Dopo tutto, essere il più popolare della scuola non è bello come potrebbe sembrare.
Bisogna essere sempre perfetti e stare con persone delle quali non ti interessa solo perché sono "famose"; non posso neanche scegliermi degli amici.
E poi la parte peggiore: le ragazze.
Mi stanno sempre addosso, mi lasciano lettere d'amore nell' armadietto, mi seguono ovunque vada e mettono in giro strane voci, positive o meno.Ovviamente qualche volta ne ho approfittato.
Si vive una volta sola no?
In fondo che c'è di male, sono un ragazzo che vuole divertirsi, e ne ha la possibilità.Da poco sono finite le vacanze estive ed è iniziato il secondo anno di superiori.
Oggi si ricomincia.
Mi svegliai prima del suono della sveglia, non riuscivo a dormire, avevo uno strano presentimento, sapevo che oggi sarebbe successo qualcosa, non sapevo se fosse negativo, ma avevo una sorta di ansia che mi perseguitava dalla sera prima.
Mi alzai svogliatamente dal mio comodo letto per poi farmi una doccia e indossare la divisa della scuola che consisteva in una camicia bianca con una cravatta rossa e dei pantaloni verde petrolio. Andai in cucina per prepararmi qualcosa da mangiare e optai per un toast con dell' uovo.
Uscii di casa e mi chiusi la porta dietro con un piede mentre mi sistemavo lo zaino sulle spalle, pronto per qualsiasi cosa mi aspettasse una volta giunto a destinazione.
La scuola non era tanto lontana da casa mia, dovevo solo risalire una strada di qualche centinaio di metri.
Ormai conoscevo quella strada a memoria, erano anni che la percorrevo, e sapevo bene che, prima di venire sommerso dall' ondata di studentesse che insistevano a confessarmi i loro sentimenti non ricambiati, dovevo superare una casa disabitata da parecchio tempo.
Era lì, si confondeva tra le altre villette della strada, ma era sempre buia e priva di vita.
O almeno lo era.Quando mi ci avvicinai notai un furgone bianco decorato dal logo di una ditta di traslochi del luogo, circondato da operai intenti a spostare scatole e mobili.
Controllai velocemente se avessero già messo il nome dei nuovi proprietari sul citofono ma non c'era ancora nulla.
Forse finita scuola lo avranno già messo.
Magari ci vive qualcuno di simpatico.
Non faccio in tempo neanche a fare dieci metri che subito, come ormai ero abituato, arrivò una ragazza che mi salutò energicamente. Aveva dei lunghi capelli biondi con alcune ciocche che le coprivano gli occhi verde smeraldo.
Ricambiai il saluto e lei si mise a parlare ininterrottamente mentre io mi limitavo ad annuire con un finto sorriso.Arrivati all' ingresso della scuola trovai il solito gruppo di ragazzi e ragazze ad aspettarmi. Salutai sorridendo ma questa volta non mi fermai a parlare con loro. Avevo altro a cui pensare.
Andai al mio armadietto per cambiarmi le scarpe ma trovai quello accanto al mio, di solito vuoto, con dentro delle cose. Probabilmente era stato preso da qualcuno dei nuovi studenti del primo anno.
Strano
Il suono della campanella mi indicò che era ora di entrare in classe e così feci.
Mi sedetti ad un posto in fondo vicino alla finestra e, man mano che i miei compagni entravano, mi salutavano allegramente.
Notai però che nessuno si stava sedendo al banco a fianco al mio, cosa strana dato che ero ancora al centro dell' attenzione di tutta la scuola.
Quando entrò il professore, tutta la classe si zittí e lui si spostò goffamente da davanti la porta per permettere ad una ragazza di entrare.
Sentii alcuni ragazzi dietro di me fare commenti su quanto fosse carina ed effettivamente lo era.
Anzi, era molto più carina delle altre ragazze della classe.
"Bene ragazzi, lei sarà la vostra nuova compagna di classe, T/n T/c, siete pregati di trattarla bene"
Tutta la classe sembrò molto sorpresa di vedere quanto fosse bella quella ragazza.
Incrociai il suo sguardo ma mi resi conto tardi dell' errore che avevo fatto.
Rimasi incantato dai suoi occhi C/o, sarei rimasto lì, a guardarla ancora ma l' insegnante interruppe il contatto visivo che avevo ottenuto
"Ti puoi sedere vicino a Takami, il ragazzo biondo là giù"
La vidi annuire leggermente e seguii con lo sguardo ogni suo movimento mentre si spostava verso il suo posto.
La gelosia delle altre ragazze era talmente evidente che si poteva tagliare con un coltello, non tanto perché le era stato assegnato il posto affianco al mio, che era visibilmente desiderato da tutte, ma perché quella ragazza, T/c era bellissima.
Le tremavano leggermente le mani e trovai adorabile come facesse di tutto pur di evitare lo sguardo accusatore delle altre ragazze.
Le lezioni iniziarono, ma nessuno prestò particolare attenzione alle parole degli insegnanti, troppo concentrati sulla nuova arrivata.
Una volta suonata la campanella che avvertiva la fine delle lezioni, più di metà classe si lanciò sul suo banco riempiendola di domande alle quali lei rispondeva imbarazzata nel modo più breve possibile.
Ad un certo punto sentii Mitsuki, la ragazza bionda di questa mattina, dirle qualcosa a bassa voce, probabilmente però sperava che la sentissi.
" Vedi di stare lontana da Takami ok?
"Mh... Sarà un po' difficile considerando dove sono seduta"
Ridacchiai alle sue parole ma la faccia sconcertata delle ragazze, che avevano sentito la conversazione, fece scoppiare dal ridere anche gli altri ragazzi, mentre T/c ci guardava confusa.
Sì scostò una ciocca di capelli c/c da davanti gli occhi e, nel frattempo la maggior parte delle ragazze se ne era andata indignata.
Iniziò a prepararsi e si diresse verso l'uscita a testa bassa, seguita da me ed alcuni studenti che ancora ridevano.Quando rimanemmo soli la affiancati mentre scendevamo le scale e, quando capii che non avrebbe fatto nulla per allontanarsi parlai
"Allora... Hai già capito che tipo è Mitsuki immagino"
"Una troia?"
Mi misi a ridere, più forte del dovuto a quanto pare, visto che la bionda della quale stavamo parlando mi guardò storto per poi fulminare con lo sguardo T/c, la quale però non ci fece caso facendo arrabbiare ancora di più Mitsuki.
Mentre lei si avvicinava a me e a T/c noi arrivammo agli armadietti.
Quindi quello a fianco al mio era stato occupato da lei...
Mitsuki si avvicinò a T/c incurante del fatto che io sentissi tutto ciò che diceva.
"Forse non ci siamo capite T/c, lui non si abbasserebbe alla tua altezza, quindi stalle lontana!"
"Non credi che dovrebbe essere lui a-"
"Ho già perso troppo tempo a parlare con te" disse concludendo la conversazione per poi tornare dalle sue amiche sorridendomi quando mi passò vicino.
T/c la guardava allontanarsi con un espressione stupita e dopo un po' scosse il capo con un piccolo sorriso."Sei fortunata a riuscire non prenderla sul serio, o non arriveresti a fine settimana"
"A me non importa, tu non arriveresti a fine settimana"
Si allontanò prima che potessi dire altro.
Mi salutò alzando una mano, senza girarsi.
Rimasi in piedi, immobile, a guardare T/c allontanarsi, con un sorriso stampato in faccia.Angolo autrice
1168 paroleAllora, spero che vi sia piaciuto
Non so ogni quanto aggiornerò perché ci ho messo tantissimo per fare questo capitolo.
Se ci sono errori scrivete un commentoAddio
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Destiny// (Keigo Takami/Hawks x Reader)
Fanfiction"Tu credi nel destino?" Chiese poi all'improvviso l'albina, mentre si rigirava una delle sue ciocche rosse tra le dita. Quella domanda mi colse di sorpresa, e dovetti pensare per un po' alla mia risposta. "Io credo che tutte le nostre azioni, anche...