The stylist • Zayn Malik

Capitolo 1

Stavo facendo colazione al bar con Allie, la mia migliore amica, quando notai sullo schermo del mio telefono l'orario

"Allie devo salutarti, se faccio tardi di nuovo Mandy mi ammazza" le dissi salutandola di corsa.

Mandy era il mio capo. Dopo aver completato l'accademia di moda più prestigiosa dell'Inghilterra, fui collocata qui: alla Mandelyn.
Era una delle più famose case di moda che ci fossero qui dal 2008. Artisti di tutto il mondo si rivolgevano a loro per avere vestiti per ogni evento. Sfortunatamente dalla morte della moglie di Mandy, Lynia, l'azienda perse molto.
Mandy iniziò uno stile di vita malsano, fino ad essere addirittura denunciato per stupro. Quelle voci non si è mai saputo se fossero vere, ma appena capì che stava per perdere tutto quello che gli rimaneva della moglie cercò di rimediare.
Nel 2010 riuscì a riacquistare un posto tra i grandi nomi, ma molti meno artisti richiedevano degli abiti da lui firmati.
Dopo due anni molti dei suoi dipendenti andarono in pensione, così la nostra scuola gli fornì 10 dei migliori studenti che avessero, me compresa.
Lavoro da soli quattro mesi qui ed ho già ottenuto la piena fiducia di Mandy, apparte qualche ritardo.
Arrivai di fronte al grande palazzo di vetro ed entrai di corsa. Presi l'ascensore e spinsi il grande bottone col numero 5.
Una volta uscita salutai tutti i colleghi e andai nell'ufficio di Mandy per prendere la mia nuova tessera.
Visto che prima era solo uno stage non avevamo una tessera da dover timbrare ma ora che mi aveva assunta, una bellissima scheda plastificata con il mio nome e cognome e una mia foto, era proprio lì che mi aspettava.

"Buongiorno" entrai spalancando la porta di legno. L'ufficio di Mandy era davvero grande: al centro della stanza c'era una scrivania molto lunga di legno nero, vari attestati esposti sui muri, un banco per gli alcolici e qualche pianta messa agli angoli della stanza.

"Buongiorno Diana, prego si sieda" mi disse indicando la comoda sedia in pelle difronte a lui.

"Immagino tu sia qui per la tessera" aprì un cassetto e iniziò a frugarci dentro.

"Si, le sono davvero grata per avermi dato questo lavoro, è il mio sogno da sempre" ero emozionatissima. Sin dai 9 anni, quando vedevo mia nonna abbozzare vestiti e cucirli, era nata questa passione per la moda.

"Ecco a lei" mi porse la scheda attaccata ad un lungo cordino e mi fece firmare un paio di moduli in cui affermavo che ero consapevole che i registri dell'azienda avessero tutte le mie informazioni personali.

Presi la scheda ed uscì dall'ufficio. Tornai nella stanza con gli altri miei colleghi e presi posto alla mia scrivania. Ogni scrivania era abbastanza grande e attorno aveva dei divisori. In questo lavoro è importante l'originalità e quei muretti servivano ad evitare che qualcuno imitasse le idee degli altri.
Sulla mia scrivania avevo già tutto il materiale che mi serviva e che avevo lasciato la sera prima. Sotto il tavolo c'erano dei cassetti in cui avevo fogli, matite di ricambio, pezzi di tessuti, riviste di giornale ed altre cose che sarebbero potute servirmi.
Presi un foglio e inizia a buttare giù qualche schizzo.

"Diana, come è andata?" Harry mi poggiò le grandi mani sulle spalle.
Anche lui veniva dalla mia stessa accademia solo che si dedicava principalmente alle tecniche di marketing e agli articoli di giornali e riviste.
Durante un progetto fummo scelti insieme e realizammo qualcosa di davvero stupendo, tanto che la scuola decise di chiamare davvero dei giornalisti per pubblicare quel pezzo.
Harry era capace di rendere pazzesca, innovativa ed attraente anche una semplice penna.
Non ho mai dubitato del mio talento nel disegno, ma da quello che scrisse nell'articolo, risultarono il doppio più belli.

"Bene, Hazza. Ho la tessera" gli indicai il pezzo di carta plastificato, poggiato sulla scrivania.

"Ho saputo che tu invece hai ottenuto la scrivania vicino l'ufficio di Mandy" anche Harry era tra i pochi ad essere stato assunto dopo quattro mesi di stage e sicuramente Mandy aveva notato sin da subito il suo potenziale.