e sento il mio viso avvampare.
" Chiediglielo" dice spazientita
" Cosa dovrei chiederle?"
" Come si faceva una volta. Chiedile il permesso di corteggiarla ".