34.Lo spettacolo è finito.

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Zack.

Il primo passo per riparare una cosa è sapere quanto sia distrutta.
E sapete cosa?
Tutto mi è sfuggito di mano.
Tutto è diventato polvere.
L'unica cosa da fare è un bel mosaico con la mia disperazione.

Un rumore fastidioso mi sveglia di soprassalto.
Rabbrividendo, controllo l'orologio: sono le sette del mattino.
Ho gli occhi sgranati, fissi sul soffitto, e per un istante cado in preda al panico mentre cerco di ricordare dove sono e cosa è successo.
Mi tocco la fronte rimpiangendo già il fatto di essermi svegliato dal sogno che stavo facendo.
La realtà è così subdola.
Il cellulare vibra e lo recupero dal dalla tasca dei jeans con cui mi sono addormentato.
Kai mi sta mandando diversi messaggi.
Nei primi mi diceva, nell'ordine, di annoiarsi nel nostro appartamento da solo, di voler indietro il suo coinquilino.
Gli ultimi messaggi sono invece richieste sempre più pressanti di avere mie notizie su quello che sta succedendo con Polly.
Rileggo quello più pungente e non più fare a meno di ricordare tutti gli eventi precedenti.
L'arrivo di Polly.
La sua intervista.
Clytia che si arrabbia.
Noi che urliamo.
Lei che se ne va...

Quattordici ore dopo - e, accidenti se ce l'ho con me stesso - mi trovo ancora qui ad aspettarla
Di nuovo.
E di nuovo.
Come un maledetto sadico anche se lo Zack razionale mi sta dicendo che questo è l'esatto motivo per cui dovrei andarmene, da questa casa, da Clytia, prima che questa storiella si trasformi in qualcosa di ancor più... pericoloso.

"Perché complicare le cose, Zack. Sto per sposarmi. In questo modo non ce la faccio"

Le sue parole mi rimbombano ancora in testa.
La solitudine non mi è mai pesata, finora...
Non riesco a concentrarmi.
Perché non è rientrata?
Che diavolo ha intenzione di fare?
Merda!
Ha preferito di nuovo Eduardo a me.
E questo spezza quel che ne rimane del mio cuore.
Da quando la mia vita è diventata complicata?
È colpa sua?
O è colpa di entrambi?
E se non riuscirò mai a farmene una ragione?

All'improvviso un pianto acuto mi risveglia dai pensieri, mi dirigo nella stanzetta di Mike e Maya.
Dopo averli cambiati - con molta difficoltà visto la mia gamba completamente fuori gioco - preparo la colazione a tutti loro.

«Oggi niente scuola!», ha detto Mindy, dopo avermi ampiamente illustrato le ragioni di questo giorno di riposo.
Disinfestazione.
Hanno esultato di gioia come se aspettassero quel momento da una vita e io ho riso al ricordo di quella sensazione.
Porto le tazze dei cereali ai gemelli, preparo il biberon a Mike e.... mi fermo di colpo, finendo quasi addosso ad una bambina sulle punte dei piedi che si allunga verso lo scaffale.
Maya ha le braccia sottili tese verso una scatola dei Froot Loops.
Non ci arriverebbe nemmeno stando in punta di piedi.

«Ehi principessa ti ho quasi investita», le sorrido.

«Dovresti fare più attenzione».

Lei ignora il mio avvertimento.

«'io! 'io, 'io! 'endere»

Le sue piccole dita si agitano verso una scatola rossa con l'indice puntato verso lo scaffale più in alto.
Noto che ha le dita dipinte di blu glitterato.

«Certo», dico prendendole la scatola dallo scaffale, spingendola tra le sue mani pronte ad afferrarla.

Clytia non avrà da ridire se per una volta non fanno una colazione sana.
Mi concentro sulla mia tazza.
I bambini sono agitati: una cosa normale queste parti.
Per la successiva mezz'ora mi lascio trasportare dalle loro risate.
Maya tira fuori tutti i cereali mettendoli in fila per colore.
Marcus mi racconta dei suoi allenamenti di basket rinvangando un senso di angoscia al sottoscritto e poi è il turno di Matthias che racconta di quando a scuola la maestra ha fatto la vivisezione su una rana morta.
Per un po', mentre continuano ad urlare e far a gara a chi riesce a catturare la mia attenzione, dimentico i mie problemi.
Alla fine di tutto ho la testa che scoppia di informazioni, la maglia sporca di latte e coloranti dei cereali un po' ovunque visto che Maya ha deciso bene di pulirsi su di me, e una Mindy con la testa fra le nuvole.
Poi vanno tutti via ma Marcus ci ripensa e ritorna indietro.

Non è facile essere me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora