Nel corso della nottata, si alzò cinque volte, scossa da conati, anche se in realtà dalle labbra non le usciva niente se non della saliva, che puntualmente lei sputava.
Venne colpita in pieno volto da un raggio di sole filtrato attraverso la finestra. Mugolò, alzandosi con ben poche ore di sonno alle spalle e si diresse in cucina, solo per bere dell'acqua. Di mandare giù del cibo solido proprio non se ne parlava.«Ehi... Piccola~»
Dayla si voltò verso il salotto - da dove proveniva la voce - e spalancò gli occhi, trovandosi di fronte Carlh con un bicchiere di un liquido strano e quasi dorato stretto nella mano sinistra. Era visibilmente ubriaco.
Si alzò barcollando dal divano, avanzando nella direzione della ragazza, che indietreggiò istintivamente.«Sei stato abbastanza chiaro, ieri, non serviva tornassi a ribadire il concetto»
Gli disse lei, aspra, stringendo una mano a pugno fino a far divenire le proprie nocche bianche.
Lui rise sommessamente, poi le si piazzò davanti e con una mano le accarezzò il viso.«Senti... Sono stato un'idiota ieri, ma tu... Cazzo, sei incinta! E probabilmente è mio! È... Strano... Sinceramente, non voglio saperne nulla, fanne ciò che vuoi, ma vorrei stare con te...»
Ad ogni parola biascicava e si vedeva che faceva fatica ad articolare una frase di senso compiuto. La corvina lo spinse via quando le toccò un seno.
«Senti, ieri sei stato uno stronzo, e a quanto pare non te ne frega assolutamente niente né di me ne di... Questo Coso! Quindi puoi anche uscire da quella porta e andartene! Cosa sei venuto a fare?!»
Le si annebbiò la vista per colpa delle lacrime. La gola le pizzicava e si sentiva quasi soffocare, sia dal dolore che dal risentimento.
Lei amava lui, ma a lui evidentemente interessava solo una cosa ben precisa.«Sei proprio come... Tutte le altre! Hai un bambino in pancia e ti senti tanto... Speciale! Non fare la preziosa!»
Strinse i pugni e le afferrò il collo della vestaglia, bloccandola al muro e mettendo una gamba tra le sue.
Lasciami andare!
Le chiuse la bocca con la propria e si sentì avvampare. No, doveva resistere! Doveva...? Si, doveva! Alzò il ginocchio, con violenza, colpendo in pieno il cavallo dei suoi pantaloni, e questo cadde a terra con una mano tra le gambe e un'espressione sofferente e, al tempo stesso, esilarante.
Dayla si sistemò la vestaglia con le mani e lo prese per il colletto della camicia, trascinandolo sul pavimento fino alla porta.«Non sei più il benvenuto qui!»
Quasi urlò, scaraventandolo all'esterno, sul vialetto, e chiudendo la porta a chiave prima di dargli il tempo di rialzarsi e reagire.
Sospirò, premendo la schiena contro il legno liscio e lievemente freddo, scivolando a terra e prendendosi il viso tra le mani.
Fece mentalmente l'inventario: era rimasta incinta, aveva scaricato Carlh dandogli un calcio nelle palle e buttandolo fuori di casa e tra meno di mezz'ora sarebbe dovuta andare a scuola.
Cosa doveva fare? Avrebbe dovuto dirlo alla sua migliore amica? Beh, si, ovvio, si dicevano tutto!
Si alzò a fatica e si diresse verso il bagno, spogliandosi completamente e mettendosi di fronte al grande specchio che correva lungo una parete. Si mise le mani in grembo e si guardò di profilo, immaginandosi con il pancione. Scacciò l'immagine dalla propria mentre e si mise sotto il getto d'acqua bollente, che le fece dimenticare per qualche minuto tutto ciò che era successo nel giro di nemmeno ventiquattro ore.
Quando uscì, si avvolse in un enorme asciugamano verde militare, andando scalza nella propria camera, sentendo il parquet sotto ai piedi nudi.
Aprì l'armadio, lasciando cadere il telo sul pavimento, e ne pescò una T-shirt nera da uomo che le arriva sotto al sedere ed un paio di jeans azzurro candido con un paio di strappi sulle ginocchia, che mise sopra all'intimo rosa pastello.
Arrivata a scuola, venne accolta calorosamente da una ragazza dai capelli biondi, lisci come se fossero stirati, che la abbracció mettendole le braccia attorno al collo.«Tesoro! Mi sei mancata da impazzire questo weekend! Sai, Lean ha organizzato una festa da paura, avresti dovuto esserci!»
Le disse entusiasta Ilaria - la sua amica -, lasciandola andare e gesticolando, lanciandosi poi in una descrizione - forse fin troppo dettagliata - dei litri di alcol da lei tracannati, della musica da urlo e di quanto fosse figa Lucia con il top striminzito che lasciava molto poco all'immaginazione.
Dayla ascoltò con pazienza il racconto della serata passata, ma si perse circa a metà, tornando con la memoria a Carlh e al suo Coso.
Notandola disattenta, l'amica le schioccò le dita di fronte al viso, facendola sobbalzare lievemente.«Ti vedo strana oggi, tesoro... Successo qualcosa?»
Chiese la bionda, mentre si sfilava l'elastico nero dal polso per legarsi i capelli in una specie di stana cipolla.
La corvina fece un respiro profondo e le prese il polso, tirandola sul retro della scuola. L'altra protestò, ma la seguì riluttante.
Una volta giunte dove Dayla voleva, la lasciò andare e la guardò con gli occhi lucidi, fece ammenda a tutto il coraggio di cui era provvista e pronunciò le parole rapidamente.«Sono incinta e Carlh mi ha mollata perché è uno stronzo e non lo vuole!»
Strinse i pugni e chiuse gli occhi, per non vedere l'espressione con cui la sua amica l'avrebbe guardata di lì in poi.
Il cuore le martellava nel petto, gli occhi le si riempirono di lacrime e singhiozzò guardando a terra.«Non so ancora se tenerlo o no...»
Concluse e si sentì meglio, liberata da un peso, ma al tempo stesso aveva paura di quale sarebbe stata la reazione della bionda.
La sentì sussurrare, ma non capì le parole che ella disse, perciò alzò il capo con un'espressione confusa, incrociando i suoi occhi, lucidi a loro volta.
Aveva una mano sulla bocca ed era sbiancata. Vedendo l'espressione di Dayla ne concluse che non aveva capito ciò che aveva detto, così lo ripeté.«Cosa...?»
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𝑵𝒊𝒏𝒆𝒕𝒆𝒆𝒏
Teen FictionCome vi sentireste se a diciannove anni rimaneste incinta, se il padre del bambino vi lasciasse ed iniziaste a provare degli strani sentimenti per la vostra migliore amica? Questo è successo a Dayla, di cui vi racconterò la storia dal giorno in cu...