•Jude•

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Una cosa era sopportare la lunaticità di Caleb, un'altra era ritrovarselo a casa del proprio ragazzo.

E come se non fosse già stato abbastanza traumatico fare a pugni con la persona con cui soltanto pochi giorni prima discutevi di felicità, la mamma di David adorava Caleb.

Il modo quasi morboso con cui gli faceva capire quanto ci tenesse era una delle cose più inquietanti a cui avesse mai assistito. E David non sembrava preoccuparsene, tanto che talvolta Jude l'aveva beccato a ridacchiare mentre osservava un Caleb a disagio coccolato dalla signora Samford.

Più tardi, quando si erano ritrovati in tre seduti sul letto di David a chiacchierare del più e del meno, a Jude era sorto di intravedere uno strano brillio nella luce degli occhi del castano.
Inizialmente aveva pensato che potesse essere tristezza, ma sembrava divertirsi con loro. Aveva semplicemente finito per ignorarlo, senza soffermarcisi più di tanto.

David non gli aveva spiegato cosa diamine fosse successo, e tutto quello che Jude era riuscito a capire era che per il momento non poteva starsene a casa sua. 
Era incredibilmente fastidioso non riuscire a capire del tutto cosa non andasse, considerando quanto Jude amasse essere a conoscenza dei fatti.

Perciò il rasta non riusciva proprio a capacitarsi di quante poche teorie gli proponesse il cervello e quante sarebbero state davvero plausibili.

Aveva pensato ad una specie di sorpresa a David, che magari Caleb si sentiva solo, che sua madre l'aveva cacciato di casa o che Caleb era scappato dopo un litigio, aveva ipotizzato anche che per un po' voleva rimanerle lontano o che le loro madri si erano organizzate senza dire nulla a David.
E sinceramente, non riusciva a pensare a nessuna di queste teorie come corretta.

Considerata la situazione era proprio David quello che pareva meno infastidito, più a suo agio. Era strano, considerando che sua madre si era ossessionata col castano.

Jude sapeva che avevano passato qualche anno alla Royal Academy insieme, prima di andare alla Raimon, ma non immaginava che in pochissimi anni Caleb fosse arrivato ad avere un rapporto con la madre di David perfino migliore di quello che Jude aveva mai potuto desiderare con suo padre.

Suo padre era un bravo uomo che gli voleva bene, alla fine, ma era un po' freddo, un po' distaccato.

Jude non riusciva a lamentarsi del suo genitore, ma comunque, qualche volta, avrebbe voluto poterne avere uno con cui poter anche semplicemente scherzare, e non solo intraprendere conversazioni serie.

«Risolto» aveva detto Caleb, sventolando un foglietto davanti ai due ragazzi, che non riuscivano a comprendere come fosse arrivato al risultato in così poco.

Jude, non convinto, afferrò il foglietto iniziando ad esaminare con attenzione quello che c'era scritto (non che fosse un'impresa facile, con la grafia di Caleb).

Era corretto.

«Vittoria» fece Caleb, sollevando divertito un sopracciglio.

Il rasta sbuffò, e David gli avvolse un braccio intorno alle spalle, ridendo.

Il castano sembrava sul serio godersi quei momenti, tanto che pareva quasi stare bene con loro.

Quell'espressione di tranquillità e quella risata che qualche volta accennava turbavano il rasta, senza apparenti motivazioni.

«Tifavo per te» gli sussurrò all'orecchio David, tanto che Jude si sentì attraversare la schiena da un brivido e immediatamente si voltò verso il suo ragazzo.

Si avvicinò all'orecchio a sua volta, trattenendo a stento una risata: «Vorrei poter dirti lo stesso».

Dato che David ridacchiò, Jude non potè far a meno di scorgere un'occhiata confusa da parte di Caleb, che il rasta immaginò si domandasse di cosa stessero parlando.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 08, 2020 ⏰

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