{Capitolo 1}

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Il soffitto era bianco, limpido come un cielo in una giornata serena. Il punk lo guardava perso avvolto da mille pensieri che gli farfugliavano in testa.
Sospirò e un rumore lo distrasse, era la sveglia, quella maledettissima sveglia, pensò lui. Sbuffò e si alzò a mala voglia; anche se era ormai sveglio da un'ora odiava lasciare il suo letto specialmente per andare a scuola.

Fece una doccia veloce e si vestì; un paio di jeans, una maglia nera del suo gruppo preferito e le sue solite scarpe rosse. Si guardò allo specchio e si sistemò leggermente i capelli neri dal ciuffo verde e si diresse verso la cucina.

<Buongiorno, Duncan> lo aveva salutato un donna intenta a preparare la colazione.
<Giorno, mamma...> rispose il ragazzo con aria assonnata, prese lo zaino blu e verde fluo che teneva vicino alla porta d'uscita e velocemente prese una fetta di pane tostato che si trovava sul tavolo. Non si fermava mai a fare colazione, semplicemente mangiava qualcosa strada facendo.

<Sto uscendo ma'>

<Passi prima da Gwen?>

<Si, ah non mi aspettare più tardi sto un po' da Gwen>

<Ok, a dopo tesoro> e con un dolce sorriso uscì dalla casa.

Gwendolyn Blaike, conosciuta da tutti come Gwen o la darkettona solitaria.
Era la sua migliore amica, lo era sempre stata sin dal momento in cui la ragazzina era stata presentata alla classe in 2' elementare, dopo che si era trasferita dalla Florida a Toronto.
Quella stessa ragazza di cui Duncan si era preso una cotta infernale alle medie, a ripensarci fece un sorrisino malinconico. Gwen è sempre stata al suo fianco e lui è sempre stato al suo, ricordava ancora il periodo in cui i genitori della ragazza si stavano lasciando, litigavano in continuazione e Gwen sfogava tutta se stessa con Duncan, avevano passata interi pomeriggi così, Gwen che piangeva e lui che la stringeva forte consolandola. Anche Gwen aveva fatto lo stesso per lui quando sua madre perse il lavoro, Duncan aveva sempre pensato che non fosse nulla in confronto a quello che era successo a Gwen ma lei lo consolava e lo aiutava in tutti i modi possibili, senza pensare mai a quello che invece aveva dovuto passare lei.

Duncan ripensò alla ragazza, quella ragazza dai capelli neri e leggermente blu, gli occhi di un buio penetrante, la pelle bianca cadaverica e i lineamenti così perfetti e delicati.
Era allo stesso tempo forte, sicura, affettuosa e divertente.
Ma anche timida, introversa, sensibile e acida.

Gwen non ha mai amato tanto le persone, diciamo più che altro l'umanità in generale, odiava un po' tutti. Non è mai stata ragazza da avere numerosissimi amici o che esce ogni giorno per fare shopping, se vieni considerato da lei come "amico" allora devi ritenerti fortunato. E Duncan poteva ritenersi più che fortunato contando che lui e Gwen erano come fratelli. Già come fratelli...
Duncan stava per rientrare in quel tornado di pensieri, che lo spaventava e da cui cercava di stare sempre più alla larga, quando vide di essere finalmente arrivato.




Allora buon salve, ho deciso di scrivere una storia che riguarda la gwuncan (ship di a tutto reality), con quella TUA non avevo più idee. Posterò abbastanza frequentemente in questi giorni e poi continuerò quando avrò altro materiale pronto e niente.
Ciau *w*

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