CAPITOLO 12

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I mesi erano passati ed era arrivato il Natale e con esso le vacanze. Severus ed Hermione avevano deciso che avrebbero trascorso le vacanze in tranquillità al castello, che avrebbero abbandonato solo per il pranzo del 25 per andare alla Tana con gli altri.
Gli ultimi due mesi li avevano trascorso nella felicità totale, sembravano due bambini che scoprivano qualcosa di nuovo. Entrambi erano all prima relazione seria e quindi per molti aspetti era la prima volta di entrambi.
La mattina di Natale, come concordato, si svegliarono e si recarono fuori dai confini di Hogwarts per potersi smaterializzare.

Arrivarono per primi alla Tana e decisero di dare una mano a Molly e Arthur con la cucina e la preparazione di tutto il resto. Hermione sapeva quanto il suo fidanzato facesse fatica a stare in compagnia, per questo apprezzava moltissimo la sua presenza lì al suo fianco. Ogni volta che si incrociavano con lo sguardo si rivolgevano un sorriso che lasciava trasparire solo felicità.

Dopo lo sgomento iniziale alla notizia tutti avevano accettato la loro relazione ed erano felici per entrambi. Tutti tranne Ron, lui non accettava che la donna che amava potesse stare con il pipistrello dei sotterranei, era arrivato addirittura a pensare che fosse sotto l'effetto di qualche pozione o incantesimo. Aveva avuto occasione di parlare con l'amica ma non avevano risolto niente e finivano sempre a litigare. Hermione anche se era rimasta ferita dal comportamento del Weasley aveva deciso che lo avrebbe ignorato. Lei era felice con Severus e nessuno poteva dirle cosa fare o con chi stare, nemmeno il suo migliore amico. Per questo motivo Ron avrebbe passato quel Natale lontano dalla Tana.

Poco prima di pranzo arrivarono anche gli altri, la famiglia era al completo, c'era Harry, Ginny, Fred, George, Percy, Bill con Fleur, Charlie, Remus, Tonks, Sirius, Malocchio e perfino la McGranitt.

Il pranzo trascorse tranquillamente tra scherzi e battute fino ad abbandonarsi ai dolorosi ricordi della guerra. Nonostante fossero passati quasi due anni era ancora diffide parlarne. Raggiunsero il culmine della sofferenza quando arrivarono a parlare di Albus, di quello che avrebbe detto e come si sarebbe comportato se fosse stato lì con loro.

Ed eccoli di nuovo, i demoni, i rimorsi e i sensi di colpi si impossessarono di Severus che per non cadere in una delle solite crisi dovette abbandonare il tavolo.

-Scusate, vado a fare una passeggiata-

Nonostante fosse l'assassino di Silente tutti sapevano perfettamente com'era andata e nessuno gliene faceva una colpa. Nessuno tranne lui stesso. Hermione lanciò a tutti un'occhiataccia, erano stati davvero inopportuni dicendolo, anche perché sapevano come lui ci stesse male.

Probabilmente era meglio che andasse a controllare se Severus stesse bene. Lo trovò nel garage dove il signor Weasley teneva i suoi aggeggi babbani. Aveva praticamente ribaltato tutto e stava perdendo sangue dalle mani, segno che aveva anche iniziato a dare cazzotti al muro per farsi male. Era davvero triste vederlo in quello stato, ma come biasimarlo, aveva ucciso il suo migliore amico, era normale sentirsi in colpa.

Hermione lo raggiunse e lo abbracciò da dietro per farlo calmare. Lui si girò e abbracciandola iniziò a piangere sulla sua spalla.

-Dai Sev, stai tranquillo.-

-Non ce la faccio, ogni volta che qualcuno lo nomina mi sento sprofondare in un baratro, mi sento così in colpa e poi mi manca da morire, lui sapeva sempre cosa fare e c'era sempre per  me quando ne avevo bisogno. Ora invece è rimasto solo un suo ritratto che non riesco nemmeno a guardare perchè sono sicuro mi metterei a piangere. -

-Shh Sev, adesso ci sono io. Sono pronta a starti accanto e a sostenerti e se vuoi un giorno di questi quando torniamo possiamo andare a parlarci, insieme o da solo, così avete modo di chiarirvi una volta per tutte-

-Ti amo così tanto Herm, grazie davvero, non so come farei senza di te-

Hermione si era fermata alle prime due parole, era la prima volta che glielo diceva.

-Sev puoi ripetere quello che hai detto?-

-Certo, ho detto che non so come farei senza di te-

-No, quello che hai detto prima-

-Ah si, ho detto che ti amo, era tanto che volevo dirtelo ma non trovavo mai il momento adatto, ma ancora una volta ho sbagliato tutto, scusa, non dovevo dirlo-

-Oh eccome se dovevi dirlo. Era un po' che aspettavo ma non ti ho mai detto niente perchè so quello che c'è stato con Lily e non volevo metterti fretta. Però ora che me lo hai detto sono la persona più felice del mondo e ti amo tanto anch'io.-

Dopo un po', quando anche l'uomo si fu tranquillizzato tornarono dentro e la giornata passò tranquillamente.

Una petulante e saccente so-tutto-io |completa|in revisione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora