Come tutte le mattine, dal telefono di Erika, partì Human, impostata come sveglia.
La ragazza biascicò qualcosa, contro la sveglia, e di malavoglia scese dal letto. Recuperò una maglia a bretelline verde prato e un pantaloncini di jeans dall'armadio e entrò in bagno per lavarsi.
Finito il procedimento, sbrogliò i capelli color legno e li raccolse in una folta treccia.
Scese le scale di legno antico, e come tutte le mattine, trovò sua madre in cucina, intenta a preparare del caffè.
Erika afferrò al volo un bicchiere di succo e un biscotto, non le piaceva far colazione pesantemente.Il cielo era limpido, privo di nuvole, e il sole era ancora basso.
Erika pensò di andare a trovare il padre, che era già in officina. Non sapeva nemmeno lei se andava lì per il padre o per sperare di rivedere Brian, perché onestamente detestava la puzza di quel luogo.
La sara cinesca dell'officina era alzata, e dall'interno provenivano rumori metallici, molto probabilmente l'auto del giorno prima.
Erika varcò la soglia trattenendo il respiro, per non inalare l'odore nell'aria.
-ehi, papà come va?- chiese in modo da attirare l'attenzione dell'uomo, abbassato sul banco degli attrezzi a studiare un pezzo da cambiare.
-oh, Erika... A me va bene, te?- chiese distraendosi dall'oggetto.
-a parte la sveglia brusca, va benissimo anche a me!-
-ciao Erika!- una voce maschile la salutò da sotto l'auto parcheggiata al centro del garage.
-ehi Brian!- la ragazza salutò con un gesto della mano il ragazzo che era sdraiato sotto l'auto e che era uscito con una spinta delle mani.-già al lavoro?-
-sì, devo dire che è piuttosto facile.- sorrise in modo sfuggente prima di tornare ad armeggiare con gli attrezzi da lavoro.
-ci vediamo!- Erika salutò i due, mentre usciva all'aria aperta.
Si diresse al solito parchetto, dove appoggiata ai pali dell'altalena, stava Marilyn.
-ciao Mary!- sventolò la mano per farsi notare dalla rossa che era concentrata sul cellulare a leggere qualcosa.
-oh, ciao Erika...- la salutò rivolgendole un largo e candido sorriso. -allora, tu hai incontrato quello nuovo?-
-sì!- rispose la piccola fingendo un'espressione vittoriosa.
-sempre la solita fortunata!- rise la sua amica. -e dimmi com'è?-
-mh... Che dire? Non è male. Capelli castani, occhi azzurri...- disse vagheggiando.
-occhi azzurri e "non è male"? Seriamente?- puntualizzò la più grande.
-se vuoi te lo faccio conoscere...-
-siiii!!!-
-sei sempre la solita scema...-
-ho sete, te?-
-anche. Andiamo al bar!-
Le due ragazze andarono al chiosco, dove la solita commessa era appoggiata al bancone. Chiesero il solito tè, e non poterono fare a meno di notare la monotonia di quel paese.
Ci sarebbe voluto qualcosa di più " vivo ", secondo loro.
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Bad Liar {Hoodie}
FanfictionErika Herbert, 16 anni, è una ragazza normale, con una vita normale. Ma cosa succederà se un giorno tutta la monotona tranquillità del suo paesino viene rimpiazzata dall'arrivo di uno strano sconosciuto, un estraneo pieno di misteri ed un passato pi...