Capitolo 5

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Il giorno seguente passò all'insegna del divertimento fino all'ultimo minuto. Ma il tempo si sa, sembra passare molto più in fretta quando ci si diverte e infatti l'ora del rientro arrivò molto presto. La famosa moto era parcheggiata poco distante dall'autobus, ma del suo proprietario non c'erano ancora notizie.

Tan si chiese il perché Kao avesse messo la moto in un posto simile, ma per quanto ci pensasse non riuscì a trovare una risposta. Se mai fosse riuscito ad avvicinarsi di più a Kao glielo avrebbe chiesto. Sempre ammesso che se lo ricordasse.

Una volta caricati i bagagli e assicurato che fossero quasi tutti saliti Kao si avvicinò alla moto. Causa Nanan tutti ormai sapevano chi fosse il misterioso motociclista, e tutte le ragazze che avevano una visuale su di lui iniziarono a fargli foto da postare sui social mentre i ragazzi lo guardavano con invidia. Kao era stato abbastanza furbo da apparire nel parcheggio con il casco già in testa, in questo modo ha impedito che le ragazze andassero in escandescenza, scendessero dall'autobus e lo circondassero.

Una delle poche persone che non era ancora salita era Tan. Caso vuole che fosse ancora dal lato dove venivano caricati i bagagli quindi aveva la visuale migliore sul lupo. Kao avviò il motore con nonchalance, come se quel parcheggio fosse vuoto. Fece per partire quando girò la testa verso un Tan che lo stava fissando malissimo.

Anche se c'era la visiera ad impedire la vista degli occhi di Kao, Tan sapeva che lo stava guardando.

A differenza di chiunque altro, in quel momento restò con una faccia da poker e non sollevò nemmeno la mano per salutarlo. L'unica cosa che fece fu un piccolo cenno con la testa, come se fosse quello il saluto.

Il come avesse fatto Kao a vederlo fare quel cenno è un mistero, ma pochissimi istanti dopo diede gas pur restando fermo, come a voler far sentire a tutti la potenza di quel motore. Si voltò verso la strada, ridiede gas e questa volta partì per andare per la sua strada.

Nel vedere la risposta di Kao, Tan sbuffò e rise allo stesso tempo. Il suo saluto spartano venne ricambiato con la stessa moneta.

-Maledetto lupaccio dispettoso-

Come Tan salì sull'autobus venne rapito da sua cugina.

<< Cosa significa?>>.

<< Che significa cosa?>>. Chiese confuso, non capendo dove volesse andare a parare Nanan.

<< Non fare il finto tonto. Prima Kao ti stava guardando. Da quando siete diventati amici?>>.

Tan rimase ancora più confuso da quell'accusa.

<< Non è una novità che mi piacciano le moto sportive. Non ne ho ancora una mia, quindi ogni volta che ne ho la possibilità chiedo di poter far foto. Probabilmente Kao l'ha capito dal fatto che lo stavo guardando con invidia, e quindi mi ha provocato facendo sentire i cavalli della sua moto. Cos'è che ti ha fatto pensare che fossimo amici?>>.

Nanan restò senza parole, senza possibilità di ribattere. Era una spiegazione perfettamente logica e inattaccabile. Lei se ne tornò al suo posto lasciando senza risposta la domanda che le aveva fatto Tan, e lui come si sedette fece un leggerissimo sospiro di sollievo. Se Nanan avesse scoperto cosa fosse successo la sera prima, Tan avrebbe finito di vivere. E questo Tan non poteva permetterlo.

Sapeva che sua cugina era una di quelle ragazze a cui piaceva shippare due ragazzi, e con tutta probabilità era stato solo il suo desiderio di vedere la sua ship prendere vita a farle dire cose del genere.

Ma la fortuna più grande di Tan in quel momento stava nel fatto che Nanan non lo conosceva bene quanto Mean e New. Se ci fossero stati loro due al posto di Nanan, avrebbero visto subito che quello che aveva detto Tan era solo un tentativo di sviare l'attenzione e quindi si sarebbero insospettiti ancora di più.

I won't leave you aloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora