Ero rimasta paralizzata mentre Dabi premeva le sue labbra sulle mie, senza sapere cos'altro fare se non aspettare.
Non riuscivo a scansarlo.
Infondo era quello che volevo.
Il ragazzo fortunatamente si allontanò da me poco dopo, rimanendo a fissarmi con i suoi occhi turchesi mentre un ghigno si formava sul suo volto.
E se ne andò via senza dire niente, alzando pigramente un braccio per salutare, come se non fosse successo nulla, come se non mi avesse appena baciata, come se non stessi soffrendo così tanto.
Rimasi immobile a guardare la schiena del moro allontanarsi sempre di più, dimenticandomi completamente di tutto.
Persino Takami che mi fissava stupito era ora passato in secondo piano.
Sentii gli angoli degli occhi inumidirsi leggermente.
Ora l' unica cosa a tenermi ancorata alla realtà era la sensazione delle lacrime che mi rigavano il viso senza che io potessi fare nulla per fermarle.
Avrei voluto correre dietro a Dabi e chiedergli cosa significasse per lui quel bacio, a chiedergli di farmi rimanere con lui, a chiedergli tante altre cose ma non riuscivo a muovermi.
Da una parte volevo andare con lui come mi aveva ripetutamente chiesto, e dall'altra volevo rimanere qui.
Qui con Takami.Mi asciugai le lacrime con il dorso della mano e mi incamminai verso casa con la mente che mi portava indesiderati ricordi della sensazione delle labbra di Dabi sulle mie.
Poi il biondo mi mise una mano sulla spalla, fermandomi.
"Come stai?"
Chiese con poca sicurezza nella voce.
"Non lo so..."
Ammisi visibilmente turbata
Volevo solo sparire.
Allontanarmi da tutto e da tutti.
"Senti, perché non vieni da me?"
Mi rivolse un sorriso rassicurante.
"O-ok"
"Dai andiamo"
Non so come, ma il suo sorriso mi fece dimenticare, per pochi secondi, il dolore che provavo.
Iniziammo a camminare insieme diretti verso casa del biondo.
Stavo tremando, tenevo lo sguardo basso tentando di ignorare le lacrime.
I miei sentimenti per Dabi erano sbagliati.
Io non amavo lui, io amavo Touya.
Eppure ora ero qui.
A cercare di combattere i sentimenti che mi avrebbero rovinata.
E dopotutto, contro ogni mia previsione, non ero sola.
Avevo qualcuno che mi era vicino.Arrivammo a casa del ragazzo poco dopo per poi toglierci le scarpe una volta varcato l' ingresso.
L'interno della casa era molto luminoso, con un arredamento moderno pronto ad accogliere chi entri nell'abitazione
"T/c, mettiti comoda, io ora vado a preparare il tè ok?"
Annuii distrattamente andando verso il divano tenendo lo sguardo basso.
Una volta seduta feci di tutto per scacciare quel malessere che Dabi mi aveva procurato.
Ovviamente fallii miseramente e cercai una distrazione di qualsiasi tipo da quel dolore.
Distrazione che trovai in Takami.
Il ragazzo era in piedi davanti alla teiera, apparentemente perso nei suoi pensieri, non sembrò accorgersi del fatto che lo stesso fissando.
Quando si mosse per prendere le tazze per il tè, i miei occhi non lasciarono per un momento il suo corpo, seguendo ogni movimento.
Solo dopo aver posato le tazze su piano di lavoro della cucina, si girò verso di me notando che lo stavo fissando.
Rimase incantato per diverso tempo, durante il quale le sue iridi d'oro rimasero fisse nei miei occhi C/o.
Fu il fischio della teiera, che, avvisando che il tè era pronto, interruppe il contatto visivo tra me e lui.
Il ragazzo scosse la testa per riprendersi e rivolse nuovamente la sua attenzione alla teiera, non prima di avermi mostrato uno dei suoi sorrisi più sinceri.Lo vidi uscire dall' angolo della cucina con le due tazze posate su un vassoio che venne poggiato con delicatezza sul tavolino da caffè in legno nero posto davanti al divano dello stesso colore sul quale ero seduta.
Takami si sistemò vicino a me e, rivolgendomi un altro sorriso prese una delle tazze di tè portandola alle labbra.
Io mi asciugai le poche lacrime che ancora mi bagnavano il viso con il dorso della mano, per poi prendere la tazza rimasta.
Bevemmo il tè rimanendo in totale silenzio, e quando sia io che Takami finimmo, lui riportò le tazze in cucina.
Quando tornò non aveva più la felpa nera che indossava, rivelando una maglietta grigia senza maniche che metteva bene in mostra le sue braccia muscolose.
Non feci troppo caso ai suoi movimenti, troppo presa dai miei pensieri, tanto che non mi accorsi né del ritorno del biondo, né delle lacrime che ricominciavano a scendere indisturbate.
Di nuovo, la voglia di tornare da Dabi si vece sentire, aumentando il mio dolore.
Takami se ne accorse poiché si sedette affianco a me, circondando il mio corpo con le sue braccia.
Inizialmente fui sorpresa dal suo gesto, poi però appoggiai la testa sulla sua spalla.
Non sapevo perché continuasse a starmi vicino, non ne aveva motivo, ma gliene ero grata.
Passò la sua mano tra i miei capelli c/c in un gesto rassicurante.
Altre lacrime scesero dai miei occhi C/o andando a cadere sulla maglietta di Takami, anche se lui non sembrò preoccuparsene.
Troppo stanca per provare a combattere la voglia di piangere, lasciai che altre lacrime scendessero, completamente indisturbate.Angolo autrice
È passato più tempo del previsto dall'ultimo capitolo...
Scusate.Addio
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Destiny// (Keigo Takami/Hawks x Reader)
Fanfiction"Tu credi nel destino?" Chiese poi all'improvviso l'albina, mentre si rigirava una delle sue ciocche rosse tra le dita. Quella domanda mi colse di sorpresa, e dovetti pensare per un po' alla mia risposta. "Io credo che tutte le nostre azioni, anche...