Capitolo 7

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La meta successiva fu la Toscana. Berlino portò Ariadna nel monastero in cui aveva vissuto per tre anni vicino Firenze; un luogo suggestivo e affascinante.

Li accolse Frate Carlo che abbracciò calorosamente Andrès come se avesse visto un vecchio amico, ma quando vide Ariadna rimase perplesso.

"Tatiana Bentrovata!" a quelle parole Andrès cambiò totalmente espressione guardando Ariadna che era decisamente confusa.

"Come scusi?"

"Padre Carlo lei è Ariadna" si intromise Berlino che ottenne in risposta uno sguardo contraddetto da parte dell'uomo, che però per non sembrare scortese con l'ospite riprese parola.

"Ah Ariadna, Benvenuta...entrate" disse facendo largo e lei passò davanti Andrès fulminandolo con lo sguardo.

Il monastero era enorme e bellissimo; nel tempo trascorso i Monaci avevano concluso la restaurazione finanziata dal loro ex ospite e diverse ale della struttura avevano riacquistato l'originaria bellezza.

Incontrarono altri frati, che salutarono Berlino con calore anche se  lo sguardo riservato alla sua accompagnatrice si dimostrò sempre di cortese stupore.

Ariadna non ci mise molto a capire che in quel posto Andrès aveva presentato una delle sue numerose mogli. Essendo monaci non vedevano di buon occhio questo cambiamento: il matrimonio era sacro e per sempre per loro.

"Dovevi aspettartelo"

"Ah non ti preoccupare, già avranno dimenticato" minimizzò.

Entrarono nella zona che era stata la sua casa per diverso tempo e nulla era più di tanto cambiato a detta sua. I monaci si erano limitati a pulire e sanificare di tanto in tanto.

"Quindi hai vissuto qui durante la tua permanenza in Italia" disse guardandosi intorno.

"Già, ho dei bei ricordi in questo posto"

"Ti ci sei sposato con Tatiana?" chiese curiosa.

"Sì, ma non è solo questo..." non terminò che Ariadna lo interruppe rapita da un modellino trovato sotto ad un telo.

"Cosa è?" chiese stupita.

"La banca di Spagna" disse avvicinandosi a lei e toccando la struttura rifinita nei minimi dettagli. Berlino lo guardò sorridendo e ricordando quello che per lui aveva significato.

"La tua rapina?" chiese lei nella speranza di saperne di più.

"L'opera maestra" rispose con lo sguardo sognante di chi si perde nei ricordi.

E fu così che Ariadna venne a conoscenza del piano per entrare nella Banca di Spagna. Un piano geniale e allo stesso tempo folle, a cui avevano lavorato lui, il migliore amico ed il fratello. Di loro parlò con affetto, e raramente Ariadna lo aveva sentito spendere simili parole per qualcuno. Era chiaro che per lui fossero persone molto importanti.

"Ti mancano?"

"Questa vita ti porta a delle rinunce. Sono sicuro che ci incontreremo di nuovo" disse e si trovò a fissare una foto posta sul mobile alto accanto al modellino.

Ariadna si avvicinò e la vide: c'erano Andrès, Sergio e un altro uomo che capì essere il suo migliore amico. Sorridevano felici all'obiettivo e guardandoli  ebbe un moto di tristezza, lo avrebbe voluto vedere ancora così. Rare volte lo aveva visto sorridere così spensierato; non che non lo facesse con lei, ma era convinta che gli affetti nella vita fossero qualcosa di impagabile. Ad un fratello o un amico non si poteva rinunciare, la vita ne avrebbe perso.

Lei non aveva la pretesa di sostituire quelle figure, ma per un momento si sentì in dovere di riempire quei vuoti che probabilmente si stavano facendo più pesanti in lui.

Nonostante tutto - La Casa Di CartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora