Martedì arrivò prima di quanto la corvina si fosse immaginata.
Ilaria aveva insistito per accompagnarla e stava aspettando in sala d'attesa che lei indossasse straccio di camicia da notte bianca che ti fanno mettere negli ospedali.
Mentre si cambiava, Dayla finì per fissare la propria immagine nello specchio; in pochi giorni era un po' cambiata: la pancia iniziava a gonfiarsi anche se di poco, i seni quasi non stavano nel reggipetto ed iniziavano a uscire dalle coppe, i capelli erano più lucidi di quanto non fossero mai stati prima di allora, aveva le occhiaie ed era ingrassata di un paio di chili perché mangiava abbastanza, nonostante la mattina avesse la nausea.«Non puoi mica metterci tutto il giorno per cambiarti!»
Esclamò Ilaria affacciandosi dalla porta ed arrossendo violentemente quando. La vide spoglia di fronte a sé con il reggiseno in mano
«Si, s-scusami, ora arrivo»
Disse la corvina, coprendosi il seno con le mani, anche se in fondo non le dispiacque più di tanto essere guardata dalla bionda.
Lei uscì e si mise la vestaglia bianca, per poi uscire dal bagno e mettere i vestiti nella propria borsa nera«Signorina Dayla? La dottoressa la sta aspettando»
Le disse una donnetta dai capelli corti, di un rosa pastello abbastanza appariscente, vestita con un camice verde ed una mascherina.
La maggiore strinse un po' la mano della sua amica, che la rassicurò dandole un bacio sulla fronte e dicendole che sarebbe andato tutto bene.
Questa annuì e la lasciò andare, seguendo la donna dalle curve provocanti che le ancheggiava davanti. Se la tirava troppo, per i suoi gusti, perciò non le rivolse neppure uno sguardo se non agli occhi.
La dottoressa era una ragazza di al massimo venticinque anni con i capelli brizzolati che le ricadevano eleganti sulla schiena e sul seno non molto prosperoso.
Se li legò quando la vide ed indossò una specie di cuffia larga e verde che li contenne. La fece stendere sulla schiena, con i piedi poggiati su due rettangoli che sporgevano dal lettino e le tenevano le gambe divaricate.«Non sentirà nulla, solo un lieve pizzicore»
La rassicurò la donna, facendole un'iniezione - l'aveva espressamente richiesta Dayla, per precauzione, ed aveva pure dovuto insistere - e prese in mano uno strano arnese.
La ragazza, lievemente stordita, spalancò gli occhi quando le venne infilato dentro, più per la vista che per il dolore, dato che non sentiva alcun che in quella zona.«No! Ho cambiato idea! Faccia uscire quell'aggeggio da dentro di me!»
La dottoressa, terrorizzata, fece come ordinato e la guardò sbigottita.
Delle lacrime calde le caddero dagli occhi, rigando le guance arrossate della corvina, che si strette le braccia attorno al corpo«Voglio il mio bambino!»
Urlò singhiozzando, e la donna si tolse la mascherina per sorriderle dolcemente
«Mi ha fermata in tempo. Non ho fatto niente al piccolo, è ancora vivo»
La rassicurò, tendendo una mano verso di lei per aiutarla ad alzarsi.
Aveva le gambe intorpidite e non sentiva niente in mezzo alle cosce, infatti le risultò un po' difficile inizialmente camminare.
Quando arrivò in sala d'attesa e vide Ilaria preoccupata, con la cipolla sfatta e gli occhi spalancati mentre volse lo sguardo verso di sé, le sorrise tra le lacrime.
Aveva appena preso la sua decisione, ed era quella giusta, lo sentiva nel profondo«Avrò questo bambino...»
Quasi non fece in tempo a terminare la frase che un buio improvviso la avvolse stretta
«Dayla! Sta perdendo sangue, fate qualcosa! Oddio, resisti amica mia, ti prego... Non posso vivere senza di te!»
E fu l'ultima cosa che sentì, prima che il buio le impedisse anche di udire qualunque cosa.
Quando si svegliò, si ritrovò su una brandina con attaccata al braccio una flebo di quella che pareva semplice acqua. Si mise a sedere e vide la bionda addormentata su una poltrona. Doveva essere molto tardi, perché tutto era silenzioso e buio. Sentì un dolore lancinante in mezzo alle cosce e vi portò la mano, trovando un assorbente nei propri slip, ma come ci fosse finito non ne aveva idea.
Le tornarono in mente le parole della ragazza.
"Sta perdendo sangue!... Ti prego, non posso vivere senza di te!"
E sorrise, anche se aveva paura di sapere perché stesse perdendo sangue senza sentire alcun dolore.
"...Non posso vivere senza di te!"
Lo aveva detto davvero. Lo aveva sentito con le proprie orecchie, e il suo cuore si crogiolò nella sensazione di essere importante per lei.
Ma poi un pensiero più importante le affiorò la mente. Il suo Coso!
Lo aveva tenuto. Si portò una mano in grembo. Era ancora lì con lei, e ci sarebbe rimasto a lungo.
La mattina dopo, intorno alle sette di mattina, venne svegliata da un'indiscreta mano che le divaricò le gambe«Scusi?!»
Disse rivolta alla figura con il camice che la stava visitando.
Quando questa alzò lo sguardo, incrociò i suoi occhi eterocromi e ne rimase affascinata«Scusi signora, pensavamo che fosse ancora svenuta. Devo darle una controllata, ieri ha perso molto sangue»
La mise al corrente la donna, e allora si lasciò visitare.
Fa' che il mio Coso stia bene, ti prego!
Ripeté nella propria testa come un mantra, mentre la donna le infilò una specie di sonda all'interno.
Vide su un piccolo schermo un puntino nero circondato da del grigio«Il suo bambino è salvo, signora, abbiamo fatto in tempo»
Le sorrise la donna, facendo una foto allo schermo e facendo uscire la sonda.
La pulì e disinfettò, per poi tentare di parlare con Dayla, ma questa era troppo presa ad osservare l'immagine che le era stata data dalla donna con aria affascinata.
Ma ciao, piccolo Coso. Sai che sei proprio bello? Un minuscolo puntino nella mia pancia.
Guardò verso Ilaria, che per tutto il tempo era rimasta girata verso un angolo della stanza ad osservare foto di bambini dagli occhi enormi e luminosi che ridevano, e le strinse la mano. Questa aveva gli occhi lucidi e le sorrideva, mentre anche lei guardava la foto«Sarai una mamma fantastica, ne sono più che sicura»
Le disse la bionda, abbracciandola con attenzione e delicatezza, sentendola singhiozzare contro il proprio collo.
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Spazio autrice:𝓗𝓲 𝓰𝓾𝔂𝓼 𝓪𝓷𝓭 𝓰𝓲𝓻𝓵𝓼!
Questo capitolo è un po' rapido, lo so, ma spero che vi piaccia.
Ho voluto dare una svolta al tutto, per non renderlo troppo noioso ^w^.
Alla prossima! (I consigli sono sempre ben accetti, ovvio uwu)
PS. Scusate per il ritardo, ma ero in vacanza!!𝓛𝓸𝓽𝓼 𝓸𝓯 𝓴𝓲𝓼𝓼𝓮𝓼, 𝓘 𝓵𝓸𝓿𝓮 𝔂𝓸𝓾 𝓪𝓵𝓵!
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𝑵𝒊𝒏𝒆𝒕𝒆𝒆𝒏
Teen FictionCome vi sentireste se a diciannove anni rimaneste incinta, se il padre del bambino vi lasciasse ed iniziaste a provare degli strani sentimenti per la vostra migliore amica? Questo è successo a Dayla, di cui vi racconterò la storia dal giorno in cu...