Cotici il 16 agosto 1916
Mi tengo a quest’albero mutilato
abbandonato in questa dolina
che ha il languore
di un circo
prima o dopo lo spettacolo
e guardo
il passaggio quieto
delle nuvole sulla lunaStamani mi sono disteso
in un’urna d’acqua
e come una reliquia
ho riposatoL’Isonzo scorrendo
mi levigava
come un suo sassoHo tirato su
le mie quattr’ossa
e me ne sono andato
come un acrobata
sull’acquaMi sono accoccolato
vicino al miei panni
sudici di guerra
e come un beduino
mi sono chinato a ricevere
il soleQuesto è l’Isonzo
e qui meglio
mi sono riconosciuto
una docile fibra
dell’universoIl mio supplizio
è quando
non mi credo
in armoniaMa quelle occulte
mani
che m’intridono
mi regalano
la rara
felicitàHo ripassato
le epoche
della mia vitaQuesti sono
i miei fiumiQuesto è il Serchio
al quale hanno attinto
duemil’anni forse
di gente mia campagnola
e mio padre e mia madreQuesto è il Nilo
che mi ha visto
nascere e crescere
e ardere d’inconsapevolezza
nelle estese pianureQuesta è la Senna
e in quel suo torbido
mi sono rimescolato
e mi sono conosciutoQuesti sono i miei fiumi
contati nell’IsonzoQuesta è la mia nostalgia
che in ognuno
mi traspare
ora ch’è notte
che la mia vita mi pare
una corolla
di tenebre
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𝐋'𝐀𝐋𝐋𝐄𝐆𝐑𝐈𝐀━𝐆𝐢𝐮𝐬𝐞𝐩𝐩𝐞 𝐔𝐧𝐠𝐚𝐫𝐞𝐭𝐭𝐢
Poesia〔☁️〕 𝐑accolta di poesie di Giuseppe Ungaretti, pubblicata per la prima volta nel 1919.