CAPITOLO 4

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Nel frattempo, nella torre Grifondoro, c'era una giovane ragazza dai capelli ricci, che si stava torturando le mani mentre rifletteva sulla giornata appena trascorsa. Non riusciva a capacitarsi del perché di tanto imbarazzo. Era sempre stata presente alle lezioni del professore e mai aveva provato quelle sensazioni. Nemmeno quando si era svegliato o quando andava a trovarlo. È stato durante la conversazione del giorno precedente che era scattato qualcosa. Hermione però credeva che fosse soltanto a causa della felicità nel rivederlo sveglio e per la grande ammirazione che aveva sempre provato per lui.

Quello che di certo non poteva immaginarsi è che in una stanza del San Mungo ci fosse una persona che, nonostante tutta la buona volontà, non riusciva a prendere sonno a causa del comportamento di una saccente Grifondoro.

Quella notte entrambi non si diedero pace, l'una perché non riusciva a capire il perché di tante emozioni, e l'altro perché cercava con tutte le sue forze di scacciare i pensieri concentrandosi sulla sua amata e dolce Lily.

Hermione, quando suonò la sveglia, aveva già gli occhi aperti da diverse ore, decise di andarsi a fare una doccia fredda per farsi scivolare addosso tutti i pensieri che le avevano impedito un sonno tranquillo e concentrarsi esclusivamente sulla giornata che doveva affrontare. Scese in sala comune dopo circa un'ora e trovò un'ansiosa Ginny che la stava aspettando per andare a fare colazione insieme. Mentre andavano verso la Sala Grande, si unirono a loro anche Ron e Harry. Subito i due formidabili giocatori di Quidditch iniziarono a baciarsi e continuarono il loro viaggio tenendosi per mano. Hermione e Ron rimasero indietro e da soli, la ragazza era immersa nei suoi pensieri e non aveva nessuna voglia di iniziare una conversazione con l'amico che, dopo la guerra, era diventato particolarmente appiccicoso. Il rosso, d'altra parte, era decisissimo ad affrontare un discorso che avrebbero dovuto affrontare mesi prima, anche perché erano già passati 7 mesi dalla fine della guerra ed era già novembre inoltrato.

"Ehi Mione, senti, volevo parlare della camera dei segreti. So che tu ancora non vuoi affrontare il discorso, ma vedi, credo di essere anche stato troppo paziente, sono passati 7 mesi miseriaccia! Io ti amo tantissimo e credo che anche tu provi i miei stessi sentimenti ma ti prego di dirmi qualcosa così che, se tu non provi nulla per me, io possa andare avanti."

Hermione non sapeva davvero cosa rispondere, ora come non mai era davvero confusa sui suoi sentimenti, ma credeva anche che il ragazzo facesse bene a pretendere una risposta, quindi si fece coraggio, cercò le migliori parole che potesse e sperò con tutto il cuore di non rovinare un'amicizia che durava ormai da anni.

"Ron, io ti capisco, fai bene a volere una risposta, sinceramente io non so cosa provo per te. Istintivamente mi verrebbe da dire che è amore, ma credo che non sia altro che una grandissima amicizia, anche perché ormai ti considero mio fratello, quindi credo di non voler andare oltre. Mi dispiace davvero moltissimo se dicendoti questo ho rovinato la nostra amicizia ma..."

"Sì sì certo, io sono sempre il povero Ron, imbranato e goffo, che non è nemmeno in grado di avere una relazione con la donna che amo da sempre. Non so se riuscirò a restarti amico, non dopo che mi hai preso in giro per mesi e mesi!"

E così dicendo se ne andò arrabbiatissimo e dando un calcio al muro. La ragazza c'era rimasta malissimo, non voleva certo che lui reagisse in quel modo, sperava che la capisse e che restassero amici. "Perfetto, la giornata non poteva iniziare peggio di così" pensò e si avviò triste e sconsolata a fare colazione.

Quando arrivò l'amica le andò incontro per farsi raccontare ciò che era successo. La rossa sospettava da tempo che l'amica non provasse niente per il fratello e finalmente ne ebbe la conferma. Hermione le raccontò tutto e Ginny non poté far altro che dare del coglione a suo fratello e consolare la riccia che era molto giù di morale.

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