Capitolo 7

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"Papà!" urla la bambina dai lunghi capelli biondi e dagli occhi verdi.
"Ciao piccola peste, come stai?" chiese l'uomo alla piccolina.

"Sto bene papà, però mi sei mancato tanto." disse la bimba mettendo su un adorabile broncio.

"Anche tu mi sei mancata, ma dimmi tesoro, dov'è Luke?"

"Sono qui papà!" disse il piccolo biondino sulle scale.
Lui le scese velocemente e saltò in braccio al padre.

"Heyy, e io?" chiese la piccola fintamente offesa.

Si misero tutti a ridere, per poi abbracciarsi tutti insieme, stretti stretti.

Mi sveglio di colpo, con le lacrime agli occhi.

Ho sognato mio padre.
Non è la prima volta, però ogni volta fa lo stesso effetto.

Mi alzo dal letto e la testa mi gira, ma non ci faccio troppo caso.

Vado velocemente in bagno e mi sciacquo la faccia.

Ma non serve a molto, perché subito dopo ricomincio a piangere in silenzio, scivolando sul pavimento freddo del bagno e appoggiando la schiena al muro.

Il sogno si ripete ripetutamente nella mia mente, mentre altre lacrime salate continuano a scendere.

La porta del bagno viene poi aperta ed entra subito mio fratello.

Lui appena si accorge di me, chiude la porta e si abbassa alla mia altezza.

"Hey piccolina, non piangere." dice abbracciandomi.

"L-Luke." balbetto chiamandolo.

"Posso dormire con te, per favore?" chiedo continuando a piangere.

Lui si stacca dall'abbraccio e mi guarda, asciugandomi con i pollici le lacrime.

"Certo sorellina, andiamo." dice prendendomi la mano e aiutandomi ad alzare.

Entriamo nella sua stanza e subito il profumo di mio fratello mi accoglie.

La sua camera è praticamente uguale alla mia.
L'unica differenza è che a me è rosa, mentre a lui blu.

Ci mettiamo a letto e appoggio la testa sul suo petto, mentre lui mi accarezza la schiena.

"Mi vuoi dire perché stavi piangendo?" chiede dolcemente.

"H-ho sognato papà." dico in un sussurro.

"Lui era appena tornato da lavoro e noi eravamo bambini."

Un singhiozzo.

"Lui mi saluta, poi arrivi tu e ci abbracciamo tutti insieme." dico mentre sento gli occhi farsi nuovamente lucidi.

Luke mi stringe e mi bacia la testa.

"Luke, mi manca."
"Lo so piccolina, manca anche a me, ma noi dobbiamo essere forti.
È difficile, si, ma papà non vuole vederci piangere." dice mio fratello con la sua solita dolcezza.

"Luke, perché mi hai sempre chiamato "piccolina"?" chiedo.

È la verità, sin da piccoli mi chiamava così.
Eppure abbiamo la stessa età.

"Perché sei bassina e piccola, quindi sei la mia piccolina." dice ridacchiando, facendomi sorridere.

"Luke, anche quando saremo più grandi, tu ci sarai sempre per me?"

"Certo Ally." dice con un dolce sorriso sulle labbra.

"Chi mi curerà una ferita quando mi farò male? Chi mi metterà un cerottino?" chiedo, ricordando come da piccoli, quando io cadevo e mi sbucciavo un ginocchio o mi graffiavo semplicemente, lui o papà venivano e mi mettevano uno di quei cerottini colorati con gli orsetti.

My hope ||Michael Clifford Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora