CAPITOLO 8: LA FESTA DI NATALE :PARTE 1

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Il mattino seguente suonò la sveglia alle 6:45 a.m. La notte scorsa non dormì molto poiché abbiamo dovuto recuperare la prima pietra. Ancora non posso crederci, ma siamo riusciti a scoprire dove fosse la prima pietra. Una volta fatta la doccia e messa l'uinforme scolastica, scesi giù ad aiutare Trudy con la colazione. Mentre lei cucinava, io apparecchiavo la tavola mettendo accuratamente: posate, tazze, tovagline, tovaglioli, una ciotola contenete cerali, un cesto con della frutta ed altri viveri. Non dovetti aspettare molto; infatti poco tempo dopo i miei coinquilini si presentarono a tavola, chi assonnato, chi allegro e spenzierato, chi preoccupato per le interrogazioni e quant'altro.

Seduti a tavola inziammo a parlare di vari argomenti, fra cui il "terremoto" avvenuto ieri notte a causa nostra.
-Ragazzi, avete sentito anche voi la scossa di terremoto avvenuta questa notta?- disse Alessandra
-Io ed Ala si, infatti ci siamo messi una gran paura- disse Daniel.
Tutti dicevano la sua, finché Anna si accorse che noi cinque non avevamo aperto bocca sull'argomento.
-Voi non avete sentito nulla?- ci chiese la biondina e ogniuno di noi disse di no e che probabilmente, a causa del sonno profondo, non si sono accorti di nulla. In effetti qualcuno inziava a sospettare del fatto che tutti avessero avvertito la scossa e noi cinque no, persino Trudy e Victor l'hanno avvertita, ma dubito fortemente che sarebbero riusciti a risalire alla verità. Una volta terminata di fare colazione, andammo a prendere le nostre borse per andare a scuola. Saliti in camera, presi la mia borsa e la pietra
-Meglio se la portiamo con noi, non mi fido a lasciarla qui con Victor che gironzola per casa senza farsi i cazzi suoi...- e la infilai nella borsa, per poi aggiungere - ... almeno finché non troviamo un nascondiglio sicuro-
Angelo annuì e disse -Senti, oggi pomeriggio che ne diresti di radunare Sibuna e di andare a dare un'altra occhiata la giù?-
ed io gli risposi - Mi piacerebbe tantissimo, ma domani ho il test di greco ed è meglio che studio; se volete potete andarci anche senza di me-
-Per me non ci sono problemi, dopo ne parliamo con gli altri. Ma ora è meglio andare, altrimenti faremo tardi- e prese la sua borsa, diriggendosi alla porta della nostra camera.
Non ci misimo molto ad arrivare a scuola. Nell college c'era aria di Natale e l'intero paesaggio era ricoperto da una soffice e candida neve; ma tutta questa meraviglia fu rovinata dai vari test che alcuni studenti dovevano affrontare, fra cui anche io. Alla prima ora avevo francese con i ragazzi che frequentavano il secondo superiore. Entrato in classe mi sedetti affianco a Martina. Iniziammo a parlare finché non entrò la prof. Sinceramente, non amo molto il francese... del resto se volevo superare l'anno ero costretto a studiarlo.
- Secondo te dove potremmo nascondere .. tu sai cosa. - Le dissi sotto voce
- Mhh... forse in soffitta ... o magari nell'albero segreto- rispose lei.
- Ora basta, sono proprio stufa delle vostre chiacchiere! È quasi un'ora che state parlando, si può sapere cosa c'è di più importante delle poesie di Baudelaire? - e suonò la campanella - Perfetto ... Visto che a causa vostra non ho potuto finire di declamare i versi di questo incantevole carme, vi metterò in punizione ... ci vediamo oggi nell'aula di informatica alla 3 in punto. E non accetto scusanti. Sono stata abbastanza chiara?!- disse la professoressa quasi urlando.
- Cristallina - rispose con un tono di sfida Martina.
La prof. la fulminò con lo sguardo. Se c'è una cosa che imparato è: mai, e ripeto, MAI mettersi contro Martina. Dopo la prima ora molto entusiasmante, seguì l'ora di educazione fisica con la Robinson. Beh... si può dire che oltre al greco, educazione fisicare fosse la seconda materia in cui ero un fenomeno. Oggi avrei dovuto giocare una partita di pallavola contro i ragazzi di terzo ... quindi giocare contro il ragazzo più bravo in tutto il college, cioè Alessandro. Inutile dire che perdemmo la partita per 6 punti. Dopo seguirono altre lezioni noiosissime, tra cui matematica e fisica ... forse solo nell'ultima ora ci fu un argomento di biologia molto interessante. E dopo cinque lunghissime ore, finalmente era giunto il momento della PAUSA PRANZOOOO. Dopo una bella corsetta, arrivai nel salone con un fiatone enorme, con Victor che rompeva il cazzo con le sue - Questa non è una pista da corsa, questa è una casa! - e bla bla bla ... beh le solite cose. Quando fui a tavola, notai che mancavano un bel po' di persone all'appello ... avrei fatto prima ad elencare le persone che c'erano, ovvero : io, Alessandro, Cristiana, Angelo e Valeria; il restante era tipo morto. "Perfetto" pensai far me e me "C'è più cibo per me", anche se poi inizia a sentirmi un ingordo. A tavola c'era un silenzio peggio che ad un funerale. Se devo essere sincero, non c'era mai un grande dialogo, anche perché solitamente eravamo divisi in gruppetti. Dopo pranzo non avevo nessuna lezione, e quindi decisi di dedicare quell'oretta che mi separava dalla punizione all'ozio. Mi distesi sul mio comodo letto e iniziai ad ascoltare musica finché non crollai dal sonno. Non fu un sogno molto allegro. A dir la verità non ricordo per nulla il sogno, ricordo solo che fu uno dei miei sogni peggiori. Quando mi destai dal sonno,mi accorsi che erano già le 15:05 e che ero in un ritardo pazzesco. Mi catapultai dal letto, senza allacciarmi le scarpe. Precipitandomi per le scale, rischiai anche di cadere. All'ingresso incontrai Victor, con una faccia molto felice di vedermi.
-Mi sono davvero stufato di vederr voi marmocchi che correte su e giù facendo tutto questo baccano, senza rispettare mai le regole - e mi consegnò una piuma - Voglio che spolveri l'intera casa con questa piuma.-
Molto velocemente gli risposi - Se non è di troppo , Victor, io mi congedo perché ho un'altra punizione da scontare - e gli riposi la sua amata piuma nel taschino del suo soprabito e corsi via.
Immaginai che quando fossi tornato in casa Anubis, Victor mi avrebbe aggiunto alla sua collezione di animali morti ed imbalsamati. Arrivai nell'aula d'informatica con 15 minuti di ritardo. Inutile dire che quando entria in classe la professoressa di francese iniziò a sclerare come a che.
- Oggi, cari ragazzi, si aggiungeranno a noi questi due studenti per scontare una punizione. Come tutti quanti sapete, fra quattro giorni è Natale e il preside Sweet ci ha dato la disponibilità di organizzare una festa di Natale ... -
- Aspetti - disse Martina - non vorrà dire che ... -
- Esattamente! Anche voi due contribuirete ad organizzare la festa di Natale. Adesso deciderò i capi dell'organizzazione ... Alessandro sarà incaricato di organizzare la partita di basket di beneficenza ... Anna si vedrà il musical di Natale ... Cristiana il ballo; Daniel il Talent Show ed Alessandra l'animazione e l'intrattenimento ... Per quanto riguarda voi due - e ci guardò diritto negli occhi - appenderete materiale per feste in tutto l'istituto, aiuterete dove ce n'è di bisogno e, a fine festa pulirete tutto.
"Perfetto" pensai fra me e me "proprio quello di cui avevo bisogno per le vacanze di Natale"
- Io adesso ho una riunione in sala professori ... tornerò qui fra un'oretta, e voglio delle idee per la festa- aggiunse prima di uscire dall'aula.
Pentre i ragazzi presenti pensavano alla festa, io e Martina avevamo cose più importanti a cui pensare ...
- E se la nascondessimo dentro il salice?- disse la ragazza, ormai esasperata dopo tutti i posti che le erano venuti in mente.
- Mmh... troppo rischioso ... Victor potrebbe conoscere quel posto ... - confermai io e poi aggiunsi - purtroppo ... l'unico posto sicuro è la grande sala -
- Penso che tu abbia ragione, ma non possiamo andarcene di qui ... mancano ancora 45 minuti prima della fine della punizione, a meno ché ... -
- A meno ché, cosa?- dissi.
- A me no ché non ci venga un improvviso e doloroso mal di pancia - disse lei con un sorrisetto malefico sulle labbra. Annui convinto del suo piano. Dopo una quindicina di minuti eravamo all'esterno del college. Chiamai ad Angelo per dirgli di radunare gli altri,di incontrarci al salice bruciato fra pochi minuti e di portare con sé la chiave, medaglione, anello e pietra. Mentre ci incamminavamo verso l'albero, io e Martina iniziammo a chiacchierare un po' ...
- Allora - dissi - ho notato che da un po' di tempo Alessandro ti lancia delle occhiatine eheh ... Non è che per caso è interessato a te? -
- Che cosa?! No! Ma scherziamo?! Io e quella testa vuota?! Ma neanche se fosse l'ultimo ragazzo nell'intero universo. - si affrettò a rispondere lei e giurai di averla vista arrossire, se non fosse stato che ormai era quasi completamente buio. La conversazione non durò a lungo, visto che Sibuna si era appena riunito.
- Ben ritrovati ragazzi, Sibuna!- dissi mettendo la mano davanti all'occhio destro. E mi imitarono tutti e cinque. -Bene - ripresi il mio discorso - abbiamo riflettuto un po' e, l'unico posto che fin'ora ci sembra sicuro, è la grande sala. Ora scenderemo giù ed apriremo il nuovo passaggio con l'anello di Victor- ed "aprì" il salice con la chiave.
Una volta che ebbi accertato che tutti quanti non fossero caduti da quelle scalette ripide e scivolanti, ci dirigemmo verso la parete. Inserito l'anello nella sua fessura, il muro si mosse prima qualche centimetro dietro e poi si adaggiò alla parte sinistra del muro, rivelando così un lungo tunnel costeggiato da torce ad ambedue i lati, le quali emanavano un fuoco verde. Dopo una serie di svolte, ci ritrovammo nella sala. La sala era illuminata solo dal debole bagliore della pallida luna piena che si alzava su nel cielo notturno. "Appoggia la pietra sulla baseeee..." e d'istinto mi girai verso Marika chiedendole - Hai detto qualcosa?-
- No - ribbatté la ragazza alla mia destra con aria perplessa, ma allo stesso tempo preoccupata.
"Appoggia la pietra sulla baseee..." mi disse nuovamente una voce. Ipnotizzato feci come mi era stato chiesto. In quel preciso istante la luna piena era perpendicolare alla piramide ... Un fascio di luce verde si liberò dalla piramide, che si riflesse su una parte della parete alle sue spalle, indicando un piccolo affresco che non avevo mai notato prima. Ed è in quel momento che accadde una cosa strana. La stanza incominciò a girare velocissima e calarono le tenebre. Guardando sotto di me, non trovai più il pavimento, bensì me stesso che fluttuavo sospeso nel nulla. L'unica cosa rimasta era quel fascio di luce verde che puntava verso l'infinito. Compare la luna e sulla sua base c'era scritto un enigma "La seconda piramide ancor t'attende, non vista perché celata ad occhi indiscreti, l'unico occhi ingrado di mostrarti la via e quello senza il colore dell'armonia. Dove un tempo lo studio contro il male non era chiuso mai, con l'aiuto di un sacerdote lì lo troverai".
Ci fu un forte lampo e tornò tutto come prima. Raccontai quello che avevo visto ai miei amici, cercando di venirne a capo.
- Beh ... per prima cosa proporrei di esaminare la parete - propose Angelo.
- Facciamo così - aggiunse Marika - un gruppo perlustra qui, mentre un altro cerca nello studio di Frobysher-
- Okay ... Allora io e Angelo resteremo qui, mentre Marika, Martina e Antonio andranno di spora nello studio a cercare informazioni - disse Valeria.
Essendo d'accordo tutti, ognuno prese la propria direzione. Più il tempo passava e più l'atmosfera diventava soffocante. Non riuscimmo a trovare nulla nello studio. Tornati disotto, mettemmo insieme le informazioni trovati ... o meglio dire l'informazione, visto che l'unica cosa che sapevo era che dovevamo trovare un pietra color turchese, la quale inserita nel meccanismo avrebbe rivelato un qualcosa. Forse la seconda piramide.
- Ragazzi, sono le otto passate, meglio se torniamo in casa, prima che qualcuno noti la nostra assenza. E poi sono anche anche affamatoooo! - disse, quasi piagnucolando Angelo. Ineffetti anche il stomaco brontolava, ma non potevamo passare per la cucina, perché da un momento all'altro la cena sarebbe stata servita a tavola. Quindi fecimo dietro front per tornare da dove eramo entrati.
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Dopo aver cenato una bella porzione di anatra all'arancia con insalata, decisi di andare in camera mia e di buttarmi sul letto. Ma il mio sogno fu infranto da quel rompipalle di Victor.
- Eccola, giusto lei stavo aspettando. Se non ricordo male abbiamo una punizione in sospeso. - e mi riconsegnò quella maledettissima piuma nera - Si dia una mossa a soplverare l'intera casa-
- Ma ci vorrà l'intera nottata!- protestai.
- Allora si sbrighi. Prima finirà di pulire, prima potrà ritirarsi nella sua camera- disse lui per tutta risposta, per poi girare i tacchi e salire su nel suo ufficio. In quel presiso istante gli dissi le migliori bestemmi e maledizioni che conoscevo. Inizia dalle camere al piano superiore, per poi scendere r fare tutto il piano terra. Quando finì di fare il salone, era quasi l'una di notte.
- Perfetto, ho quasi finito. Mi manca solo il ripostiglio. Dai! Un altro sforzo e posso andare a dormire. - sospirai.
Quando aprì la porta del ripostiglio accadde... non sò neanche io come definire la senzazione che provai. Sentivo delle forti vibbrazioni di energia. E come se riuscissi a percepire l'aura, il potere di un oggetto potente, magico e antico. Era una senzazione che non avevo mai provato prima, eppure sapevo che l'oggetto che stavamo cercando era molto molto vicino.
Dopo un quarto d'ora, ero nel mio comodo lettino. Non appena chiusi gli occhi, già dormivo.
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Mi svegliai poco dopo per un forte rumore proveniente giù. Ma quando mi guardai intorno e mi accorsi che la stanza era cambiata. Era come l'altra volta, ovvero un vecchio tempio egizio. Scesi dal letto, appoggiando i miei piedi nudi non sul pavimento riscaldato, ma su un pavimento di marmo freddissimo, ricoperto da sabbia e paglia. Anche la porta era cambiata. Era fatta d'ottone, con alcune rifiniture in bronzo e oro. Sulla porta c'erano raffigurati alcuni geroglifici, con alcune scene ed altri simboli strani. L'unica cosa che mancava a quella porta era una maniglia. Esaminandola, capì che era una porta ad ingranaggi. Mi guardai a torno, alla ricerca di un qualche pulsante, leva o una qualsiasi altra cosa che mi facesse uscire da quella cella, perché di cella si trattava. Ispezzionando lo stilo destro della porta, scovai, coperto da alcuni rampicanti, una base su cui inserire il medaglione. Una volta riuscito ad aprirla, uscì fuori nel corridoio. I muri erano pieni di affreschi, inscrizioni e statue rappresentanti Geb, Seth, Ammut ed altre divinità molto amichevoli e pacifiche. Come se non bastasse, il corridoio era pieno di ragni, scarabei, scorpioni ed altri animali strani. La mia fortuna fu che la porta che dava accesso alle scale era aperta e che quindi, correndo, riuscì a superare tutti quegli insetti e animaletti dall'aria velenosa. Corsi giù per le scale di marmo, dove il passamano era fatto interamente di gratino. Cosa stava succedendo a casa Anubis? Perché proprio a me e ai miei amici stava capitando tutto ciò?
Arrivato in quello che nella relatà è un'ingresso, ma in questo universo parallelo era l'entrata di un tempio, sentì alcune voci provenire dalla stanza a sinistra, in corrispondenza del saolotto. Purtroppo non vi erano vie di entrate, visto che tutte le porte erano chiuse ermeticamente. Camminando più avanti, trovai una piccola crepa nel mure, delle dimensioni adatte per passarvi all'interno. Sgattagliota all'interno, trovai un grosso tavolo da alchimia, con fialette, pozioni e altre cose inquietanti. Vicino al tavolo, stava lavorando un uomo, vestito in modo strano, con una lunga tunica bianca, il colletto ricamato con del cotone d'orato, un cordino bianco legato in vita, dove lateralmente pendeva una croce Ankh d'oro, e sei sandali in cuoio. Quando si girò per prendere una fiala, lo riconobbi, era Victor! Ma era strano, come se fosse ipnotizzato, a tal punto da andarlo anche a toccarlo, ma lui non si mosse neanche di mezzo centimetro. Guardando dall'altro lato della stanza, vidi il sacerdote inginocchiato, con le braccia alzate al cielo e cantilenando un qualcosa in egiziano antico. In torno a lui c'erano tutti i residenti di casa Anubis, vestiti ed adornati per una cerimonia, ma anch'essi, come Victor, erano ipnotizzati. Ci fu un tuono nella stanza, e concentrai al mia attenzione su quello che stava per accadere.
- Oh grande dio Geb, dio della terra e di tutte le cose terrene, il tuo umile servitore è tornato- disse il sacerdote.
Da una nuvola grigia comparve una figura quasi umanoide, se non fosse stato che, al posto di una testa normale, ci fosse la testa di un toro.
- Come procede il nostro piano, Lord Melchior?!- domandò la voce tuonante di quell'essere.
"Lord Melchior..." pensai "... dunque è così che si chiama, Lord Melchior"
- Un po' a rilento, mio signore, ma le posso garantire che per il plenilunio di primavera sarà tutto pronto per la sua gloriosa entrata nel regno dei mortali, e il "Grande sonno" piomberà sull'intero pianeta - confermò egli.
Iniziai ad avere paura.
-Perfetto. Non c'è modo di spezzare la maledizione, giusto?!- tuonò dinuovo il dio.
- No, mio signore. A meno che non posseggano il "carillon del Cobra",l'unico oggetto ingrado di spezzare la maledizione con la sua melodia.- gli rispose Lord Melchior.
- Molto bene. Fammelo portare qui, in modo tale che io lo possa distruggere, prima che cadi in mani sbagliate. Oraaaa!- tuonò il dio.
- Voi quattro - ed inidicò i Sibuna - accontentate il vostro padrone portandogli il carillon, e non fatelo suonare per strda, chiaro?- ordinò Lord Melchior ai miei amici.
Con un gesto della mano, Lord Melchior fece sollevare la porta per permettere di far uscire i miei amici e, dopo che furono usciti, fece chiudere la porta. Sgattagliolai dinuvo fuori passando per la crepa nel muro, e seguì i mei amici ipnotizati verso quello che nella realtà era il ripostiglio. C'era un grosso buco sul pavimento con delle scale, le quali conducevano ad una stanza segreta sotto il pavimento. Scesi anche io le scale insieme a loro. Cinque secondi dopo mi ritrovai in una specie di stanza, pienda di libri, oggetti, progetti, disegni, cianfrusaglie e quant'altro. Valeria andò verso un cofanetto a forma di rombo interamente fatto d'oro, tempestato di gemme preziose, diamanti e, in cima, una gemma color turchese. Aperto il cofanetto, prese il contenuto della scatola, ovvero il carillon. Il carillon era a forma di una testa di cobra, dove al lato sinistro c'era una manovella che serviva per azionare il meccanismo, mentre sulla lingua biforcuta era appogiato un grosso diamante. Era la mai occasione per spezzare la maledizione e salvare me e i miei amici. Sottrassi il carillon dalle mani di Valeria e lo azionai, facendo girare la manovella. Una melodia dolce e tranquilla si espanse per tutta la stanza e il diamante sprigionò un debole bagliore di vari colori. Quando finì la melodia, i miei amici erano tornati in sé. Inizairono a fare domando su dove si trovassere e gli spiegai che eravamo capitati in un mondo parallelo. Poi notai che i marchi erano scomparsi. Dal piano superiore sentì un urlo potentissimo.
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Mi svegliai col cuore in gola, tremante e con la fronta imperlata di sudore. Affianco a me c'era uno strano oggetto. Accesi la lampada, per vedere cosa fosse. Era il carillon. Ma come poteva essere lì, nella realtà? Era solo un sogno quello che avevo fatto,o c'era qualcosaltro? Mi controllai il braccio e notai, con mia grande sorpresa e felicità, che il marchio della maledizione era scomparso. Eravamo tutti quanti sani e salvi e che tutto il mondo non correva alcun pericolo. O almeno così credevo...

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Eccomi qui!!!

Scusatemi se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma ho avuto un anno molto difficile ed impegnativo ( che ancora non finisce) fra scuola, scout e altre attività. Non sempre c'era l'ispirazione e quindi era anche un po' problematico aggiornare la storia. Ho notato che il terzo capito è scomparso ( OMG O.O ) non so' comr sia potuto accadare. Cerchero di riscriverlo. In tanto vi scrivo un paio di libri che ho letto di recente e che vi consiglio caldamente:
-Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo;
-Eroi dell'Olimpo;
-Divergent ;
-La sedicesima luna;
-Corpi al sole;
-L'inganno della morte;
-Fontamara;
-Hunger Games;
- Il buio oltre la siepe.
Vi lascio anche il titolo di un libro che sta scrivendo una mia carissima amica @wookvoices . Si intitola "Ice Man", mettete un sacco di mi piace, commentate e seguitela.
Beh... alla prossima. Sibuna!

House of Anubis  :  la casa dei misteriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora