Stamattina mi sono alzato con un cattivo presentimento.
Mia madre era già andata al lavoro, fa il turno dalle quattro del mattino in casa di riposo, ne esce matta. Preferisco non pesarle, non farmi nemmeno trovare quando rientra a volte; a volte invece le preparo la cena, se c'è roba in casa.
Stamattina non c'era nemmeno il caffè, né un pezzo di pane per farmi un toast: mangerò qualcosa al bar fetente della scuola. Penso solo a quello mentre cerco di leggere qualche pagina del mio libro vecchio di anni e mezzo sfasciato, consumato a forza di riletture, lottando per restare in equilibrio nel pullman che sobbalza. Scendere sarà una goduria.Appena fuori dall'autobus ricomincio a respirare. Corro nello scantinato che funge da mensa e bar e ordino due toast, uova strapazzate e un caffè nero: sono ancora in chimica da prima, in casa avevo solo l'erba stamattina. Mangio mentre finalmente rileggo il mio Cime tempestose, senza il pullman che traballa è tutta un'altra storia. Mi conforta a tal punto che mi dimentico che salto la prima ora (non me ne fregava niente), ed è ora di andare a lezione di letteratura inglese, arrivando così in ritardo. Spero che non ci siano altre sorprese mentre corro verso l'aula, già che non mi sono fatto e non potrei affrontare nulla più di una lezione regolare e noiosissima su qualcosa che conosco già dalla biblioteca pubblica.
...Le sorprese ci sono. Una è lui: Ezra Mordrake. Il mio sfigatissimo primo amore, che non è stato in grado di salvarmi. È perplesso dal mio ritardo, ma non osa dire nulla. Tra di noi c'è stato il fuoco, come può ridurre tutto a un mero scambio di parole in cui mi rimprovera il ritardo. Ho bisogno di una botta. Mi manda a sedere.
L'unico posto libero è accanto a una ragazza. È nuova, non l'ho mai vista qui, e non sembra nemmeno della zona: è molto carina, quel tipo di bellezza che non si rifà solo al fisico ma a quello che c'è dentro, qualcosa che in questo ambiente viene subito rovinato da tutto lo schifo che ci circonda. Lei quella cosa ce l'ha ancora sotto la pelle, sotto gli strati di vestiti semplici ma palesemente di alta sartoria presi chissà dove. Una ciocca di capelli castani le sfugge da dietro l'orecchio mentre solleva il viso per presentarsi.
"Sono Alisha" mi dice porgendomi la mano.
È calda, come lei. Noto anche gli occhi, ambrati e bellissimi, profondi. Lei è come un fiore che spunta in mezzo alla neve e alla desolazione, non è come le altre persone che conosco. Mi sorride, al contrario di tutti.
"David" le dico, sedendomi.
Ha un profumo magnifico, penetrante, di gelsomino e rose, come se fosse fresca. Mi va subito alla testa, insieme all'immagine delle sue gambe (fasciate dai jeans non tanto aderenti da fare cattiva impressione, ma abbastanza da farne intuire la forma perfetta) che si rifrange contro il mio cristallino. Pensavo che non sarei riuscito a distogliere l'attenzione da Ezra, invece ci riesco fin troppo bene: è da lei che non riesco a staccarmi.
Alla fine della lezione mi saluta mielosa. Non so dove sia diretta ma è troppo per me, non la posso seguire. Avrà già qualche amico, qualcuno in alto nella catena alimentare, io sono solo un rifiuto della società.
Mi trascino nella mia vecchia felpa larga verso un angolo del cortile esterno, là dove mi aspetta lui per il mio rifornimento.Steven è praticamente un dio qui: quasi tutti qui comprano da lui, e tantissimi vorrebbero scoparselo. E in effetti, oggettivamente è chiaro il perché: è alto, pelle color caramello, metà italiano, occhi chiari e capelli ribelli castano ramato, fisico palesemente prestante, dovuto alle ore di allenamento di qualche arte marziale o scazzottata, preferisco non indagare. Ha i lineamenti di un angelo ma nel suo sguardo c'è qualcosa di gelido, che mi ghiaccia la spina dorsale quando lo vedo: preferisco non interagirci più del necessario, di solito prendo quello che mi serve e lo lascio ad altri clienti.
Oggi è circondato da quattro ragazze che vogliono erba, la sua è la migliore della città. Lui si fa pagare e ignora le loro palesi avance sessuali, preso a pensare probabilmente al prossimo sbudellamento a cui assisterà con il suo fratello gangster. Ma non sono cazzi miei. Io devo solo capire se ho soldi abbastanza per una dose di qualcosa di più forte della marijuana.
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Dark Love - L'odio si può trasformare in amore?
RomanceAlisha, giovane ragazza di 17 anni testarda e bellissima, era abituata ad avere tutto. Conduceva un'esistenza perfetta: un ragazzo amorevole e bellissimo; una vita agiata e senza complicazioni; una migliore amica sempre alla moda e dei genitori perf...