Chapter 5

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Come tutte le mattine, dal telefono di Erika, partì Human, impostata come sveglia.
La ragazza biascicò qualcosa, contro la sveglia, e di malavoglia scese dal letto. Recuperò una maglia a bretelline verde prato e un pantaloncini di jeans dall'armadio e entrò in bagno per lavarsi.
Finito il procedimento, sbrogliò i capelli color legno e li raccolse in una folta treccia.
Scese le scale di legno antico, e come tutte le mattine, trovò sua madre in cucina, intenta a preparare del caffè.
Erika afferrò al volo un bicchiere di succo e un biscotto, non le piaceva far colazione pesantemente.

Il cielo era limpido, privo di nuvole, e il sole era ancora basso.
Erika pensò di andare a trovare il padre, che era già in officina. Non sapeva nemmeno lei se andava lì per il padre o per sperare di rivedere Brian, perché onestamente detestava la puzza di quel luogo.
La sara cinesca dell'officina era alzata, e dall'interno provenivano rumori metallici, molto probabilmente l'auto del giorno prima.
Erika varcò la soglia trattenendo il respiro, per non inalare l'odore nell'aria.
-ehi, papà come va?- chiese in modo da attirare l'attenzione dell'uomo, abbassato sul banco degli attrezzi a studiare un pezzo da cambiare.
-oh, Erika... A me va bene, te?- chiese distraendosi dall'oggetto.
-a parte la sveglia brusca, va benissimo anche a me!-
-ciao Erika!- una voce maschile la salutò da sotto l'auto parcheggiata al centro del garage.
-ehi Brian!- la ragazza salutò con un gesto della mano il ragazzo che era sdraiato sotto l'auto e che era uscito con una spinta delle mani.-già al lavoro?-
-sì, devo dire che è piuttosto facile.- sorrise in modo sfuggente prima di tornare ad armeggiare con gli attrezzi da lavoro.
-ci vediamo!- Erika salutò i due, mentre usciva all'aria aperta.
Si diresse al solito parchetto, dove appoggiata ai pali dell'altalena, stava Marilyn.
-ciao Mary!- sventolò la mano per farsi notare dalla rossa che era concentrata sul cellulare a leggere qualcosa.
-oh, ciao Erika...- la salutò rivolgendole un largo e candido sorriso. -allora, tu hai incontrato quello nuovo?-
-sì!- rispose la piccola fingendo un'espressione vittoriosa.
-sempre la solita fortunata!- rise la sua amica. -e dimmi com'è?-
-mh... Che dire? Non è male. Capelli castani, occhi azzurri...- disse vagheggiando.
-occhi azzurri e "non è male"? Seriamente?- puntualizzò la più grande.
-se vuoi te lo faccio conoscere...-
-siiii!!!-
-sei sempre la solita scema...-
-ho sete, te?-
-anche. Andiamo al bar!-
Le due ragazze andarono al chiosco, dove la solita commessa era appoggiata al bancone. Chiesero il solito tè, e non poterono fare a meno di notare la monotonia di quel paese.
Ci sarebbe voluto qualcosa di più " vivo ", secondo loro.

Bad Liar {Hoodie}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora