Capitolo X

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<No! No!> Lars inveiva contro il suo interlocutore al di là della ricetrasmittente <Devi portare trecento delle solite sedie! Subito!>  Per l'intera giornata il norvegese aveva dettato ordini al team della villa, tutto doveva essere perfetto per l'asta del Padrone. Aveva i nervi a fior di pelle, ma non per la vendita, l'aveva organizzata infinite volte. Ciò che minava la sua solita compostezza era la possibilità di perdere Maria Isabella. 

Sotto lo sguardo attento del norvegese sfilavano decine di cameriere. Alcune con il bicarbonato lucidavano il pavimento di marmo bianco. Altre spolveravano gli antichi mobili mentre un paio adornavano i pregiati vasi di porcellana con mazzi di fiori freschi. Dopo pochi minuti dalla sua sfuriata al walkie talkie si aggiunsero a quel frenetico via vai anche i maggiordomi. Imbracciavano delle imponenti sedie in pelle del medesimo colore delle venature antracite del marmo. Un espressione severa prese forma sul volto di Lars mentre impartiva agli uomini <Ne voglio ottantadue nel seminterrato e le restanti qui, al primo piano. Seguite la solita disposizione. Avete dieci minuti>. 

Quando il norvegese tornò a controllare, l'équipe aveva svolto il proprio lavoro egregiamente. Al primo piano gli enormi lampadari illuminavano un centinaio di teche in vetro dotate di antifurto; all'interno di ognuna di esse erano stati riposti i beni da vendere. In questo modo gli invitati avrebbero potuto scegliere e valutare il proprio pezzo prima di fare un'offerta. Nel lussuoso seminterrato non c'erano vetrine, ma gabbie numerate. Tra le sbarre dorate era incastonato anche un cartellino con la base d'asta più qualche informazione sulla donna, come data di nascita e luogo di provenienza. Anche in questo caso gli ospiti avrebbero osservato il proprio esemplare prima di acquistarlo, esattamente come se si trattasse di animali e non di esseri umani.

Lars guardò il suo orologio da polso. Erano già le sei del pomeriggio, l'evento sarebbe iniziato tra meno di un paio d'ore. Doveva correre da Isabella prima che la Signora la andasse a chiamare per agghindarla a dovere per l'evento. In pochi minuti il norvegese percorse i lunghi ed intricati corridoi che lo separavano dal suo pensiero fisso. Quando fu davanti alla porta controllò che non ci fosse nessun altro, appena ne ebbe la conferma entrò nella stanza. 

Isabella aveva udito l'andirivieni di persone e addirittura il tonfo di qualche oggetto o mobile, che si schiantava con il pavimento sopra la propria testa. Si era chiesta cosa stesse accadendo. Aveva addirittura ipotizzato che fossero le forze dell'ordine intente a sventare quel racket. Sperava con tutta sé stessa che Lars stesse bene. Poi aveva visto degli uomini in completo blu scuro trasportare delle sedie, sicuramente non erano della polizia e tanto meno dell'esercito. 

Fu sorpresa di vedere il norvegese, non era ancora ora di cena, ma dall'espressione grave dipinta sul viso di Lars capì che qualcosa non andava. I suoi timori vennero confermati appena il ragazzo iniziò a parlare a bassa voce <Bel, ti ricordi della vendita di cui ti avevo parlato sere fa?> 

Maria Isabella annuì. Rammentava il discorso che avevano fatto, come poter dimenticare una realtà così sconvolgente. Lars le aveva confermato le parole di Anaya della settimana precedente. Non si erano detti altro in merito. Sia Lars sia Isabella non volevano affrontare l'ipotesi di perdersi l'un l'altro. Dopotutto fino alla notte appena trascorsa nessuno dei due aveva avuto il coraggio di esporsi, ma con i baci nascosti tutto era cambiato. Quelle effusioni amorose avevano concretizzato il legame che li univa. 

<E' oggi. L'asta è oggi stesso> fece chiarezza Lars tra i pensieri di Isabella. La ragazza percepì le ginocchia tremare, gli occhi le si fecero lucidi e il volto iniziò a perdere colore, diventando sempre più pallido per la paura. 

<Ma...> cercò di dire qualcosa. Era troppo sconvolta per parlare. Si sentiva come se il pavimento le stesse crollando sotto i piedi; per non cadere a terra si mise seduta sulla brandina. Il norvegese le si avvicinò e le strinse le affusolate mani tra le sue, restando in piedi di fronte alla ragazza. La osservò dall'alto mentre le svelava il proprio piano.

 <Ti farò uscire da questo inferno>. Tentò di consolarla. <Ho accumulato dei soldi sporchi in questi anni, li userò per comprare la tua libertà>. Bel ricambiò la stretta del giovane intrecciando le proprie dita con quelle di lui. <Farò un'offerta anonima, così il Signor Marcelo non sospetterà niente. Al termine della serata tutte le ragazze vendute vengono scortate dai mercenari del Padrone alle automobili dei loro acquirenti. Ti preleverò io, ci sarà un veicolo con autista ad aspettarci. Sarai libera Isabella>. La giovane era al settimo cielo per quel programma splendido <Verrai con me, vero?> 

Lars scosse il capo <Non subito, altrimenti scoppierà il putiferio in villa. Verrai portata in un appartamento di mia proprietà. Ti raggiungerò lì dopo qualche giorno e vedremo cosa fare. Ho avuto poco tempo per organizzare tutto questo, dovremo fare attenzione>. Il tono di voce del norvegese sembrava tranquillo e pacato, ma dentro di sé Lars era angustiato. Se il Signor Marcelo si fosse reso conto del raggiro sarebbe stata la fine. 

Affinché tutto andasse secondo i piani il comportamento di Maria Isabella doveva essere impeccabile <Dovrai fare la brava, Bel. Non farti notare, quegli uomini sono molto più ricchi di me, non dovrai farti desiderare - le guance di Isabella ripresero un po' di colore per l'imbarazzo   - e non fare nulla che possa attirare l'attenzione del Padrone su di te>. 

Lars le schioccò un tenero bacio sulla fronte prima di uscire rapidamente dalla cella, lasciando Bel da sola a metabolizzare tutte le informazioni. Il norvegese aveva sempre riposto la propria fede solamente in sé stesso. Non aveva mai creduto in una religione, ma, mentre ritornava nel salone dell'evento, pregò. Implorò che la forza regolatrice dell'intero cosmo lo aiutasse a salvare Isabella. 

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Buon pomeriggio,

Eccovi anche il Capitolo X, spero sia di vostro gradimento! Prima del prossimo capitolo vi lascio solo un quesito: ce la farà Lars a liberare Isabella?


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