"Credo di essermi dimenticata la giacca dentro, torno subito."Zayn mi guardò accigliato poggiandosi davanti la porta d'ingresso del palaghiaccio, lo vidi sistemarsi il giubbotto di pelle e si accese una sigaretta mentre passavo attraverso le tribune, addocchiai la mia giacca e corsi a prenderla con un sorriso stampato in volto, appena la presi sentì una porta chiudersi, mi voltai verso dove avevo lasciato Zayn ma essa era ancora socchiusa con la sua schiena appoggiata mentre inspirava dalla sigaretta.
Mi voltai dal lato opposto e notai due figure che entravano dalla porta di servizio, dentro l'enorme stanza, con delle torce.
La sicurezza.
In fretta corsi attraverso le tribune per raggiungere Zayn, incespicai salendo i gradini e sentì i passi dei due uomini che correvano verso me
"Ehi tu!"
tuono uno dei due, aveva la voce chiaramente arrabbiata.
Non mi voltai a constatare, ma corsi più veloce che potevo arrivando fuori, richiusi subito dopo la porta alle mie spalle facendo scattare la serratura, presi Zayn per il braccio tirandolo verso il cancello.
"Zayn dobbiamo andarcene c'è la sicurezza!"
"Merda."
Esclamò lui buttando via la sigaretta d'istinto e mi prese la mano.
Corse insieme a me verso il cancello aiutandomi a scavalcare, una volta su.. misi le gambe dall'altro lato lasciandomi scivolare dalla parte della strada, Zayn fece lo stesso e spuntarono i due uomini della sicurezza.
"Dove pensate di andare!!"
esclamò uno dei due, era abbastanza grassoccio e la sua voce gli uscì in un ansimo.
Zayn rise.. ma un sorriso di sfida.
Prese la mia mano e mentre ci allontanavamo, correndo, gli urlò.
"Sicuramente lontano!"
Dopo pochi minuti di corsa arrivammo davanti casa sua, restammo fermi sul portico tenendoci i fianchi con le mani, ridevo come una matta vedendolo piegato in due su se stesso.
Anche lui rideva , era stato davvero divertente scappare alla legge.
Non mi aspettavo minimamente di pensarlo o di dirlo... io sempre cittadina onesta, figlia onesta, ragazza pura... e perché adesso che Zayn mi guardava in quel modo mi veniva voglia di baciarlo e mordergli il labbro inferiore fino a farglielo sanguinare e poi succhiarlo avidamente come un vampiro.. assaporando il suo gusto dentro di me.
Scossi la testa togliendomi quei pensieri assurdi che mi stavo facendo e deglutì dandogli le spalle, sentì il suo tocco sulla mia clavicola.. ma non mi voltai nemmeno allora.
Un ondata di brividi mi partì dalla colonna vertebrale, al suo tocco, percorrendomi fino all'ultima punta di capelli.
Mi obbligai a pensare ad altro.
L'ultima volta che ero stata a casa sua non avevo guardato bene in giro come fosse composto il vialetto e il giardino, ma adesso alla luce chiara della luna piena di mezzanotte potevo vederlo, diversi ciottoli a formare il viale, una staccionata beige che lasciava aperto il passaggio per le persone.. priva di cancelletto.
Il prato perfettamente rasato e verde chiaro, curato anch'esso.
Mi voltò afferrandomi per le spalle facendomi incrociare i suoi occhi scuri, in loro era scesa un ombra.. ormai ero abituata a quell'attimo di stordimento che mi faceva avere.