Sono sdraiato su un letto con delle lenzuola di flanella rosa, emanano un odore di pulito. E' il letto di Susan. Sono qui che fisso il soffitto e invece di pensare al corpo di Susan caldo intorno alle mie braccia...
<< Ti sono mancata?>> mi sussurra.
Io penso alle dita di Mae, penso al mondo in cui le aggroviglia sulle corde del suo strumento, e a come le ha ridotte subito dopo. Mi domando se fosse davvero un modo per sentirsi viva,o semplicemente voleva punirsi.
<< Ehi...casa chiama Benny, tesoro ci sei?>>
<<Mmm...si, scusa>>
<< Ultimamente sei distratto>>
Veniva nella nostra scuola, eppure non l'ho mai vista. Ma quel suono...sarà lei?
<< Benny?!>>
<< Ehi...ehm, scusa. Sono un po stanco in questi giorni, sai il coach mi sta facendo pressioni, in più ho mia madre di cui occuparmi,e il lavoro si aggiunge anche >>
<< Stai facendo ancora lezioni ? >>
<< Si Susan, lo sai che ho bisogno di soldi >>
<< Sai bene che potrei darteli io, non serve che tu vada a perdere il tuo tempo a fare lezioni ad una cieca, ti starà risucchiando l'anima non è così?>> sbatte gli occhi velocemente alla fine.
<< Non prenderò i tuoi soldi Susan. E...>> quel suo modo di parlare mi ha stranamente infastidito << non parlare senza sapere >> aggiungo.
<< Cosa vuoi dire?>> si alza su un gomito.
<< Non parlare di lei senza sapere in che condizioni si trova >>
<< Perché ti interessi di cosa penso di lei ? Non dirmi che...oddio...ti piace?>>
<< Okay Susan la questione finisce qua. Anzi, credo che è meglio che io vada >> mi alzo senza pensarci troppo e infilo le scarpe.
<< Va pure, non mi importa. Tanto tornerai. Tutti lo fanno prima o poi>>
Non replico neanche ed esco da quella casa. A volte mi domando perché ho iniziato a frequentarla, be, Flanny direbbe che non c'è un motivo preciso,ma solo per una questione di necessità, sai com'è per noi ragazzi. Quando torno a casa la mamma è sul divano con le gambe stanche che cercano un po di sollievo, mi siedo accanto a lei, sollevandole le gambe e inizio un massaggio per darle sollievo.
<< Grazie, ne avevo bisogno >> sospira.
<< Si, ma non ti ci abituare troppo >> sorrido.
<< No, solo un pochino >> mi schiaccia l'occhiolino.
Restiamo così,con una musica lenta di sottofondo che proviene da un vecchio gira disci della nonna.
<< Mamma>>
<< Mmm>>
<< C'è un mio amico, che ha conosciuto una ragazza, un po particolare.>>
<< Particolare in che senso?>>
<< Be...lei non ci vede,ecco. Ma approcciarsi a lei è un po complicato,sai è sempre distaccata, sembra che voglia prenderti a cazzotti ogni volta che le parli, la sua lingua è tagliente, gli viene voglia di mollarla la, poi però cambia idea non appena...resta in silenzio e la osserva, perché si nota lontano un miglio che c'è dell'altro,e che quella non lei >>
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IMAGINE
RomanceSe Benny Turner non avesse attaccato quel volantino sulla bacheca della biblioteca della scuola, Mae Watson sarebbe rimasta il fallimento di se stessa. Se Mae Watson non avesse accettato quella proposta, Benny Turner non avrebbe mai imparato a veder...