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Come non detto, ci saranno spoiler
QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE DI LEGGERA VIOLENZA, SE NON VI PIACE IL GENERE NON LEGGETE

Un insistente bussare interruppe la quiete nell' ufficio di Keigo, che si stava rilassando sulla sua sedia di ecopelle nera.
"Avanti"
Rispose svogliatamente.
L'ormai familiare volto della sua segretaria apparve da dietro la porta.
Era una donna con dei lunghi capelli biondi e degli occhi verde smeraldo.
"Cosa c'è, Mitsuki?"

La donna sembrò esitare un'attimo, ma poi entrò nell'ufficio appoggiando un fascicolo sulla già piena di carte scrivania.
Keigo squadrò prima la sua segretaria e poi i nuovi documenti con i suoi occhi dorati.
"Sono gli aggiornamenti sull'ultimo caso"
Spiegò la donna.
Keigo Takami, responsabile della centrale investigativa conosciuta come "Hawks" è noto per essere il più giovane e più promettente nel suo campo.
L'uomo si passò una mano tra i capelli biondi, sospirando.
"Vado a chiamare Tokoyami"
Keigo annuì in risposta, cominciando a leggere quei fascicoli, mentre aspettava l'arrivo del suo giovane assistente.
Li abbiamo trovati, quindi.
La porta del suo ufficio venne aperta nuovamente, e un ragazzo non troppo alto e dai capelli neri e gli occhi rossi entrò silenziosamente nel piccolo ufficio.
"Che succede, signore?"
Chiese educatamente il moro.
"Abbiamo trovato il nascondiglio della lega"
Rispose l'uomo in tono serio.
L'altro annuì cupo.
Sapeva cosa significava averli trovati.
Ci sarebbe stato uno scontro.
La lega così si facevano chiamare, erano un gruppo di criminali responsabili di numerosi furti, omicidi e rapimenti.
Era formato da quattro persone principali, che erano quelli a cui la polizia mirava.
Shigaraki Tomura. Il leader, apparentemente.
Toga Himiko. L'unica ragazza, decisamente troppo giovane per quella vita.
Jin Bubaigawara. Il più anziano. Soffre di un disturbo della personalità.
E...
Dabi.
Il suo vero nome è sconosciuto, come l'età e le condizioni di salute.
Decisamente il più misterioso e pericoloso.
Un altro sospiro infastidito scappò a Keigo, mentre, fuori dalla porta del suo ufficio, la figura invadente della sua segretaria cercava di ascoltare la loro conversazione.
"Preferirei ci fosse T/n al suo posto..."
Borbottò l'uomo, ma al suo assistente non sfuggì.
"Intende quella ragazza di cui parla sempre?"
Il biondo si limitò ad annuire, mentre un' sorriso malinconico si formava sulle sue labbra al ricordo dei giorni passati.
"Dovrebbe parlarle"
Consigliò il ragazzo.
L'uomo non aveva più saputo nulla dopo quel messaggio che la ragazza gli aveva mandato anni fa.
Ma ora per lui ritrovarla sarebbe stato facile, considerando che aveva accesso ai dati di chiunque.
"Quando tutto questo sarà finito le parlerò!"
Sì decise poi.
Si alzò dalla sua sedia, e uscì dall'ufficio, seguito da Tokoyami.
Teneva il fascicolo tanto sudato da tutto il dipartimento sottobraccio.
La sua segretaria capì al volo la situazione, e chiamò a raccolta tutti gli agenti disponibili.

Keigo ed il suo assistente si ritrovarono nella hall del dipartimento, di fronte a loro, una platea di agenti aspettava in religioso silenzio che il loro capo iniziasse a parlare.
Un silenzio opprimente che precedeva quella che si sarebbe potuta trasformare in tragedia.
Il biondo aprì il fascicolo che teneva stretto a sé, mentre l'impazienza cresceva.
"Abbiamo trovato il nascondiglio della lega"
Annunciò poi.
"Voglio quattro squadre a circondare l'edificio, dobbiamo agire entro oggi, Mitsuki sta provvedendo a mandarvi tutti i dettagli via email"
Comandi semplici e decisi, ai quali tutti quegli agenti non esitarono ad ubbidire.

Il garage era pieno di furgoni e auto che si riempivano di poliziotti e medici, mentre negli spogliatoi tutti si preparavano a quello che presto sarebbe successo.
Il rumore delle pistole che venivano caricate e dei giubbotti antiproiettile che venivano allacciati riempì il dipartimento.
Ma presto tutto quel rumore venne sostituito da un completo silenzio: tutti gli agenti erano saliti sulle automobili assegnate loro.

In poco tempo, un edificio apparentemente abbandonato, con le finestre sbarrate e l'intonaco rovinato, sì fece largo nella visuale dei poliziotti.
Erano tutti preoccupati per l'imminente scontro, i criminali non si sarebbero fatti arrestare senza combattere.

Dall'edificio, illuminato dalla luce rossastra del tramonto, uscirono 4 figure.
Un ragazzo magro, vestito interamente di nero, i capelli azzurrini coprivano il suo volto.
Shigaraki Tomura.
Una ragazza bassina, i capelli raccolti in due shignon disordinati, vestita da studentessa, sorrideva contenta, con due coltelli in mano.
Himiko Toga.
Un uomo di circa trent'anni, biondo cenere, con una cicatrice al centro della fronte, li scrutava torvo.
Jin Bubaigawara.
E un ragazzo, con un sorriso di scherno in volto, dai capelli neri, teneva tra le labbra una sigaretta, e indossava una maglia smanicata bianca, che metteva in risalto i tatuaggi sul collo e sulle braccia, nella mano destra, una pistola pronta a fare fuoco.
Dabi.
Tutti i poliziotti, al riparo dietro le autovetture, tenevano le pistole puntate contro i quattro criminali.
Keigo e Tokoyami erano gli unici che si trovavano di fronte alla lega, senza nulla a ripararli da loro.
"Gettate le armi e arrendetevi!"
La voce di uno degli agenti, amplificata da un megafono, interruppe quella strana quiete.
Ma questo fu solo un invito a combattere.

Fu un secondo, durante in quale Jin, con un coltello in mano, scattò verso Tokoyami ad una velocità sorprendente.
"TI AMMAZZO! no non è vero!"
Esclamò l'uomo, mostrando agli agenti la sua seconda personalità.
I riflessi di Keigo e il suo assistente furono veloci.
Due colpi di pistola uccisero l'uomo, e del suo attacco, al ragazzo moro, arrivarono solo le urla.

Toga e Shigaraki erano troppo occupati con gli altri agenti per accorgersi della loro perdita, ma due occhi turchesi avevano visto chiaramente la scena.
Dabi, con pochi e veloci passi, era ora di fronte a Keigo, e gli puntava la pistola contro.
"L'hai ammazzato, bastardo!"
Il suo tono, pieno di odio fece venire la pelle d'oca al biondo, che cercò di non mostrare la sua paura.
Avrebbe vinto.
Per poter tornare a casa, cercare T/n e andare da lei.
Avrebbe vinto per lei.
Avrebbe vinto per loro.
"Butta l'arma a terra e metti le braccia dietro la testa!"
"Non credo proprio"
Il sorriso di scherno del moro, si era trasformato in un ghigno sadico e desiderosa di vendetta.

Le pistole puntate contro il loro avversario.
Rabbia e paura riempivano i cuori dei due.

Uno sparo.
Un unico sparo.
Il suono di alcune gocce di sangue che cadevano a terra precedette il rumore sordo di un corpo, ormai senza vita, che cadeva al suolo.





Quello scontro fu la causa di diversi feriti, due morti e...
3 arresti



Angolo autrice
Non odiate mi pls.
Ora vi spiego.
Non volevo una di quelle storie tutta rosa e fiori dove i protagonisti si mettono insieme e va tutto rosa e fiori, è troppo "classica"
Certo, potevo scegliere una fine un po' meno triste, ma ormai è fatta.

Presto uscirà l'ultimo capitolo, dove ci sarà la reazione di t/n...
Vi prego (specialmente tu, yuko-chaan) di NON uccidermi prima che io finisca la storia, grazie.



Destiny// (Keigo Takami/Hawks x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora