Capitolo 7

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Quella sera non riuscii a dormire, così decisi di prendere il computer dalla scrivania e iniziai a vedere un film. Alle 6am crollai sul cusino e mi svegliai direttamente quando Alyssa venne a bussare alla mia porta alle 4pm.

"Diana, non ti sei ancora preparata? Saliamo subito da Zayn, Jason ti darà un'aggiustatina"

Zayn era già pronto, si aggiustava la camicia davanti allo specchio mentre Jason gli metteva in ordine gli ultimi capelli ribelli.

"Jason, devi sistemare anche Diana gentilmente" gli ordinò la bionda sedendosi sul divano.

"Ma certo" rispose emozionato, mi prese per un polso e mi portò nella camera da letto. Mi fece un make up full face sui toni azzurri e argento, dopo infilai l'abito che mi aiutò a chiudere e infine raccolse i miei capelli in un morbido chignon lasciandomi due ciocche arricciate sul viso. Misi due punti luce alle orecchie dopodichè Zayn mi portò la meravigliosa collana della scorsa volta.
Jason uscì dalla stanza lasciandoci da soli e rimanemmo a fissare le nostre figure nello specchio. Ad un certo punto si sporse verso la scrivania per prendere il suo profumo e spruzzarne un'enorme quantità lungo tutto il busto.
Uscimmo dall'albergo, dove i paparazzi già ci aspettavano pronti.
Entrammo nella spaziosa auto mentre gli altri, come sempre, partivano prima di noi nel pullmino.

Arrivammo di fronte ad una grande sala eventi, con un giardino immenso ed una fontana molto alta.
Dall'esterno sembrava una villa.

Dopo l'ennesimo shooting dei paparazzi entrammo e c'erano già molte persone intente a ballare, altre che si erano incollate vicino al tavolo buffet e chi invece, seduto a qualche tavolo di cristallo, sorseggiava un mimosa.
Accompagnai Zayn a salutare un paio di persone che non avevo mai visto in vita mia, e queste dovrebbero essere le persone più famose e ricche del nostro mondo.
La maggior parte superavano di gran lunga i 35 anni e io e Zayn sembravamo dei bambini che si erano infiltrati nell'aula professori, o almeno, io mi sentivo così; Zayn si trovava a suo agio e, anzi, erano gli altri a sentirsi fuori luogo vicino a lui.
Mentre lui parlava con l'ennesima coppia di quarantenni, fecero partire 'Blank Space' di Taylor Swift: adoravo quella canzone.

"Vuoi ballare?" mi sussurrò all'orecchio e il suo fiato caldo mi fece venire la pelle d'oca.

"Certo" dissi, facendomi portare in pista da lui. Cercai di ricordarmi la distanza da mantenere durante il ballo e posizionai un braccio sulla sua spalla in modo rigido.

"Cosa stai facendo?" mi chiese ridendo

"Sto sbagliando tutto?" dissi mortificata

"Diana, sai perchè tutti questi vecchi mi invidiano? Perchè non seguo le regole che mi impongono, soprattutto nei balli" posò le mani sui miei fianchi e mi attirò a sè iniziando a muoversi diversamente da tutti gli altri.

"Sai, ci conosciamo molto poco noi"

"Cosa vuoi sapere, Malik?" gli sorrisi.

"Dove sei nata?" iniziò con l'interrogatorio

"Bradford"

"Davvero? Anche io sono nato lì, però dopo 15 anni io e la mia famiglia ci trasferimmo qui"

"Per affari o per altro?" chiesi

"In realtà non l'ho mai saputo, ricordo che era un periodo in cui i miei litigavano spesso, mio padre tradiva spesso mia madre e diciamo che lui non era un tipo molto...docile" si guardò intorno per non incontrare il mio sguardo.

"Per questo quando morì non verrai neanche una lacrima, e ho iniziato sempre a rifiutare il secondo nome che mi diede: Javadd"

"Zayn Javadd Malik" dissi a me stessa a voce alta.
"Scusa" mi morsi la lingua immediatamente

The stylist • Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora