14. Il diavolo ha i capelli rossi e un cappello da Chef

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"Già, io, e tu sei tu! Ci siamo già incontrati per caso?"
"Più che incontrati direi scontrati..."
"Mmm... Scusami, mi scontro con un sacco di persone"
"Beh allora forse..."

Hyunjin fece vedere al ragazzo dai capelli blu il suo cellulare.

"Ahhh, il modello del palazzo!"
"Modello?"
"Non sei un modello? Credevo lo fossi data la tua bellezza... Però se ti trovi qui evidentemente non lo sei"

I due si sorrisero, quando il più basso alzò la mano, attendendo che l'altro gliela stringesse.

"Sono Minho"
"Hyunjin"
"Bene, vedo che vi siete già presentati, Hyunjin, come da contratto, sarai d'aiuto al mio commesso il pomeriggio, io sono passata solo ad avvisarti, ora devo scappare ho una riunione importante, Minho, te lo affido, mi raccomando"

La signora dai lunghi capelli castani, dopo aver dato uno sguardo al negozio, si volatilizzò, lasciando soli i suoi dipendenti part-time.

"Bene... Vieni, ti mostro un po'come funziona qui"

Il ragazzo che disse di chiamarsi Minho, spiegò a Hyunjin quali fossero i suoi compiti e a grandi linee, cosa dovesse fare per essergli utile.

"In sintesi sono una sorta di soprammobile?"
"Non proprio, quelli sono soltanto degli ornamenti, tu bene o male hai qualche altra utilità"
"Fammi indovinare, la sincerità è uno dei tuoi pregi"
"Così dicono"

Le ore di lavoro passarono in tranquillità: due signore sulla sessantina, un gruppetto di amici e un anziano, alla ricerca di una rosa rossa.
Quando credevano che il loro turno fosse giunto al termine, poco prima della chiusura, entrò una ragazza, alta, magra, con una gonna a tubino, e un décolleté leggermente in bella vista.
Ordinò un bouquet di laurea per la sua migliore amica e, dopo qualche occhiata lasciva al commesso dai capelli scuri, se ne andò, lasciando dietro di sé un scia di Chanel e il rumore di un tacco 12.

"Che te ne pare?"
"Cosa?"
"Come cosa! La sventola di poco fa!"
"Ah sì, la sventola..."
"Non è il tuo tipo? Ah ho capito, a te non piacciono quelle frivole, preferisci più una acqua e sapone, ci ho preso?"

Hyunjin, pensò subito a Seungmin.

Trovo maledettamente attraenti gli studenti di università, quelli freddi e stronzi che gestiscono un corso di cucina.

"Diciamo che se non avessero tette e vagina sarebbe meglio"

Il ragazzo col cappellino, imbarazzato per quello che fosse uscito dalla sua bocca, si mise le mani in tasca, cercando di non fare caso al fatto che avesse appena ammesso di essere gay ad un perfetto estraneo.
Di nuovo.

"Non sempre però sono la scelta giusta, sai? Il mio ex ragazzo era un tale pezzo di merda... Pensandoci bene anche la ragazza prima di lui"
"Sei..."
"Bisex? Non mi piace etichettarmi, però possiamo dire che tutto ciò che trovo bello, beh, lo trovo bello!"

Minho gli sorrise calorosamente, si cambiò le scarpe e, continuando a sorridergli, lo invitò a fare lo stesso.

"Programmi per stasera?"
"A dir la verità ogni giovedì partecipo ad un corso di cucina nel palazzo qui di fronte"
"Ma non mi dire? E come ti trovi con l'insegnante?"
"Come mai questa domanda?"
"Così... Di solito gli chef sono stronzi, no?"
"Non hai tutti i torti... O cazzo, sono in ritardo! Ti spiace se non ti aspetto?"
"Oh, ma non ti preoccupare, io abito nel palazzo qui di fronte"

Il più alto, intento a farsi il doppio nodo alle scarpe, alzò velocemente lo sguardo, beccando in fragrante il blu trattenere l'ennesimo sorriso.

"Per caso la tua casa è al piano terra?"
"Sì, come fai a saperlo?"

Hyunjin si ricordò della prima volta che mise piede in quel condominio e del chiasso stratosferico che proveniva da quell'appartamento.
Minho gli dava proprio l'idea del single che si sapeva godere la vita.

"Lasciamo perdere"

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"Allora... A domani Jay"
"Jay?"
"Non mi va di chiamarti Hyunjin. Jay è l'abbreviazione di Jinnie che è l'abbreviazione di Hyunjin"
"Oh, perciò io ti dovrò chiamare... Emme?"
"Esatto"

Minho gli diede una leggera spallata a mo' di saluto e, infilando le chiavi nella toppa, entrò in casa.

Hyunjin, col sorriso sulle labbra, si fece altri piani a piedi e, giungendo al citofono di Seungmin, premette il pulsante.

"Come mai non mi hai citofonato da giù?"
"Ero già nel palazzo"
"Ah..."

Il rosso avrebbe voluto sapere la motivazione, ma si limitò a farlo entrare ed accomodare al suo posto, in prima fila.

"Sei il primo oggi"
"Lavorando esattamente davanti casa tua ti ci dovrai abituare"
"Capisco... Carino il cappellino, nuovo?"
"Un regalo di Chungha"

Il più grande poggiò la mano sulla visiera del berretto per sistemarselo, assicurandosi che coprisse al meglio il suo piccolo segreto, attirando, per sbaglio, l'attenzione del minore.
Arrossendo, indossò il suo grembiule, ignaro che Seungmin, avesse notato che i capelli che spuntavano dalla nuca, fossero di un colore più chiaro rispetto al  solito castano.

Ma che cazzo, davvero si è fatto biondo solo perché ho fatto un complimento al suo amico?
E va bene, se pensi che così sarò più aperto ai giochi... Giochiamo.

Il rosso, mise la sua mano su quella del maggiore e gli bisbigliò che sarebbe andato all'ingresso ad accogliere gli abituali alunni del corso.
Quel gesto, chiaramente per stuzzicare Hyunjin, non solo ebbe l'effetto desiderato, ma, date le svariate volte in cui ricapitò durante la lezione di cucina, lo fece sentire al settimo cielo.

"E anche oggi abbiamo finito! Mi raccomando appena rientrate, mettete il gelato nel congelatore! A giovedì prossimo"

Seungmin salutò tutti, ma quando fu il momento di Hyunjin, lo bloccò dal polso.

"Sei sempre l'ultimo ad andare via eh?"
"Ahaha io-"
"Facciamo in modo che almeno oggi tu abbia un motivo per rimanere"

Il rosso afferrò il più alto dal colletto della camicia e con foga, gli stampò un bacio sulle labbra.
Seungmin, che prima si trovava dalla parte dell'ingresso, continuando a baciare Hyunjin, invertì le loro posizioni, facendogli sbattere la schiena contro la porta principale.

Il maggiore era completamente travolto dal sapore delle labbra del suo tanto corteggiato insegnante di cucina e dalla sua lingua, che imperterrita, passava dalla sua bocca al suo collo.

Dopo qualche secondo, Hyunjin, trascinò Seungmin al bancone, ci si sedette, aprì le gambe e lo attirò a sé, appoggiandogli le mani sui fianchi.
D'un tratto però, il rosso, infilò la mano sotto il suo cappello e glielo rubò, staccandosi di colpo.

"Guarda, guarda, cosa abbiamo qui? Ma sono biondi? No aspetta, sono verdini? Aiutami Hyunjin, di che colore hai provato a tingerteli?"
"I-io, ridammi il cappello Seungmin"
"Cosicché tu possa coprire quell'oscenità? Davvero credevi che se ti fossi fatto biondo mi saresti piaciuto?"
"S-sei uno stronzo!"

Il maggiore afferrò il suo berretto, se lo mise al volo, e con le lacrime agli occhi, fuggì da quell'appartamento.

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"Hey Seungmi- oddio, perché quella faccia?"
"Quale faccia?"
"La faccia di uno che ha appena fatto qualcosa di cattivo"

A FIREPROOF love 🔥~ SungjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora