Finalmente erano finite quelle cavolo di lezioni.
Mi diressi verso il mio armadietto continuando a chiacchierare con Keigo decidendo cosa fare nel pomeriggio.
"Adesso vi chiamate anche per nome?"
Chiese Mitsuki con la sua solita aria di superiorità
"Guarda che ti ho vista uscire da casa di Takami sabato"
La guardai male per un po', poi le risposi
"Vuoi un applauso?"
"Smettila! Sei solo una puttana!"
Keigo non riuscì a trattenere una faccia stupita mentre io mi limitai a sospirare.
"Ok, me ne farò una ragione"
"Bastarda! Avete scopato non è così!?"
Si arrabbiava troppo facilmente.
Mi voltai verso il biondo, che non aveva detto una parola per tutto il tempo, cosa strana per lui.
"Cavolo Keigo, avresti potuto dirmelo che stavamo scopando! avrei messo via la pizza!"La mia frase fece arrabbiare ancora di più Mitsuki, che mi fissava furiosa con i suoi occhi verde smeraldo.
Il ragazzo però a differenza di lei, soffoco una risata.
"Takami si merita di meglio di una puttana come te! Vedi di stargli lontano!"
"Senti, con tutto il rispetto...... Vaffanculo"
Non c'era neanche un velo di sarcasmo nel mio tono, e non c'era neanche rabbia o altro, era solo il mio tono tranquillo, come se le stessi parlando normalmente e non insultando.
In quel momento passò Kenta con lo zaino in spalla.
Il ragazzo aveva la pelle abbronzata e i capelli bianchi sostenuti da una fascia, in modo tale da non coprire i suoi occhi neri, ora spalancati in un espressione stupita, nel vedere Mitsuki tanto arrabbiata.
"Forse... Dovresti lasciar perdere... Mitsuki"
Tentò di calmare la bionda, ma lei non aveva intenzione di calmarsi.
Fulminò con lo sguardo il povero Kenta, che se ne andò a testa bassa sussurrando uno 'scusa' quando passò a fianco a Takami.
"Be' io ho da fare ora, ci vediamo"
Salutai i due biondi tranquillamente e me ne andai a passo deciso, verso il cancello della scuola, ancora pieno di studenti.
Avevo veramente da fare?
No.
Volevo solo andarmene prima di prendere a pugni Mitsuki.Arrivata a casa mi chiusi in camera mia lanciandomi sul letto, tra le lenzuola c/p appena pulite, lasciandomi avvolgere dal loro profumo.
Chiusi gli occhi e un sospiro lasciò le mie labbra.
Avrei dovuto studiare ma non ne avevo voglia.
Continuare a sopportare Mitsuki era davvero estenuante, e provocarla peggiorava solo la situazione.
Però ne valeva la pena.
Riaprii gli occhi quando sentii la suoneria del mio telefono.
Era mia madre che chiamava.
"Pronto?"
"Ehy, T/N, Sei già tornata a casa?"
Aveva un tono quasi sollevato, come se avesse ricevuto una bella notizia.
"Sì, che succede?"
"Dobbiamo parlare, io e papà torniamo prima oggi"
La cosa mi insospettì e non poco.
I miei genitori avevano trovato lavoro come camerieri in un bar/ristorante nel centro della città, ed erano soliti lavorare fino a tardi.
"Tutto bene?"
"Non ti preoccupare, ci vediamo dopo"
Rispose la voce di mio padre, e subito dopo attaccò, senza darmi tempo di salutare.
Cosa potevano avere di così importante da dirmi da doversene andare da lavoro?Passai più di un'ora a studiare, ma poi sentii la porta di casa aprirsi e la voce di mio fratello maggiore che mi chiamava.
Scesi e salutai mio fratello maggiore.
Era più alto di me, e aveva occhi e capelli del mio stesso colore.
"Ciao, n/f"
"T/n, papà mi ha chiamato, dice che ci devono parlare"
"Lo so, mi ha chiamata mamma"
Ci sedemmo sul divano in attesa.
Mio fratello, con il telefono in mano, mandava messaggi probabilmente a Fuyumi, la sua ragazza, mentre io passavo il tempo facendomi i più svariati film mentali su cosa ci potessero dire i nostri genitori.Già, mio fratello maggiore era fidanzato con Fuyumi Todoroki.
Spesso, contro la volontà del padre di lei, tornava nella nostra città natale per incontrare la ragazza.
Aveva i capelli bianchi con delle ciocche rosse e degli occhi grigi.
Era una ragazza simpatica che aveva trovato lavoro presso una scuola elementare come insegnante di sostegno e ambiva a diventare un insegnante a pieno titolo.Dopo un po' la porta si aprì, rivelando le figure sorridenti dei nostri genitori.
"Allora?"
Chiese impaziente mio fratello.
"Non ci salutare neanche?"
Chiese scherzoso nostro padre fingendo un espressione offesa.
Io mi limitai a sospirare, rimanendo in attesa mentre i miei genitori si toglievano le scarpe per poi sedersi sulle poltroncine di fronte al divano.
Il loro sorriso raggiante non lasciava i loro volti.
"Vi ricordate di Shoto?"
Chiese mia madre
"Il figlio minore di quel bastardo?"
Mio fratello non si preoccupi di nascondere il suo disprezzo per Enji Todoroki.
Nostro padre annuì
"Ha parlato con il padre, e a quanto pare Enji ha capito i suoi errori"
"Quindi?"
L'impazienza di mio fratello cresceva sempre più, ma io iniziavo a capire, e non mi piaceva affatto dove questa situazione stava andando.
"Ho riavuto il lavoro"
No.
No.
Non dirlo."Torniamo alla nostra vecchia casa"
Angolo autrice
Lo so mi odiate.
Lo so il capitolo è corto.
Lo so sono in ritardo.
E lo so, non ho riletto per correggere gli errori.
Quanto è passato?
Un mese?
Forse di più.
Scusate, non avevo assolutamente nessun idea.
Però ho già il prossimo capitolo pronto.Ah dimenticavo, se volete leggere una bella storia che viene aggiornata regolarmente andate da Just_AnAnimeGirl e leggete la sua Todoroki x Reader
Addio
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Destiny// (Keigo Takami/Hawks x Reader)
Fanfiction"Tu credi nel destino?" Chiese poi all'improvviso l'albina, mentre si rigirava una delle sue ciocche rosse tra le dita. Quella domanda mi colse di sorpresa, e dovetti pensare per un po' alla mia risposta. "Io credo che tutte le nostre azioni, anche...