8. Tre R: ricordi, rotture, reggiseni

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Non sento Archie da tre giorni, da quando gli ho detto di andarsene da casa mia. Tra noi è calato un silenzio che mi pare surreale e sbagliato perchè infondo è una situazione che si può tranquillamente risolvere ma so che lui è troppo fermo sulle sue convinzioni per fare un passo indietro e scusarsi: Archie non ama avere torto, lo so, ma non è una persona incapace di scusarsi, solo che stavolta è convinto di avere ragione lui. Tuttavia, ora sono io che non riesco a fare un passo indietro e ci ho pensato e pianto tanto ma non posso semplicemente annullare le mie ragioni per aggiustare qualcosa che non ho rotto io. 

Rotta, mi sento rotta. Nonostante sia consapevole che non debba sentirmi in colpa, non faccio altro che pensare e pensare a quello che è successo e mi domando come poter risolvere le cose; tuttavia, mentre mi crogiolo un po' nelle mie ferite, riconosco che un momento di riflessione fra me e Archie ci voleva: avevo bisogno di un momento distante, lontana da lui e dalla nostra relazione che da qualche tempo non sentivo più sicura e serena come un tempo. Lily sostiene che sia una cosa buona riflettere, pensare bene se sia Archie l'uomo con cui voglio stare e mi suggerisce continuamente di guardarmi attorno, cosa che credo faccia perchè non vedeva l'ora di mostrarmi quanto sarebbe migliore la mia esistenza senza di lui, considerando che forse lei non l'ha mai realmente trovato così simpatico probabilmente a causa delle grandi differenze che hanno reciprocamente. In realtà quasi tutto della mia vita si discosta da quella di Archie: l'unica cosa che abbiamo in comune sono io, letteralmente. Sono l'anello di giunzione fra la vita normale, tranquilla, abitudinaria, sicura, serena di Archie e la mia vita, quella fatta di feste, imprevisti, divertimento, risate e a volte guai; mi chiedevo per la prima volta se fossi sicura di volermi abbandonare alla vita di Archie e se fossi certa di appartenere a quel mondo. Ma, forse, erano solo riflessioni di una persona triste e malinconica che non ragionava chiaramente.

"Quindi avete rotto?" chiede Chloe, gli occhioni marroni spalancati mentre sfogo un po' del mio sconforto con lei. Siamo al bar di Liam e siamo stranamente tutti, fatta naturalmente eccezione per Jeff che è fortunatamente sparito dalle nostre vite dopo la notte della discoteca. Lily e Louis, dopo l'accaduto, non sono mai stati così complici e vicini: non lo dicono apertamente che tengono l'uno all'altro, nè lo mostrano, sono entrambi troppo testardi e orgogliosi per dichiararsi in una banale confessione che si piacciono, preferiscono invece scambiarsi sguardi di sottecchi, dividere una sigaretta, sfiorarsi "per sbaglio" quando parlano, sedersi vicini e parlottare come fanno ora. 

"Non proprio, devo chiamarlo io quando... bho, non lo so quando dovrei chiamarlo." faccio spallucce bevendo un sorso del drink che Liam ci ha portato. 

"Ma tu lo ami giusto?"

"Sì, certo, non smetto di amare una persona dopo una litigata, però ci siamo fatti male, entrambi." 

"Vedrai che risolvete, siete una bellissima coppia," mi sorride Chloe e io annuisco ma non sono sicura mi rassicuri, probabilmente non so cosa sia meglio dirmi. Hayley, davanti a noi, ha ascoltato ogni parola e alza lo sguardo solo per lanciarmi delle occhiate che non capisco. Non la vedo dalla serata in discoteca e ho come l'impressione che da quella sera lei abbia qualcosa da dirmi. Non riesco a dimenticare il suo sguardo sorpreso ed irritato nel cogliere me ed Harry a ballare, così come non riesco a non riascoltare nella mia testa il suo chiedere ad Harry spiegazioni in un modo decisamente non da amica.

"Piuttosto," sussurro guardando di sottecchi Chloe, "tu e Niall?" le mie parole la fanno arrossire di botto e i suoi occhi corrono alla figura di Niall seduto fra Louis e Harry, intento a raccontare qualcosa che lo fa, naturalmente, ridere.

"Non ne ho idea." si stringe nelle spalle lei. "In discoteca è stato bello ma era un bacio da discoteca, capisci? Ed eravamo entrambi ubriachi, non so cosa possa significare, magari è stato solo il momento..."

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