«Accidenti alle stupide idee di tua moglie, Zac!»
Jack si strinse nei vestiti ormai zuppi, reprimendo un brivido. Era tornato il solito brontolo della situazione e Ryan si chiese come quel suo atteggiamento potesse piacere alle donne, dovevano essere donne molto stupide, immaginò. Suo fratello non era il bastardo senza cuore che voleva far credere, ma il suo carattere era davvero troppo pesante e mutevole.
«Potevi benissimo restare dentro in compagnia del tuo malumore»
La voce di Zac era calma e pacata come al solito, in contrasto con il divertimento che gli vedeva negli occhi. Sospirò e prese due maglioni scuri dall'armadio, lanciandoli ai fratelli.
«Smettetela di beccarvi come due galline e cambiatevi, se vi serve altro potete trovare tutto nell'armadio» puntò il mobile in legno scuro dietro di lui e si avviò verso la porta.
«Dove vai?» gli chiese sospettoso Zac, bloccandolo proprio sulla soglia.
«Questa è casa mia, vado dove mi pare» rispose irritato, guadagnandosi un'occhiata sorpresa dal fratello minore.
Fantastico, era stato contagiato dal malumore di Jack. Si pentì subito di aver risposto in malo modo, ma voleva raggiungere Stephanie e di certo non gli piaceva perdere tempo a rispondere alle domande di Zac quando poteva rubare un bacio alla moglie e poi tornare in camera per cambiarsi.
«Scusami tanto» iniziò ironicamente Zac. «Non volevo essere invadente, anche perché sappiamo tutti dove stavi andando. Ah, la magia di Phanie Phanie» sospirò lui, asciugandosi una lacrima immaginaria.
«Giuro, se non ti conoscessi sospetterei del tuo orientamento sessuale» sghignazzò Jack a quella scena, mentre frugava tra i suoi vestiti in cerca di qualcosa di più piccolo che potesse stargli.
«Eviterò di rispondere a questa tua provocazione, anche perché ho una moglie che potrebbe confermarti il mio amore e il mio rispetto per le donne. Non certo come te» lo accusò.
«Stai forse insinuando che io non rispetto le donne con cui passo del tempo?» Jack gettò con poca grazia l'unica felpa della sua taglia che aveva trovato sul letto e incrociò le braccia al petto, fissando minaccioso il fratello.
Doveva intervenire, o quei due avrebbero detto e fatto cose di cui poi si sarebbero pentiti.
«Jackson e Zacharel Ashbey, siete nella mia casa, nella mia camera, e se non la smettete immediatamente di importunarmi i timpani con i vostri battibecchi da ragazzine adolescenti vi sbatto fuori di qui nudi come vermi».
I due ammutolirono contro voglia e si ignorarono, cambiandosi in fretta e uscendo dalla stanza senza rivolgersi mai uno sguardo.
Rimasto solo, Ryan sospirò stanco e si passò una mano sul viso. Non si era ancora cambiato e il gelo gli stava penetrando nelle ossa, nonostante il riscaldamento acceso.
Indossò una comoda tuta e si gettò sul letto, sprofondando con il viso nel cuscino su cui dormiva Stephanie. Alla fine non era andata a cercarla, ma anche in quel momento la voglia di vederla era forte, si sentiva frastornato dalle emozioni che quella donna suscitava in lui, anche solo immaginarla gli faceva perdere la ragione. Il potere che Stephanie aveva su di lui lo spaventava, aveva già permesso una volta a una donna di avere il controllo su di lui e le cose non erano andate per niente bene e, nonostante sapesse che la donna che aveva sposato era completamente diversa da quella che lo aveva manipolato da giovane, non avrebbe più permesso che una cosa del genere accadesse.
Si era più volte imposto di non innamorarsi di Stephanie, ma ogni tentativo si era rivelato inutile perché la sera prima aveva capito di amarla. La paura di perderla e la gioia provata nell'averla tra le braccia, al sicuro, nel loro letto gli avevano aperto gli occhi e ormai sapeva di essere perso, ma c'era ancora tempo per rimediare. Non voleva commettere altre stupidaggini per amore, quindi avrebbe tenuto sua moglie lontana per un po', giusto il tempo di riflettere e di tornare in sé. Rassicurato da quella decisione, si alzò dal comodo letto e scese in cucina, dove trovò Tiffany, Zac e Stephanie, ma non Jack. Sicuramente se n'era andato per il piccolo battibecco avvenuto prima in camera.
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Sposa per contratto
Literatura FemininaFiglia di un freddo magnate automobolistico, Stephanie dopo la morte della madre riesce a trovare conforto solo nella fotografia e negli abbracci di Maggie, la governante. Nonostante la solitudine e il senso di incompletezza, può dirsi abbastanza so...