11. Un frappè e una ciliegia

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Lascio casa di Archie con un sorriso in viso: dopo la telefonata di Louis della sera prima pensavo che il malumore mi avrebbe rovinato tutta la serata con lui ma Archie era stato abile nel riuscire a distrarmi dai miei pensieri più tristi riempiendomi di attenzioni che, avevo scoperto, mi erano davvero mancate. Sembrava essere tutto tornato alla normalità: io che ordino cibo da asporto mentre lui si lamenta delle calorie ancora disteso a letto, io che porto le pizze sul letto sotto le sue occhiate di rimprovero che nascondono però un sorrisetto divertito nel vedermi tutta fiera con una pizza; sono piccole sfumature di un rapporto, il nostro, che è cresciuto e si è consolidato nel tempo dandomi l'idea che non troverò mai più qualcuno come Archie nella vita. Nonostante la bella serata e nottata, abbiamo parlato ancora della nostra lite, in modo pacifico certo, ma cercando di trovare delle modalità che ci permettessero di vederci più spesso: quando lascio casa sua la mattina dopo mi sento fiduciosa e felice. Ci siamo svegliati presto per il suo turno in ospedale ma la cosa non mi ha pesato troppo perchè fare colazione con ancora una Londra apparentemente dormiente fuori dalle finestre mi dà una sorta di calma e pace interiore; ci siamo baciati velocemente fuori dal portone e abbiamo preso strade diverse: io l'ho guardato allontanarsi in auto verso l'ospedale, tutto agitato e preoccupato del traffico e di un paziente particolarmente difficile che lo aspettava, mentre sostavo sul marciapiede fuori dal suo appartamento ripetendomi nella testa la nostra ultima conversazione. Gli avevo ricordato che mancavano quattro giorni alla laurea, un modo semplice per sottointendere che doveva essere presente quel giorno.

A ricordarmi del fatto che fosse già il ventuno di giugno era stato il messaggio che avevo ricevuto da Lily quella mattina: era impaziente di riavermi a casa per accompagnarmi a trovare gli abiti giusti per la cerimonia e un dettaglio in particolare mi aveva invogliata a quella sessione forzata di shopping: il fatto che sarebbe stata presente Hayley, con noi.

Hayley che non sentivo da quando avevo letto quel messaggio preoccupante riguardante Harry, Hayley che da giorni aveva degli sguardi strani nei miei confronti, Hayley che sembrava sapere tutto di Harry e che sembrava essere l'unica alla quale lui parlava sinceramente. Avevo tremendamente voglia di parlare con lei: oltretutto, il fatto che Louis non mi avesse più richiamato la sera prima per avvisarmi di aver ritrovato Harry era stato un motivo di grande preoccupazione, cosa visibile nella pessima dormita che avevo trascorso. Penso a questo e tanto altro mentre mi dirigo verso casa a piedi, decidendo di sfruttare quei momenti da sola per capire e ripensare agli avvenimenti delle ultime ore: in meno di mezza giornata ero riuscita a confessare ad Harry che ero stata innamorata di lui, litigare con Harry a causa di questo, fare pace con Archie e trovarmi impensierita a causa di Harry e una misteriosa Hayley.

"Sono a casa!" urlo chiudendomi dietro le spalle la porta. Sento Lily rispondermi dal bagno con un acutissimo ciao! al quale rispondo con una risatina che non penso sentirà da sotto la doccia. In cucina non c'è nessuno quindi continuo a camminare svogliatamente scalza fino al soggiorno dove trovo le porte-finestre aperte sul giardino. Louis sta fumando seduto sull'amaca e quell'immagine mi riporta al nostro piccolo momento illegale  in cui abbiamo fumato assieme una canna. Sto per urlargli qualcosa di impertinente ma noto che è al telefono.

"Sì credo sarà fantastico" lo sento dire con uno sbuffo e un tono di voce certamente non così fantastico ma piuttosto lamentoso, mentre lo saluto con la mano. Lui alza gli occhi al cielo scrollando dalla sigaretta la cenere. "Ovvio che ci sarà anche Lily, mamma, è tipo la migliore amica di Zoe" borbotta facendomi sorridere involontariamente. "Va beh ma non ne puoi parlare con lei?" mi lancia un'occhiata speranzosa ma faccio subito un rapido no  con la testa: parlare ora con nostra madre è l'ultima cosa che mi va di fare, soprattutto perchè comincerebbe subito con l'interrogatorio su Archie dato che Louis le aveva detto della nostra situazione. "Facciamo che le dico di richiamarti? Ci vediamo sabato tanto, no?" dice impaziente aspirando intensamente dalla sigaretta con un'alzata degli occhi al cielo e un tono sempre più lamentoso. "No mamma, non porterò una ragazza e no, nemmeno un ragazzo" dice esasperato mimando poi con le labbra un vaffanculo in mia direzione quando mi nota ridacchiare. "Che ne so mamma, sei aperta tu, se ti portassi un ragazzo a casa non diresti nulla, anche se credo mi piaccia di più fare sesso con... oh, ha attaccato" ghigna divertito in mia direzione concedendosi un altro tiro dalla sigaretta quasi alla fine.

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