Capitolo 9

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Mi svegliai con la luce del sole negli occhi, un braccio mi circondava la vita e il suo respiro lento e profondo dal sonno mi arrivava fino alla base del collo.
Il grande orologio sulla parete segnava le 6:45am, non avevo più sonno così provai ad alzarmi senza svegliare anche Zayn ma fallii e lo sentì mugulare qualcosa.

"Perchè stai andando via?" mi chiese con gli occhi ancora chiusi, tenendomi un polso per non farmi alzare.

"Non vado via, mi faccio una doccia" a quelle parole spalancò gli occhi e guardò tutto il mio corpo nudo.

"Andiamo insieme" disse alzandosi a fatica. Andò nel bagno e lo seguii, lo vidi aprire i rubinetti della vasca aspettando che si riempisse.

Il suono dell'ascensore ci fece spaventare e subito ci chiudemmo a chiave in bagno

"Zayn? Sei già sveglio?" la voce di Alyssa si avvicinava sempre di più, provò anche ad aprire ma notò che era chiusa.

"Si, Alyssa. Mi sto lavando" mentì.

"Tu sveglio alle 7 del mattino? Ti senti bene?" chiese preoccupata.

"Certo, che fai qui?"

"Sono venuta a prendere il tuo ordine per la colazione, come faccio da sempre" sentimmo il rumore delle scarpe girare per la stanza.

"Me la faccio portare in camera da lei perchè degli altri dipendenti non mi fido" mi spiegò a bassa voce per poi ritornare a parlare alla sua segretaria.
"Non l'ho scritto però portami il bis di tutto quello che già sai" disse pensando anche a me

"C'è qualcuno con te?"

"Si" rispose senza problemi. Effettivamente tutti i miei vestiti erano rimasti in stanza quindi lo avrebbe capito ugualmente.

"Va bene, allora vi porto subito tutto. Ciao Gigi" salutò credendo fossi lei e nella stanza calò un velo di tensione.
La vasca si era riempita e io e Zayn ci eravamo immersi insieme in mezzo a quelle bollicine che emanavano un odore di vaniglia, ovviamente io mi misi tra le sue gambe con la schiena contro il petto possente.

"Posso farti una domanda?" dissi all'improvviso giocando con una bolla di sapone vicino a noi.

"Dimmi" rispose passandomi il sapone sulle spalle.

"Perchè tu e Gigi non condividete la camera?" in realtà volevo chiedergli cosa sarebbe successo tra di noi ora, ma non ebbi il coraggio.

"Gigi è troppo casinista, e poi non riesco a vivere con 8 armadi pieni di suoi vestiti" scherzò
"Sul serio, ci abbiamo già provato una volta ma non funzionò. Lei invitava gente tutti i giorni e io non lo sopporto, ogni tanto voglio i miei spazi" mi spiegò serio.

"E adesso?" presi coraggio e chiesi in merito alla nostra situazione.

"Beh, lei è al quinto piano e..."

"No, Zayn. Intendo tra noi" lo interruppi.
Non parlò per pochi minuti ma che mi sembrano delle ore.

"Tu cosa vorresti accadesse?" mi rigirò la domanda. Io cosa volevo? Non lo sapevo. Avevo paura di una risposta brutta, ma quella buona che volevo quale era?
Con lui mi sentivo come se rinascessi ogni volta che mi sfiorava ma non sapevamo nulla l'uno dell'altra. Ma soprattutto dimenticavo un particolare: lui era ancora fidanzato

"Tu sei fidanzato, quindi direi che non c'è niente da decidere" risposi fredda.
Mi alzai da dentro la vasca e presi un'asciugamano da avvolgermi attorno.

"Tu non lotteresti per me?" mi guardò con un sopracciglio alzato e quell'espressione mi fece salire la rabbia.

"Dovresti farlo tu. Non sono io quella che sta con una persona solo per abitudine senza provare nulla" sbraitai.

The stylist • Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora