10. Biscotti dietetici e docce bollenti

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Io ed Harry siamo chiusi in macchina da qualche istante, in silenzio. Fuori ha cominciato a piovere e il cielo terso e azzurro di Holmes Chapel è ormai un ricordo, a confronto di quello grigio e carico di nuvole che ha invece Londra. 
Non so bene cosa dire: ce ne siamo andati di fretta da casa di mia nonna, poco dopo avergli dtto detto che Archie mi aveva mandato un messaggio importante, cercando di non guardarci e di non dire altre cose sbagliate ma sappiamo entrambi che l'evitare l'argomento non porterà a nulla; il fatto è che davvero non ho idea di cosa poter dire, come poter ridimensionare la cosa senza ferire i sentimenti di Harry, Harry che non pensavo minimamente di poter sconvolgere con quella mia rivelazione, non di certo dopo aver precisato accuratamente che i miei sentimenti per lui risalivano a ben quattro anni fa e che ora erano svaniti. Eppure c'era qualcosa dietro alle mie parole che lo stava facendo soffrire, qualcosa che non mi stava dicendo o che addirittura non voleva dirmi.

Harry spegne la macchina ma tiene le chiavi inserite; non mi guarda, fa un sospiro stanco o affranto, non lo so, e si morde le labbra: ha il profilo del viso teso e nervoso, pensieroso anche dal cipiglio profondo sul suo viso ma non credo sia rabbia, non ne avrebbe il motivo. Non faccio altro che guardarlo e non mi faccio nemmeno troppi scrupoli a tenere il mio sguardo fisso sul suo perchè spero davvero che prima o poi si volti e mi sorrida oppure perchè segretamente mi sento in colpa del suo malumore sebbene non sappia nemmeno io la causa.

"Lo perdonerai?" chiede finalmente. La pioggia tamburella forte sul vetro della macchina e non sono abituata a tutto questo silenzio con Harry, nè al tono di voce così affranto con cui mi si rivolge senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.

"Dipende." deglutisco nervosa. "Non mi lascio influenzare da delle scuse fittizie" Lui sorride leggermente, un sorriso amaro accompagnato da un sbuffo.

"Le tirerà fuori sicuramente, sono la carta jolly quando si è nel torto"

"Allora gli dirò che non le accetto" dico con voce ferma gettando un'occhiata al palazzo di Archie fuori dal finestrino bagnato di gocce. Sembra assurdo essere qui sotto casa sua, per giunta in macchina con Harry con il quale ho appena avuto una specie di discussione a proposito di vecchi sentimenti nei suoi confronti. Sono sicura che se Archie ne venisse a conoscenza ne risulterebbe frustrato e agitato.

"Lo lascerai, quindi" osserva lentamente Harry leccandosi le labbra, senza staccare gli occhi dalla strada davanti a sè, come incantato dalle gocce che sbattono sul vetro.

"Non lo so, spero di no onestamente"

"Ma si è comportato da stronzo e vi siete presi una pausa, se lui non si scusa che senso ha rimanere assieme a lui?" stavolta finalmente mi guarda voltando un poco il volto e solo ora mi accorgo di aver davvero desiderato un suo sguardo.

"Perchè tengo a lui" ribatto aggrottando le sopracciglia.

"E credi che basti per una relazione?"

"Cosa ne sai tu?"

"Non ne so niente ma sei stata malissimo tutta la settimana per colpa sua, non puoi tornarci insieme solo perchè è diventata una specie di abitudine" dice freddo scrutandomi però con apprensione.

"Ti sbagli e comunque so che merita un'altra possibilità perchè tengo molto a lui" abbasso lo sguardo mordendomi le labbra mentre i suoi occhi non lasciano la mia figura.

"E io non meritavo di sapere quello che provavi per me, Zoe?" il mio nome rotola fuori dalle sue labbra come se fosse difficile pronunciarlo e le parole che mi rivolge le sento piene di ferite, ferite che però non so come curare perchè ero fermamente convinta che la mia scelta passata di non dire nulla fosse quella più giusta, per noi.

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