Capitolo 5

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Aveva mantenuto la promessa: avevano lasciato l'isola per viaggiare e non fu facile dato che si trattava di farlo con un ricercato, ma Berlino era un uomo dalle mille risorse.
Per Ariadna abbandonare quel piccolo angolo di mondo aveva significato un insieme di emozioni contrastanti, stava lasciando un luogo che per lei aveva significato gioia e dolore. Per quanto negli ultimi tempi le cose fossero cambiate, non era così semplice dimenticare tutto quello che era successo. Quell'anno la sua vita era stata totalmente travolta da un uragano che aveva il nome di una città e guardando l'isola farsi sempre più piccola all'orizzonte, aveva come l'impressione che si stesse chiudendo un capitolo.
Sicuramente non avrebbe mai dimenticato ciò che in quei mesi le era successo; le sembrava di aver vissuto più in quegli ultimi mesi che per tutta la sua vita precedente alla rapina.
La prossima meta sarebbe stata l'Italia e glielo aveva detto come se le stesse dicendo che sarebbe andato a pescare il giorno dopo.

"Domani ce ne andiamo, devi preparare la valigia" Ariadna rimase per un momento interdetta, non si sarebbe mai aspettata di lasciare l'isola con quella velocità. Pensava che la sua permanenza lì sarebbe durata molto tempo ancora.

"Per andare dove?"

"In Italia...te lo avevo promesso" sorrise e nel suo sguardo lei colse un velo di ansia. Come se avesse il timore della sua risposta.

"Ah giusto"non riuscì a dire molto altro perchè i pensieri le si accavallavano nella testa, diventata un frullatore.

"Non ti vedo entusiasta, pensavo ti avrebbe fatto piacere"

"Mi fa piacere, solo che non me lo aspettavo. Pensavo di rimanere qui per più tempo"

"Te lo avevo detto che vivere con me avrebbe riservato sorprese"

"Già" disse sovrappensiero e riportando lo sguardo a Berlino lo vide contraddetto, non si aspettava decisamente quel tipo di reazione.

"Ariadna io..." non fece in tempo a finire che Ariadna lo interruppe.

"Andiamo!"

Alle sue parole sembrò rilassare il volto e si alzò per far azionare il giradischi.
Partì una musica adatta per un lento e lei capì subito dove sarebbe andato a parare.

"Balliamo" le offrì la mano e lei si alzò seguendolo sulla spiaggia poco lontano il portico. Poggiò la testa sua sua spalla e in quel momento, sentendo il cuore dell'uomo che la stringeva, pensò che forse veramente lo avrebbe seguito in capo al mondo come si sarebbe voluto sentir dire.

"Ti voglio regalare una cosa" le disse piano all'orecchio e si allontanò brevemente per prendere qualcosa nelle sue tasche. Ne tirò fuori un piccolo anello con fila di legno intrecciata. Sulla sommità si vedeva una perla grezza abilamente incastonata.Per un attimo lei trattenne il respiro, era un anello bellissimo nella sua semplicità e la sua mente ritornò a quel giorno in acqua, quando non lo vide da subito ritornare a galla: aveva trovato un'ostrica.

"La struttura non durerà molto essendo di legno. Lo farò lavorare in oro appena mi sarà possibile" spiegò ma la giovane sembrò sentire solo una voce ovattata. Non sapeva cosa dire, voleva che rimanesse così per sempre e così sarebbe stato.

"è bellissimo così" disse guardandolo ancora nelle mani di lui.

"Beh te lo posso mettere?" rise Berlino riportandola alla realtà.

"Sì" disse porgendogli la destra.

"L'altra Ariadna" la corresse in parte divertito dalla sua realzione e in parte compiaciuto.

"Sì, scusami"

"Mancava l'anello" riflettè ad alta voce mettendole il pegno al dito.

"Sei un romantico Berlino" scherzò lei.

Nonostante tutto - La Casa Di CartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora