Cap. 6

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Tsukishima pov
Bhe era veramente imbarazzante....ma non mi dispiaceva troppo... ora dovevamo solo fare finta di stare inseme.... lo disse anche alla squadra....yamaguci ci rimase parecchio male.

Pranzai con lei spinto da tanaka.
"Come é andata con tua madre alla fine?"
"Bene anche se non se lo aspettava"
"E riguardo a quell uomo? Come va ti sei ripresa?"
"Abbastanza bene ma ho ancora dei lividi"
"Ti ha anche picchiata?!"
"In realtà no ma ho un segno nel collo perché mi hai strattonata e un segno di stretta nelle t-"
Si interruppe vedendo probabilmente la mia faccia da ebete.
"Però adesso stai bene vero?"
"Si abbastanza! Comunque devo sdebitarmi con te!! Che ne dici se ti preparassi il bento?"
"Non serve!"
"Si che serve ve che ti vedo che prendi i panini confezionati dalle macchinette"
Come potevo non cedere a quello sguardo da gattina?
"Va bene"
Con le dita si infastidiva il collo coperto da segni scuri.
Le scostai i capelli e mi avvicinai violentemente al suo collo. Con una mano le sfiorai il livido.
Se doveva avere un segno adosso volevo lascarglielo io. Per un attimo fui tentato di farle un succhiotto. Feci svanire questa idea e mi allontanai.

"Ti accompagno a casa oggi?"
"Si!"
Fece uno dei soliti sorrisi che mi sciolgono il cuore.

Le lezioni pomeridiane passarono velocemente.
"Ehi tsukki!!"
"Ciao hitoka!"
"Non hai la bici oggi?"
"No, prendiamo la metro?"
"Va bene!"

Ci incamminammo ogni uomo che passava sentivo la sua mano stringere la mia. Che sia ancora spaventata?

Il traffico stava crescendo. Sento yachi avviacinarsi sempre di più fino ad accostarsi alla mio braccio e stringerlo a suo petto.
Perfortuna che non puó vedere la mia faccia da evete nel sentire le sue tette attaccate al mio braccio.

Arriviamo alla fermata della metro. Entriamo nel vagone. Era quasi tutta piena. Vedo un posto libero e lo indico a hitoka.

Alla fine dopo una gara di sguardi mi fa sedere a me. La vedo saltellare per prendere la maniglia per tenersi salda. Inizio a ridere. Mi guarda con aria di sfida e continuando a saltellare.
Allungo le braccia e la tengo per i fianchi facendola sedere su un mio ginocchio.senza staccare le mani dai suoi fianchi la abbraccio da dietro e appoggio il mento sulla sua spalla per vedere la sua espressione.
Era rossa come un peperone.

La metro parte ma alla prima fermata entra parecchia gente tra cui una donna incinta quindi decidiamo di lasciargli il posto.

Siamo schiacciati su una parete della carrozza e alla prima curva stretta finisco addosso a hitoka schiacciandola contro la parete.
Sento il suo alito caldo sulle clavicole.
Alla seconta curva il mio ginocchio cede finendo tra le gambe di hitoka. La vedo arrossire e tapparsi la bocca.
"Scusa non l ho fatto di proposito!"
Scendiamo finalmente.
"Tutto ok?"
"S-si"
"Scusa per prima ti giuro non l'ho fatto apposta!"
"Ti credo tranquillo"
"Posso sdebitarmi?"
"No no tranquillo!"
"Non voglio sentire scuse!"
La prendo per il polso e la trascino in direzione del parco. Entrati dentro il parco c e subito un chiosco di gelati.
"Che gelato vuoi?"
"Fragolaa!!"
"Tieni"
"Grazie tsukki!"

TsukishimaxyachiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora