16. Rondini al guinzaglio

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Dopo quelle parole io e Niccolò cademmo nelle braccia di Morfeo, stringendoci l'uno nelle braccia dell'altra senza lasciarci andare per tutta la notte.

Non potevo credere a quello che c'eravamo detti, dopo solo così poco tempo. Avevamo (avevo) detto che non avremo affrettato le cose e le avremo prese lentamente, e invece un paio d'ore dopo quelle parole ci stavamo dicendo che entrambi ci stavamo innamorando.
Era davvero rischioso per me, non volevo soffrire di nuovo, non volevo cadere di nuovo nell'illusione. Ma infondo sono una persona segretamente innamorata dell'amore, non potevo mettermi dei freni per paura, dovevo cambiare il mio modo di vedere le cose. Se fosse andata male pazienza, non sarà di certo una delusione d'amore a spezzarmi, ci son cose ben peggiori.
Quindi avevo deciso di lasciarmi completamente andare nelle mani del destino, che, come disse Niccolò, forse era vero e stava cercando di mandarci dei segnali per farci capire che io e lui eravamo destinati a stare insieme.

Mi svegliai prima di Niccolò, lo guardavo mentre dormiva beatamente ed iniziai ad accarezzarli il viso delicatamente con un dito, per paura di svegliarlo.
Mi prese la mano, ancora con gli occhi chiusi, la portò vicino alle sue labbra e la baciò.
"Che bel buongiorno." disse aprendo gli occhi con un bellissimo sorriso.
"Ti ho svegliato?" chiesi preoccupata.
"No, non preoccuparti. E anche se fosse avresti fatto bene. Tu come hai dormito?" chiese strappandomi un bacio a stampo.
"Benissimo grazie per l'interessamento signor Moriconi."
Lui sorrise, si avvicinò a me e mi diede altri mille piccoli baci.
"Sono felice che sei qui. Ho sognato tanto questo momento, svegliarmi accanto a te."
"Anche io, tanto."
"Dai alziamoci, andiamo a mangiare qualcosa." disse Niccolò trascinandomi giù dal letto.

Andammo in cucina e facemmo colazione, ovviamente preparata da me, perché Niccolò era una capra in cucina.
Si avvicinò a me facendo il labbrino.
"Mh Nicco che c'è?"
"Devo andare in studio." disse facendo finta di piagnucolare.
"Si mi ricordo, me l'avevi accennato ieri. Tanto io devo andare a fare delle commissioni, magari ci vediamo più tardi se vuoi."
"Beh mi sembrava ovvio, è che volevo stare ancora un po' con te."
"Si lo so che non puoi stare senza di me nemmeno un'ora, che vuoi che ti dica, faccio questo effetto!" dissi facendo spallucce.
Mi alzai per prendere le mie cose.
"Senta lei, signorina. Non faccia tanto la spiritosa." disse Niccolò seguendomi.
Io mi misi a ridere e gli dissi che ci saremmo visti dopo. Li diedi un bacio, che lui prontamente trasformò in un bacio lungo e passionale.

Scesi le scale e salii subito in macchina. Guardai l'orario, erano le 13:42.
"Cazzo!" esclamai.
Mi ero completamente dimenticata che alle 2, avevo dato appuntamento a Marta per incontrarci. Così la chiamai immediatamente.
"Dai, scommetto una cosa. Sei in ritardo." disse Marta come prima cosa.
"Perdonami!!! Sto arrivando!" dissi dimenandomi per mettere la cintura.

Dopo circa 20 minuti arrivai sotto casa di Marta e le dissi che ero giù che l'aspettavo. Ci dirigemmo verso un ristorante di sushi.

"Dimmi, qual è la scusa questa volta?" disse Marta sistemandosi sulla sedia.
"Mi sto innamorando di Niccolò." le dissi di getto.
"Cosa?!" esclamò lei sgranando gli occhi.
Io non sapevo cosa dire, così le feci un sorriso come per dire "non chiedermi niente". Ovviamente così non successe, figuriamoci.
"Cioè, fammi capire. Io ti ho sentito nemmeno due giorni fa praticamente e mi dicevi che ci sareste andati piano, poi ora mi dici che ti stai innamorando di lui. Direi che questo è tutt'altro che andarci piano."
"Lo so Marta, ma cosa devo fare? Se i sentimenti son quelli non posso nasconderli, seppur non li dicessi, lui riesce a leggermelo negli occhi. E se ti consola me l'ha detto prima lui."
"Cosa?!?!?! Ve lo siete già detti? Ma cosa mi sono persa?!"
"Ho dormito da lui stanotte, lo sapevi che ci saremo visti. Solo che è andata diversamente da come ci aspettavamo, per quanto mi riguarda oltre le mie aspettative." dissi.
"Io voglio solo che tu sia felice e che sei sicura di quello che stai facendo. Lo sai che tu e Niccolò per me siete perfetti insieme, non te l'ho mai nascosto. Ma sei la mia migliore amica, non vorrei vederti soffrire di nuovo. Pensavo avreste preso le cose con calma."
"Lo pensavo anche io, forse doveva andare così. Non l'abbiamo deciso. Ho deciso però di godermi le cose senza stare lì a pensare e ripensare."
Proprio in quel momento mi arrivò un messaggio.

Niccolò: "Volevo solo dirti grazie per avermi dato una seconda opportunità. Non ti lascio più scappare, promesso. A dopo signorina."

Lessi il messaggio e misi via il telefono, quando alzai lo sguardo vidi Marta che mi fissava. A giudicare dalla sua espressione probabilmente avevo un sorrisino da ebete stampato in faccia.
Così senza dare troppe spiegazioni ripresi il telefono, e le feci leggere il messaggio.
"Ohh, che carino però. Rispondili e digli 'dice Marta se la fai soffrire di nuovo ti spezza le gambe'.  Che oltretutto sono già corte." disse.

Io mi misi a ridere. Era sempre la solita, capivo le sue preoccupazioni. Eravamo entrambe molto protettive. Il secondo anno che stava con Riccardo lui la tradì con la sua ex. Ci mise tantissimo tempo per riuscire a perdonarlo e a superarla. Io non parlai con Riccardo per davvero tanto tempo, poteva averlo perdonato lei, ma io non ci riuscivo. Quindi per questo capivo il comportamento di Marta nei miei confronti in questo caso.

Finimmo di mangiare, e tra una chiacchiera e l'altra si fece ora di tornare a casa.
Avevo una voglia immensa di buttarmi in doccia e starci per almeno mezz'ora. Così feci.
Una volta uscita mi sedetti nel mio piccolo balcone e mi fumai una sigaretta.
Mi squillò il telefono.
"Cosa vuoi tu ora?"
"Ah mi tratti così? Dopo che ho passato la giornata intera a pensarti." disse lui.
"Ciao Moriconi." dissi con tono affettuoso.
"Ciao bambina, senti io ho finito in studio. Sto morendo di fame, passi a casa? Sto per tornare ora."
"Perché non vieni tu da me? Ti preparo qualcosa."
"Beh se insisti, mezz'ora massimo e arrivo."

Dopo circa 25 minuti Niccolò entrò in casa mia e io mi buttai tra le sue braccia e lo baciai.
"Questa si che mi piace come accoglienza." disse a bassa voce.
Si sedette subito a mangiare, una volta finito ci sedemmo nel divano.
"Oggi i ragazzi con cui ero hanno detto che mi vedevano molto più felice del solito." disse lui accarezzandomi la gamba, che era appoggiata sopra le sue cosce.
"Si? Ed è vero?"
"È molto vero, merito di una ragazza. Un po' antipatica, non te la farei mai conoscere."
"Secondo me invece è simpaticissima."
Si mise a ridere e continuò.
"Comunque io non ho detto niente di te, anche se sinceramente vorrei urlarlo al mondo. Tu cosa vorresti fare?"
"Io forse ancora lo vorrei tenere tra me e te, e i nostri amici. Essendo tu un personaggio conosciuto poi probabilmente avremo meno privacy, e io non so come gestirla, infatti ti dico già da ora, quando sarà il momento in cui inizierà a sapersi o decideremo di renderlo pubblico, di capirmi se il primo periodo sarò un po' spaesata." dissi io stringendomi nelle spalle.
"Sarò al tuo fianco in qualsiasi momento. Lo capisco. Speriamo che non ci becchino i paparazzi prima."
"Già."

Continuammo a rimanere accoccolati nel divano per circa tutta la sera, e pensavo a quanto si stesse bene tra le braccia di Niccolò.

Ciao!
Questo capitolo è molto noioso, ne sono consapevole. È che non ho molta ispirazione ultimamente, sono molto indecisa se continuarla o meno. Ditemi cosa ne pensate, così posso capire se ne vale la pena continuarla. Un bacio 💋

Del mio sogno la parte migliore  // Ultimo COMPLETATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora