Settimo giorno

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Mi svegliai presto, sapevo che quello fosse l'ultimo giorno che avrei vissuto Mirko e volevo vivermi ogni singolo attimo. 
Mi fiondai subito in doccia e nel mentre pensavo a cosa avrei indossato.
Nei giorni precedenti non pensai minimamente all'abbigliamento, ma quel giorno volevo rendere tutto perfetto ed indimenticabile.
Con l'accappatoio ancora addosso restai per più di mezz'ora dinanzi la valigia, non sapevo cosa indossare, ero in panico.
Per fortuna Martina bussò alla porta e aprì.
"Vale già sveglia?"
"Yes. Visto che oggi staremo sempre sulla nave voglio partecipare a tutte le attività dell'animazione." Trovai l'alibi più fattibile per giustificare successivamente la mia "scomparsa".
"Fai bene. Francesco dorme ancora, facciamo colazione assieme?"
"Si si, mi preparo e ti busso. Anzi no, vieni tu altrimenti sveglio Fra."
"Ok, metto una tuta e arrivo."
Non avrei mai potuto dire di no, Martina è come una sorella per me, anche se il mio desiderio era quello di  fare colazione con Mirko, la famiglia viene prima di tutto in ogni caso.
Decisi anch'io di vestirmi sportiva, leggins e maglia corta (sulla nave faceva un caldo tremendo), avevo perso semplicemente mezz'ora a fissare la valigia.
Complimenti, avevo afferrato bene il concetto di vivermi ogni secondo con lui.
Martina ribussó una ventina di minuti dopo e ci fiondammo subito ad un tavolino libero.
"Che hai fatto ieri? Sei scomparsa?"
"Niente Marti, sono andata a farmi un giro per la nave e al mio ritorno non c'eravate già più."
Odiavo l'idea di mentirle continuamente, ma non potevo fare altrimenti.
"Dev'essere stato un giro lungo visto che siamo andati via alle 4. Non mi stai nascondendo nulla vero? Qualche conoscenza o ragazzo?"
"Ma va Marti, qui sulla nave con tutta la famiglia? Devo essere proprio folle per fare una cosa del genere."
Si, lo ero.
"Ricordi quel ragazzo che ti salutò i primi giorni in ascensore, che la sera di capodanno ti strattonò a sé e che ieri tuo padre ha offerto da bere anche a lui?"
"Si, lo ricordo perfettamente. Perché?"
"È lì a fissarci da un po'..."
Mi voltai di scatto, era seduto solo ad un tavolino, indossava anche lui un tuta, aveva la faccia assonata ed era comunque bellissimo.
"Nah, sarà solo la tua impressione Marti."
"Vale! Tu non me la racconti giusta." mi disse ridendo.
Mi alzai dalla sedia e l'abbracciai forte, avevo bisogno di quell'abbraccio e anche lei visto il momento buio che stava passando.
È una ragazza molto forte, non esprime mai il suo dolore ed è sempre lì a porgere una mano a chiunque anche se lei stesse annegando.
Ci trasmettemmo amore, dolore e forza.
Fu uno di quegli abbracci che non dimenticherò mai, sono quelli che restano impressi nel cuore, per sempre.
Dopo poco fummo raggiunte dal resto dei cugini, si sentì il loro arrivo dal baccano che proveniva già dall'ascensore.
Amavo tanto quel baccano, metteva allegria e creava risate anche per gli altri.
Il tempo di sedersi al tavolo che già erano pronti con un altro scherzo e questa volta sarebbe toccato a me.
Mentre mangiavo il mio cornetto alla cioccolata,tutto sbriciolato addosso dalla maglia al pantalone, Luigi mi disse:
"Ma ti rendi conto che a 21 anni non sai ancora mangiare?"
"Luiiii eddai. Lo sai che sono così, che vuoi da me! Sto cornetti non sono neanche intatti."
"Ma vedi che ti sei sporcata tutta sulla maglia?"
Abbassai lo sguardo per vedere dove mi fossi sporcata.
In una frazione di secondo si alzò con la complicità di mio fratello e mio cugino Francesco, solleveranno me e la sedia e mi buttarono in piscina, vuota per fortuna.
"BASTARDI." Urlai mentre il resto delle persone rideva così tanto che in quel momento volevo solo sotterrarmi. Me l'avrebbero pagata tutti quanti.
Uscì dalla piscina, senza neanche la decenza di aiutarmi quegli stronzi e iniziai ad abbracciarli tutti per bagnargli.
La rabbia in un attimo passò eravamo tutti fradici d'acqua e ridevamo tantissimo, ma quel ridere che può far solo bene al cuore.
Purtroppo capì che avrei perso un'altra mezz'ora per ricompormi.
"Cuori vado in stanza a lavarmi e cambiarmi ci vediamo più tardi. E aspettatevi di tutto."
"Sei una contro tutti. Attenta che in stanza non ci sia nulla al tuo rientro."
Feci il gesto del dito medio e andai verso l'ascensore.





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