• Capitolo 7 •

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Ero a lavorare al bar, servendo tranquillamente i vari clienti davanti al bancone. Ormai uscivamo tutti assieme da poco più di un mese e le cose sembravano andare per il meglio.  Andavamo perfettamente d'accordo, eravamo in sintonia come non mai, a volte sembrava che ci leggessimo nel pensiero.

Quel pomeriggio avremmo dovuto avere un appuntamento tutti e tre. Ma io non potevo perché dovevo lavorare, quindi loro due avevano colto la palla al balzo per fare un giro da soli e conoscersi meglio e a me andava più che bene. Ero felice che Taehyung si stesse piano piano aprendo con lui, timido com'era.

Era tutto tranquillo, finché non arrivò un Taehyung tutto trafelato da me, sudato e col fiato corto, lo sguardo preoccupato come poche volte l'avevo visto da quando ci conoscevamo.

"Hey, piccolo, che succede?" Gli sistemai amorevolmente i capelli.

"Jung..." Prese fiato "Jungkook sta facendo una rissa"

Sgranai vistosamente gli occhi. Non mi era sembrato un tipo da rissa.

***

Jungkook e Taehyung stavano camminando per una piazzetta. In una mano un gelato —rispettivamente alla fragola e al cioccolato fondente — e le altre a stringersi timidamente.

"Me lo fai assaggiare, Jungkookie?" Chiese, facendo i suoi occhioni da cerbiatto.

Lui, ovviamente, annuì e avvicinò il cono gelato a Taehyung, che lo morse, mangiandone un pezzetto.

"Oh Dio, come fai a mordere il gelato? Va leccato" Disse Jungkook, con aria sconvolta, non avendolo notato prima.

"Semmai come fai tu a non morderlo? Nel senso, se lo lecchi e basta si scioglie" Mise su un broncio adorabile e Jungkook ridacchiò, abbassandosi un poco per baciarlo.

Taehyung sorrise in automatico e poi continuarono a gironzolare in silenzio, tenendosi per mano.

"Mi manca [T/N]" Se ne uscì così Jungkook, nel loro silenzio. "Nel... nel senso, non che non mi piaccia la tua compagnia per—"

"Però quando siamo tutti e tre assieme è meglio, vero?" Taehyung gli sorrise dolcemente, stringendo la sua mano e il minore annuì.

A Taehyung arrivò un messaggio, lui lo lesse e si congelò sul posto. I suoi occhi che passavano da una parte all'altra della piazza. Che lui fosse lì?

Jungkook si accorse subito del suo cambiamento d'animo e prese il telefono dalle mani del maggiore senza neanche chiedere.

Bastardo:

Quindi tu e [T/N] avete trovato un altro giocattolo da usare, eh?

Tra quanto lo butterete via come avete fatto con me?

Oh, ha preso il telefono. Ciao sconosciuto! Ti consiglierei di stare alla larga da questi malati mentali.

La testa di Jungkook si riempì di domande senza risposta nel giro di qualche secondo. Ma le accantonò tutte in angolo della sua mente, la cosa importante era che adesso qualcuno li aveva seguiti e li stava guardando. Uno stalker. I suoi occhi cercarono qualcuno che tenesse in mano un cellulare, il problema è che lo facevano in tanti, davvero in tanti. Un tizio gli fece un gesto con una mano, salutandolo mentre ghignava. Era il doppio di Jungkook, un armadio vivente. Ma lui, quando voleva, era una testa calda e corse verso lo sconosciuto per riempirlo di botte.

Perché non in tre? | KookvreaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora