Cap 3

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Dopo la visita di Sarah e di suo padre, andai nella mia stanza e mi buttai velocemente sul mio comodo letto. Presi un libro e cominciai a leggere un po', per distrarmi. Poi però lo posai sul mio comodino color avorio adiacente al letto e cominciai a pensare a tutto ciò che avrei fatto. Volevo visitare la città, per primissima cosa.
- Dovresti uscire - gridò Mattew dal piano di sotto. - Qui c'è Sarah, ti porterà lei in giro.
Cosa?? Come?? Non è possibile.
Volevo farmi degli amici, amici umani.
Evidentemente non era quello il giorno. Mi misi una gonna di jeans e una maglietta corta bianca, tacchi e un po' di trucco per sembrare un minimo decente, poi scesi le scale.
Sorrisi e mi rivolsi a Sarah.
- Lei sa tutto. - disse Mattew lanciandomi un occhiata.
- Katie, ti accompagno io a fare un giro. Ti farò da guida turistica, va bene?
- Va bene- dissi, guardando a terra, poi Mattew, che sussurró - Vai- mentre Sarah si avvicinava alla porta.

Devo ammettere che Sarah era abbastanza divertente, mi fece ridere molto mentre passeggiavamo.
- Dev'essere strano per te, insomma... vivere con un vampiro.
-già..
- Mai pensato ad un'eventuale trasformazione?
- No, assolutamente. Io, bhe, non vado molto molto d'accordo con i vampiri.
Sarah scoppiò a ridere.
- non siamo poi così male!!
- Certo... uccidere persone non è un delitto.. - risposi, guardando il basso.
- Ahahha sei simpatica Katie rispose Sarah, ma nei suoi occhi notai un pizzico di malinconia.

Dopo un po' decisi di tornare a casa, sebbene Sarah fosse piuttosto simpatica, ma questo non era stato abbastanza per farmi cambiare idea. Ormai era diventato buio e sinceramente non mi andava di rimanere in giro, per di più da sola, soprattutto ora che avevo scoperto che anche questa città pullula di vampiri. A casa, cenai con Mattew e poi andai nella mia camera: avevo bisogno di riposare un po', perché il viaggio mi aveva stancata e volevo riprendere le forze. Pensavo ai vampiri... volevo solo allontanarmi da loro, ma ovviamente ciò non era possibile. Anche perché Mattew era uno di loro, e quasi tutti i suoi amici erano come lui.
Mi guardai allo specchio, e dopo aver lavato i denti e spazzolato i capelli e dato la buonanotte al mio padrino, mi stesi sul letto e mi addormentai profondamente.

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