capitolo decimo: 𝐷𝑎𝑑

857 27 2
                                    

Quando, alla mattina, si risvegliò sotto il peso della sua amica - che ormai non la era più - si ricordò di ciò che era successo la sera e ne sorrise.
Le accarezzò i capelli biondi ancora scompigliati dalla baldoria che avevano fatto in quello spazio ristretto che era la sua macchina, e la osservò svegliarsi e stropicciarsi il viso ancora mezza addormentata

«Buongiorno, tesoro»

E con questo nomignolo le fece capire che non avrebbe usato la scusa dell'ubriachezza per scaricarla

«Buongiorno a te»

Le rispose Dayla, sorridendole, per poi venir zittita da un veloce bacio a stampo.
Si rivestirono e tornarono verso l'abitazione della bionda. La corvina parcheggiò proprio davanti al portone ed entrarono mano nella mano.
Un dubbio sorse nella mente della maggiore, che si inchiodò senza fiato

«Come faccio a dirlo ai miei...?»

Si chiese, scioccata. I suoi non erano omofobi anzi, sua madre appoggiava Ilaria, suo padre non era né contrario, ma nemmeno approvava la comunità LGBTQ+

«Posso aiutarti io, non ti preoccupare»

La rassicurò la minore, dandole un lieve bacio sulla fronte e  accarezzandole una guancia, per poi sedersi sul letto e mettere l'orecchio sul suo ventre

«Ciao Coso, qui è... Il tuo nuovo papà o la tua seconda mamma, come va? Sei comodo lì dentro?»

Disse Ilaria, accarezzandole i fianchi con dolcezza.
La minore le sorrise con le lacrime agli occhi, e posò una mano sui suoi capelli lisci e morbidi, per poi farla scorrere sul suo viso e alzarlo, chinandosi a baciarla sulle soffici labbra, che tanto aveva bramato in questi ultimi giorni.
Le loro bocche si separarono ed entrambe avevano un sorriso innamorato e stupido stampato in volto.

«Sembri scema, amo'»

Ridacchiò la bionda, sfiorandole il naso con il proprio e guardandola fissa negli occhi

«Senti chi parla»

Ribatté Dayla, baciandola di nuovo.
Era sicura che non si sarebbe mai stancata delle sue labbra, le avrebbe desiderate per sempre.
La bionda si alzò da letto e si mise a sedere sul divano davanti alla TV, prendendo in mano uno dei controller dell' Play Station, per poi dare dei colpetti sul divano e fare cenno alla corvina di sedersi di fianco a sé. Questa, titubante, fece come detto e le venne messo un altro controller tra le mani

«Sai che non so giocare»

Protestò la maggiore, mettendo il broncio mentre l'altra faceva caricare il gioco

«Ti insegno io»

Le fece l'occhiolino la bionda.
Dopo una decina di morti piuttosto stupide, la corvina ci rinunciò e abbandonò la partita, vedendo l'altra ridere di gusto.
Le diede un colpetto sul braccio e mise il muso, ma poi si lasciò trascinare dalla sua risata e buttò il capo all'indietro sullo schienale del divano rossiccio. Prese il telefono e mise una canzone di una cantante inglese, abbandonandolo sul comodino della bionda e mettendosi ad ancheggiare a tempo del brano.
Ilaria la osservò, abbandonando il controller sul pavimento, e le si mise dietro, con le mani sui fianchi della corvina, che prese a muoversi in modo più sinuoso.

«So che stai facendo, Dayla»

Disse la minore, sussurrandolo al suo orecchio per poi baciarla sotto alla nuca, sul collo, facendole venire un lungo brivido lungo la schiena.
Si morse il labbro inferiore quando questa le prese il pube nella mano, chiudendola attorno ad esso come a volerlo coprire, solleticandola piano con le dita.

«Sei tutta mia... Anche questa»

Sospirò in modo provocante al suo orecchio e la premette con il viso contro il muro, continuando a stuzzicarla in mezzo alle cosce.

«Ahhh!...»

Gemette la maggiore, buttando il capo all'indietro e stendendosi sul letto, sfinita La bionda la baciò dolcemente sulle labbra e le si stese di fianco, accarezzandole i capelli e la schiena.
Quando si fu ripresa, Dayla si alzò e le prese la mano tirandola con sé fino al bagno.
Erano entrambe splendidamente nude di fronte allo specchio, con i capelli alla rinfusa e la pelle appiccicosa di sudore. Si mise davanti a lei, premendole la schiena sul corpo, e si fece toccare la pancia con entrambe le mani, mentre la corvina le lasciò ricadere lungo i fianchi

«Avevo immaginato una scena simile una volta... E guardaci, adesso è vera»

Una lacrima le solcò il viso, ma lei sorrideva, più felice che mai.
L'altra le diede un bacio sulla spalla e la strinse di più a sé, accarezzandole il ventre dove quasi le pareva di poter sentire il minuscolo cuoricino del loro Coso nonostante fosse una cosa impossibile.
Il cuore della maggiore di riempì di gioia mentre guardava la scena riflessa nello specchio e si immaginava loro tre tutti insieme, con un bambino dai bellissimi capelli rossi o neri e dagli occhi verdi che giocherella con i propri capelli, curioso ed innocente.

«Sarai un papà fantastico»

Disse Dayla alla bionda, voltandosi leggermente verso di lei e reclamando le sue labbra con un semplice sguardo. L'altra l'accontentò e la baciò con dolcezza, trasporto e qualcosa di più profondo, un bisogno disperato di lei più di qualunque altra cosa al mondo.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Spazio autrice:

𝓗𝓲 𝓰𝓾𝔂𝓼 𝓪𝓷𝓭 𝓰𝓲𝓻𝓵𝓼!

Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo! Ho faticato un po' a scriverlo rispetto al solito, non so perché, ma ci sono riuscita e questo è l'importante
:3

𝓛𝓸𝓽𝓪 𝓸𝓯 𝓴𝓲𝓼𝓼𝓮𝓼, 𝓘 𝓵𝓸𝓿𝓮 𝔂𝓸𝓾 𝓪𝓵𝓵!

𝑵𝒊𝒏𝒆𝒕𝒆𝒆𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora