MAE - 2

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PLAY Every little thing she does is magic - Sleeping at Last


Tipica giornata di una persona vedente:

Aprire gli occhi, fare una doccia senza aver paura di scivolare, indossare quel jeans che tanto si ama perchè ha un colore fantastico, mangiare quella ciambella solo perchè la sua glassa è rosa, uscire di casa senza soffermarsi su cosa andarai a sbattere stavolta, e soprattuto vivere. VIVERE.

Tipica giornata di Mae:

I passetti di Joke che struscia le mie ciabatte vicino al bordo del letto è il primo suono che percepisco quando la mia mente si sveglia -mentre i miei occhi dormono-. Credo che le ciabatte siano bianche e pelose, o almeno mi fido delle parole di Loris. La prima tappa è il bagno, dove vengo accuratamente accompagnata da Joke, inizialmente la cosa mi infastidiva, lui era ingombrante, è un pastore tedesco, la sua stazza si fa sentire, ci abbiamo messo un po' a diventare friendly. Ho dimenticato com'è sedersi sul water da soli o farsi la doccia da soli, l'unica cosa positiva è che non avendo la vista, non so se Joke mi stia osservando o meno, ad ogni modo sa essere molto silenzioso senza eliminare del tutto la mia privacy. So esattamene come entrare in doccia, lui si limita ad evitare che ci sbatta contro o scivoli. Probabilmente senza di lui, la mia vita sarebbe finita molto prima. La mamma mi odia per questo e anch'io mi odio per come sono diventata. La seconda tappa è vestirsi. Per una persona vedente aprire un cassetto e inflarsi la prima cosa che le viene davanti agli occhi è un gioco da ragazzi, una cosa scontata. Nella vita sembra tutto sempre così scontato, e poi improvvisamente non lo è più. I miei genitori hanno proveddutto a comprarmi lo scannerizzatore di codici del supermercato, questo è il nome che gli ho accreditato io, in realtà si chiama ColorTest, insomma ti dice esattamente di che colore è quell'indumento, bella trovata eh? Mi fa sentire ancora più disabile di quanto non lo sia già. Sono di per se una persona disordinata, il tipo di umano che lancia le cose senza un protocollo vestiario dentro l'armadio. Diventare cieca ha abbattuto anche questa parte di me. I miei indumenti sono divisi per sezione, perciò ogni parte dell'armadio ha un angolo dedicato a jeans, magliette, e così via. Insomma sono improvvisamente diventata una persona ordinata. Tranne i calzini, non mi importa, quelli li metto a ruota libera, anche se sono diversi, è una questione di principio! Il mio senso del disordine deve prevaricare comunque. E'l'unico diritto che mi fa sentire ancora me.

Ultima tappa: la colazione.

L'odore di waffle è inconfidibile, Brigit sa esattemente come viziarmi, in fin dei conti mi conosce da quando sono nata.

<< Buongiorno la colazione è già sul tavolo>> dice allegra, sta sicuramente sorridendo, ma i suoi occhi anche se non posso vederli stanno dicendo esattamente il contrario. Brigit si sta spostando dal lavello ai fornelli, le sue scarpe hanno uno scricchiolio a zig zag.

<< Ciao >> dico sfiorando con le dita la coda di Joke << ci ho messo sopra un po di nutella sciolta, il waffle è già tagliato >> mi rassicura aiutandomi ad indovinare la sedia esatta.

<< Come farei senza la mia Brigit >>

<< Rimarresti a digiuno mi pare ovvio >>

<< Già >> infilo la forchetta nel piatto e sento la mano di Brigit spostare la mia verso un pezzo di waffle << cavolo, non sono ancora brava a centrare >> sbuffo << dovrei esercitarmi con il tiro alle frecciette>> la consistenza spugnosa del waffle unita al sapore dolce del cioccolato mi invade le arterie.

<< Senti un po >> dice, e già so che cosa vuole introdurre, quella è la tipica frase da preludio di qualcosa che lei "sa".

<< Non voglio parlarne >> rispondo.

<< Mae, tua sorella...>>

<< Mia sorella doveva semplicemente farsi gli affari suoi >> ribatto mentre mastico.

<< Cercava di aiutarti. Quel ragazzo potrebbe davvero esserti utile, siete anche coetanei, potresti fare amicizia, provare...>>

<< Provare a fare cosa? Le persone non mi vedono più, per loro sono una disabile, provano pena per me, credono che la mia vita sia finita. Anche lui lo penserebbe, anzi sicuramente l'ha pensato quando mi ha visto. In fin dei conti hanno ragione, la mia vita è finita.>> alzo le spalle e trafiggo un altro pezzo di cibo, o meglio, lo fa Brigit per me.

<< Dovresti almeno provarci, o comunque fare pace con Loris>>

<< Non voglio fare pace con lei >> lo dico, ma in realtà non lo penso.

Quando mi alzo da tavola percepisco i passi di mio padre, mi avrà visto e starà sicuramente sospirando sconfitto prima di farmi la solita domanda.

<< Mae, hai già fatto colazione?>>

<< Si, ti ho anticipato scusa>> sarebbe giusto aggiungere "anticipato anche oggi". Non mangio più insieme alla mia famiglia, mi da fastidio. (questo non vale per Loris, è l'unica con cui mangio, altreimenti mi tormenterebbe il cervello). Mi da fastidio fargli pena perchè non riesco a infilarmi da sola il cibo in bocca. Ogni tanto Loris mi porta fuori, ma è solo per accontentarla e in ogni caso scegliamo posti non affollati. Quello che vedono gli sconosciuti non mi pesa dopotutto.

E adesso arriva la sua solita domanda.

<< Facciamo due passi?>>

<< Credo che tornerò di sopra ad ascoltare della musica. >>

So perfettamente cosa prova, ogni volta che rispondo di non voler uscire, si sente sconfitto, deluso da se stesso, in colpa per non avermi protetto, per non avermi impedito di uscire quel giorno. Se fossi rimasta a casa... << d'accordo allora >> ha un tono sereno e riesco a vedere il suo sorriso leggero, come se fosse tutto okay, ma non lo è, perchè quella linea che ci univa, quella nostra e unica lunghezza d'onda non esiste più tra noi. Io e papà facevamo tutto insieme, questo era il periodo adatto per il surf, le nostre immersioni, amavamo il mare. Lo amavamo insieme ed era bellissimo. Ma quella linea d'onda non la calvalchiamo più da parecchio ormai. Perciò mi infilo le mie belle cuffie e nelle mie orecchie guizza Every little thing she does is magic, dei Sleeping at last e dimentico i nostri momenti insieme, mi dimentico di me e di tutto ciò che mi circonda. Con un balzo Joke sale sul mio letto, con il muso tocca la mia gamba e si accuccia accanto a me senza emettere un rumore.


N/A

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Ci vediamo mercoledì prossimo !

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