Maia Jones è costretta a trasferirsi dai suoi zii dalla soleggiata Miami alla piovosa e tetra Transilvania, a causa della morte improvvisa dei suoi genitori scomparsi in piena notte. Nella nuova scuola il Transylvania College, Maia viene presto ac...
Se prima avevo desiderato con tutta me stessa di poter ritornare a casa e alla mia vita di sempre con accanto i miei genitori, in quel momento mentre ero stretta tra le braccia di Devon non desideravo essere in nessun posto se non lì, al sicuro, come non mi ero mai sentita prima di allora. C'erano ancora così tante domande che avevo voglia di fargli ma restare in silenzio abbracciati sulla riva di quel lago sembrava la cosa migliore in quel momento, ero poggiata contro il suo petto con il viso rivolto verso l'acqua cristallina, il sole illuminava quel piccolo angolo di paradiso, la sensazione di pace e tranquillità che provavo in quel momento dentro di me non l'avevo mai provata neanche a Miami, con i miei genitori , mi sono sempre sentita incompleta come se mancasse qualcosa e solo adesso riuscivo a capire nonostante avessi provato di tutto per riuscire a colmarlo : "E...durante quest'anno...hai...avut..." non mi lasciò finire di pronunciare quella frase che scoppiò a ridere e mi diede un bacio lieve sulle labbra, quel contatto quasi lo spaventò e indietreggiò immediatamente coprendosi il viso con le mani: " Hey, va tutto bene, è tutto okay" mi avvicinai stringendogli le mani :" Baciarti è più difficile di quanto immaginassi" dalle sue parole capivo quanto si sentisse in colpa, quanto tutto ciò lo facesse stare male, non potermi abbracciare o baciare come un ragazzo normale lo faceva sentire ancora di più un mostro come si reputava lui anche se a me di mostro non aveva nulla, forse a parte quegli occhi da brivido nei quali però vi trovava sempre un qualcosa di lui, un qualcosa di umano che neanche l'immortalità era riuscita a cancellare : " Faremo con calma allora" il sole stava tramontando dietro le grandi montagne, era per me ora di tornare a casa anche se avevo paura di come mi sarei potuta sentire una volta varcata la soglia di casa sapendo la verità, diversa? Un essere sovrannaturale? Avevo solo paura che quel nuovo lato di me incidesse su quella che Maia era stata per tanti anni, una piccola e impacciata ragazza: " Dobbiamo tornare" annuii prendendo le mie cose da terra per dirigermi alla macchina ma in quell'istante una voce si fece largo nella mia testa : " Nulla potrà salvarti ora che ti ho trovata...i tuoi nemici sono piùvicini di quanto pensi" mi bloccai e mi voltai verso il lago ormai ricoperto dalle ombre, non c'era nessuno, io vento agitava i rami degli alberi, la voce pensai e arrivata con il vento:" Che hai Maia?" Devon poggiò su di me una delle sue mani gelide e all'improvviso una serie di immagini e emozioni si sovrapposero nella mia mente: dolore, rabbia, sangue. Tutte queste cose insieme mi portarono a rannicchiarmi su me stessa, sentivo il respiro mancarmi nei polmoni come se qualcuno mi stesse stringendo forte alla gola, avevo il suo viso davanti ai miei occhi, quello di un ragazzo dalle labbra sporche di sangue caldo che gli scendeva dalle labbra, pronunciava il mio nome come se fossi la cosa più buona e desiderabile che avesse mai provato: " Miai guardami, non è nulla, lui non può raggiungerti qui, non può farti del male" gli occhi rossi di quel ragazzo si sovrapposero a quelli celesti di Devon che provava in ogni modo a farmi ritornare alla realtà, a liberarmi da quell'illusione che mi stava inghiottendo : " Devon...mi fa male!!" Urlai mentre provavo ad allontanarmi strisciando lungo il suolo ricoprendomi di terra e fango: " Maia guardami, io sono qui, non può farti del male io non lo permetterei" e proprio mentre stavo per afferrare la mano di Devon un altra immagine comparve davanti ai miei occhi e quella voce mi rientrò nella testa fastidiosa e martellante come.un martello pneumatico :"Guarda il tuo amore quanto ti ama, non ha nemmeno il coraggio e la forza di battersi per te" Devon era disteso a terra che provava ad alzarsi, debolepiù indifeso di me; l'ansia riprese a farsi posto nel mio cuore ma questa volta non era per me ma per lui, avevo paura che lo uccidesse a causa mia : " Ti prego..." urlai mentre cercavo di afferrarlo, vedevo il ragazzo avanzare verso Devon immobile e prenderlo per la testa, un solo scatto e gli avrebbe rotto il collo, non potevo perderlo, oltre al corpo indolenzito sentivo un dolore immenso al petto che non riuscivo a placare:" Maia, guardami, è tutto passato io sono qui" Devon mi prese il viso tra le mani ma è quando posò le sue labbra su di me che l'illusione intorno a me iniziò a dissolversi lasciando il posto all'aria fresca e umida della notte che si stava avvicinando di avvolgermi e di permettermi di riprendere a respirare, avrei voluto stringerlo forte,aggrapparmi a lui con tutta me stessa ma sapevo che quel bacio non sarebbe durato a lungo infatti Devon si separò a forza, spingendosi contro il tronco di un albero e stringendosi ad esso con tutto le sue forze, aveva gli occhi rossi : " Scusa...scusa..." dissi con fiato corto mentre provavo ad alzarmi :" Va tutto bene, ora torniamo a casa" Devon si staccò dall'albero e mi raggiunse camminando sempre a una certa distanza come se temesse che da un momento all'altro potesse saltarmi addosso. Una volta saliti in macchina il silenzio calò su di noi mentre nella mia testa continuavo a sentire la sua voce e a vedere il suo viso riflesso nel finestrino :" Che cosa hai visto?" Aveva le mani strette sul volante mentre con la coda degli occhi lanciava sguardi pieni di rabbia verso di me come se gli avessi fatto qualcosa: " Non sei riuscito a vederlo?" Dissi confusa, se riusciva a leggermi nella mente, a vedere tutto ciò che succedeva in essa come era possibile che non aveva visto ciò che mi era accaduto nel bosco : " C'era un ragazzo, c'eri tu e sentivo tanto dolore in tutto il corpo e..." mi voltai verso di lui aveva un viso tirato, strano: " Scusa ma tu non l'hai sentita quella voce e la mia mente era un sovrapporsi di immagini..." lui mi bloccò urlando e frenando nel bel mezzo della strada: " No!" E iniziò a dare a pugni al volante, temevo che da un momento all'altro sarebbe crollato tutto : " Mi blocca la mente, non mi permette di leggerli, mi tiene fuori e isolato da tutto questo...c'e dell'altro che hai visto?" Ripensai a quella voce al suono minaccioso che aveva e al contrario di quello che aveva detto Devon, sul padre e sulla vendetta verso di lui per la perdita di suo figlio, quella voce non apparteneva a lui : " Era la voce di una donna, una donna mi ha detto che i miei nemici sono più vicini di quanto potessi immaginare e..." non mi fece finire di parlare che ripartì a tutta forza,sgommando per la città come se fosse un pilota della formula uno; quando arrivammo davanti al vialetto di casa ad aspettarci fuori al portico c'era tutta la famiglia riunita persino mio zio con il fucile in mano poggiato sulla spalla pronto in qualunque momento, dal modo in cui lo stringeva sicuro e forte tra le mani, a sparare al primo che incontri :" Lascia parlare me, tu nel frattempo prendi tutta la tua roba vieni a casa con me" spalancai gli occhi di fronte a quella notizia, erano meno di 24 ore che conoscevo la verità su noi due e ora era addirittura arrivato a chiedermi di trasferirmi da lui: "No" dissi immediatamente indietreggiando contro lo sportello della macchina: " I miei zii mi diranno tutta la verità prima e dopo penseremo a una soluzione, non ho intenzione di venire a stare da te" scesi dalla macchina in tutta fretta, non mi accorsi neanche che lui mi stava seguendo, mi afferrò la mano invitandomi a voltarmi verso di lui : " Loro non possono proteggerti,io si" lo guardai perplessa, ora ero ancora più confusa di prima su chi fosse davvero questo mio nemico, il mio assassino: " Avevi detto che non poteva farmi del male, avevi detto che ogni vampiro ha un proprio territorio, che ci sono i clan e delle leggi che non possono essere violate...ora perché mi stai dicendo questo?" Devon non mi rispose ma si limitò ad indietreggiare portando le mani in alto mentre mio zio gli puntava il fucile contro : " Non azzardarti a poggiare un altra mano su di lei succhiasangue, ti avevamo avvertito di stargli lontana ma non ci hai ascoltato" lui non rispose immediatamente ma prima che ci allontanassimo disse : " Lo sapete anche voi che io e Maia siamo destinati a stare insieme..." poi voltò lo sguardo verso mia zia che al contrario di suo marito aveva lo sguardo rivolto verso il basso e la bocca serrata : " ...tua sorella lo ha visto sul fondo di quel pozzo,ha visto l'amore che avrebbe unito me e sua figlia quindi anche se io gli cancellassi la memoria all'istante non servirebbe a niente, i ricordi vanno via ma i sentimenti, le emozioni rimangono" feci scorrere lo sguardo da mia zia a Devon, nessuno dei due osava parlare : " Che vuol dire che mia madre lo sapeva? Sapeva che sarebbe accaduto questo?" Mia zia mi prese per un braccio e mi spinse verso il portico della casa :" Ti spiegherò tutto, però ora entriamo in casa" mi divincolai dalla presa e spinsi via la sua mano : " okay, ma deve esserci anche Devon" vidi il ragazzo scuotere la testa e indietreggiare fino a dirigersi verso la macchina : " Lascia che loro ti raccontino la storia, io e te ci vediamo domani" mise in moto prima che io potessi anche solo ribattere, rimasi lì ferma ed immobile, il mondo improvvisamente mi sembrò cadere addosso, la testa mi scoppiava e sentivo le braccia e le gambe così pesanti che avevo tanta voglia di rannicchiarmi sul prato verde del giardino, sentii due braccia afferrarmi per le spalle e sorreggermi: " Non puoi crollare adesso poiché questo e solo l'inizio"
POV.QUESTO È IL NOSTRO AMATO DEVON MENTRE SORRIDE😍
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