Mae - 8 -

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play: Shallows - DAUGHTER if you live


Le persone normali hanno un ragazzo, vanno alle feste, scherzano, ridono, vivono. Le persone come me cosa fanno? Restano immobili aspettando che qualcosa cambi. Le persone come me non sperano, aspettano. Perché sperare fa paura, ti delude. Aspettare, è rassegnarsi.

<< Joke!>> il tonfo sul letto, si sfilano le cuffie dalle orecchie, non sento più nulla. Poi improvvisamente abbaia e qualcuno bussa alla porta della mia camera.

<< Avanti >> urlo.

Silenzio. Un rumore sottile striscia, strofina sul bordo della porta proprio quello che tocca la moquette.

Mi avvicino e mi accovaccio. Quando allungo la mano sento una pezzo di carta, è liscio, o almeno così sembra, sfiorandoci le dita sopra noto qualcosa di strano. E'...scritto in braille.

" NON PUOI DIRE DI NO".

Apro la porta per dirlo subito a mia sorella, ma non faccio in tempo a fare un passo, che un peso urlante mi cade letteralmente addosso, una mano mi circonda la testa .

<< Che diavolo !>> biascico. L'odore di sudore mischiato ad un pizzico di sale, mi invade le narici, sento il calore salirmi fin sopra le orecchie, lui è letteralmente su di me, il suo corpo preme contro il mio petto, e le sue mani sono intorno alla mia testa, con il ciuffo mi pizzica la fronte, e prima ancora di poter muovere un muscolo o sentire la sua voce, capisco immediatamente di chi si tratta.

<<Invece di aspettare dietro la porta, non potevi semplicemente entrare subito?>>

<< Volevo una cosa un po scenografica>> sbuffa.

<< Sai credo che dovresti...>> dico, il suo respiro è talmente vicino che probabilmente ci stiamo scambiando l'ossigeno.

<< Ehm...si certo >> si ritrae subito, strofina le ginocchia a terra, ma non lo sento alzarsi, è rimasto seduto sulla moquette, probabilmente a gambe incrociate, considerando lo stridolio dei jeans proprio nella loro parte più sottile.

<< Hai imparato il mio alfabeto>> dico.

<< No. Solo quella frase>> tentenna, percepisco il suo imbarazzo.

<< Be, apprezzo l'impegno>> mi sforzo di sorridere. Odio farlo, mi fa sentire così stupida.

<< Quindi accetti?>>

<< Be, vorrei almeno sapere di cosa si tratta>> ribatto.

<< Perché non provi semplicemente a saltare nel vuoto?>>

<< Saltare nel vuoto e al buio...non credi che sia un po troppo da pretendere?>> lui non capisce.

<< Ci sono io>> mi spiazza.

Ecco questo è uno di quei momenti in cui vorrei riavere la vista, vorrei poterlo vedere in viso, osservarne ogni linea di espressione, fissare il colore dei suoi occhi senza tregua, vedere la sua mano che in questo preciso istante sta sfiorando la mia, mentre le porge il foglietto.

<< Dove andiamo?>> domando.


N/A

Luogo: sul divano. Ora: 22.04  Giorno: il giorno in cui comprendo la falsità delle persone. Morale: Ne incontrerai altri, ma tu fregatene.


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