•Mark•

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QUESTO CAPITOLO È UN CASINO.
(se volete cringiarvi male, questo fa per voi).

Era stato il peggiore allenamento che avessero mai fatto da, ormai, anni.

Non c'era stato un solo passaggio che fosse decente e più di una volta qualcuno si era anche fatto male.
Nessuno dei ragazzi aveva la testa apposto, o era concentrato come sarebbero dovuti essere per giocare.

Sinceramente Mark aveva da subito apprezzato la coppia formata da Jude e David, erano dolci, adorabili, ma stavano così attaccati a chiacchierare tra loro che non riuscivano a prendere palla neanche quando gliela passavano da un paio di metri di distanza.

E Mark aveva giustificato loro due, alla fine era una relazione appena nata, tra l'altro tra due ragazzi.
Immaginava che fossero un po' distratti per alcuni commenti fastidiosi ricevuti a scuola, che lo fossero un po' perché stavano insieme da letteralmente quattro giorni e un po' perché Caleb non faceva altro che fulminarli entrambi con lo sguardo.

Mark aveva anche giustificato Nathan: aveva da pochissimo fatto coming out con lui e gli aveva detto che stava pensando a come farlo anche col resto della squadra.

Il castano era convinto che non fosse davvero così semplice, che il dubbio sulle reazioni ci fosse sempre, perciò di lui non aveva detto nulla.

Ma quale giustificazione avevano Caleb, Xavier, Jordan e addirittura Shawn?

Caleb non aveva fatto altro che sbagliare passaggi e prendersela con chi, in teoria, avrebbe dovuto intercettare il pallone.
Non riusciva ad evitare di attaccare i compagni e stava creando un fastidio abbastanza generale.

Addirittura figure come Hurley e Darren stavano iniziando a prendere in considerazione l'idea di gridargli contro parole poco gentili.

Xavier, invece, continuava a fissare Jordan con aria pensierosa.

Sembrava così immerso nei suoi pensieri che il pallone l'aveva colpito più di una volta sul fianco o sulle gambe.
Talvolta indirizzato da Caleb ma altre volte, invece, da qualcuno che sembrava giocare come si doveva.

Una volta l'aveva colpito Thor e il rosso si era quasi accasciato a terra per la pallonata nello stomaco, del tutto involontaria.

E poi c'era Jordan, che sembrava incredibilmente a disagio e inciampava sui suoi stessi piedi senza motivo.
Si distraeva un sacco soprattutto quando Xavier veniva colpito, anche se in modo non troppo forte.

Ed infine Shawn, che diavolo! Lui che di solito era così attento e preciso ora teneva lo sguardo fisso sui suoi due amici, come se il pallone non esistesse.

Quello era stato sul serio il peggior allenamento che avessero mai fatto.

Ma non erano stati i passaggi la parte più brutta.

Erano arrivati al limite quando Shawn (che in teoria giocava con Austin, Mark e Jude) aveva deciso di rubare la palla ad un suo compagno di team, che aveva appena ricevuto il pallone da Mark e voleva portarla più verso il centro campo possibile, in modo da avere una possibilità di arrivare alla porta avversaria.

Shawn aveva passato la palla a Jude, non sembrando accorgersi di aver rubato palla ad Austin, suo alleato.

Jude, con chissà cosa in testa, trovandosi la palla al piede e avendo la porta a tre metri di distanza, aveva tirato verso di Mark, che in teoria stava in squadra con lui.

Mark aveva parlato con facilità ma si era comunque trovato a doversi trattenere dal gridare per il fastidio.
Ed era stato Jude a tirare, che tra l'altro veniva considerato uno trai ragazzi più svegli dell'intera squadra.

Inazuma Eleven :DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora