Eravamo appena tornati a casa dopo la lunghissima mezza giornata passata in spiaggia. Dico lunghissima perché non mi ero goduta neanche un momento visto che era andato tutto storto da subito.
Niccolò non mi aveva degnato neanche di mezza parola o sguardo, e questa cosa la odiavo.
Sono sempre stata una di quelle persone che quando c'è qualcosa che non va, preferisco parlarne subito. Mi posso tenere dentro qualsiasi tipo di emozione, ma non la rabbia. Rovina i rapporti, ti fa marcire dentro e spesso è soltanto inutile a causa dei fraintendimenti. Sentivo proprio che in quel pomeriggio si era creato solo un grande fraintendimento, e non poterlo spiegare mi stava facendo arrabbiare veramente tanto.
So come sono fatta, è sempre stato uno dei miei difetti più grandi. Se per un motivo o per l'altro, o per scelta, non parlo con la persona con la quale c'è stato un problema, finisce che poi tenendomi tutto dentro per un po' di tempo, quando è il momento di parlarne, con il brutto carattere che mi ritrovo, scoppio e rovino tutto.
Volevo evitare tutto questo."Hey, tutto a posto?" chiese Sara bussando la porta socchiusa della mia camera.
"Si vieni, entra" le dissi facendole posto nel letto.
"Ti ho vista un po' giù prima, ti ho lasciato in pace perché so che quando sei così vuoi stare sola. Ma ora volevo stare un po' con te." Sorrisi teneramente alle sua parole, ma poi la mia espressione tornò seria.
"È che mi dispiace per come sia andato il pomeriggio, forse sono io ma non capisco il motivo di arrabbiarsi così tanto e di ignorarmi." Sara fece spallucce.
"Non so, hai ragione. Forse è perché mentre osservava te e Lucas ha visto che c'era una certa intimità mentre giocavate e si è ingelosito."
"Ingelosito? Ma di cosa? Non siamo nemmeno insieme, è da pochi giorni che ci frequentiamo. E se ci stava osservando avrà visto anche che io ho cercato di scansarmi tutte le volte che Lucas cercava il contatto fisico." Dico alterandomi.
"Perché non provi a parlarci ora?" Mi chiese Sara.
Io sospirai, rimasi pochi secondi in silenzio.
Mi alzai dal letto.
"Hai ragione, non riesco a stare zitta basta."
Dissi andando decisa verso la porta. Poi mi bloccai, mi misi con le braccia conserte e inizia a fare avanti e indietro lungo la mia camera. Guardai Sara corrucciando la fronte, facendole capire con solo la mia espressione che non ne ero così sicura.
"Vai!" mi disse lei con un gesto delle mani.
Io annuì, smisi di pensare e mi catapultai fuori da casa mia.
Aprii il cancelletto della casa dei ragazzi, e li vidi tutti e tre seduti al tavolo in terrazza con una birra davanti.
Nessuno fiatò. Io salutai timidamente, loro ricambiarono tranne Niccolò.
Feci un grande respiro interno per riuscire a calmarmi e non mandarlo a cagare subito.
"Ti posso parlare per favore?" gli chiesi facendoli segno con la testa di andare da un'altra parte.
"Ehm, Adri noi non dovevamo andare al tabacchino?" disse Gabriele alzandosi dalla sedia.
"Eh?" fece Adriano, Gabriele sgranò gli occhi cercando di fargli capire "Oh si è vero, andiamo."
I due ragazzi presero le loro poche cose e si fiondarono fuori dalla casa. Io sorrisi e li salutai.
Dopo quella situazione mi sembrava evidente che Niccolò, qualcosa riguardo noi gliel'avesse detta.
In tutto ciò lui ancora non aveva alzato gli occhi dal cellulare.
"Niccolò, per favore smettila non hai 6 anni." gli dissi "entriamo dentro a parlare per favore."
Lui scocciato, si alzò dalla sedia, entrò in casa e si buttò nel divano, con l'aria di uno a cui non importava niente di tutto ciò è che mi stava solo facendo la grazia di regalarmi un po' del suo tempo.
Io sentivo il sangue ribollirmi nelle vene, il suo atteggiamento mi stava facendo sentire come se mi stesse mancando rispetto, e non lo dovevo permettere.
"Sappi che sono venuta qui per parlarti come la persona più calma del mondo, e fidati, ci sto provando a non mandarti a cagare per come ti stai comportando ora." dissi tutto d'un fiato.
"Ah pure? Cosa ti aspettavi scusa? Che mi alzassi e ti stendessi un tappeto rosso?"
"Senti Niccolò ma che cazzo stai dicendo adesso? Dove vuoi arrivare fammi capire?!" dissi alzando il tono della mia voce.
"Non voglio arrivare assolutamente da nessuna parte. Se c'è una cosa però di cui sono sicuro è che non starò a guardare te e il tuo ex che fate i piccioncini." disse Niccolò alzandosi mentre iniziò a gesticolare.
"Ma ex di cosa! Ma piccioncini di cosa! Ti stai sbagliando di grosso, non siamo mai stati insieme, abbiamo scopato per 5 mesi, da parte mia non c'è mai stato mezzo sentimento e quando ho notato che lui stava iniziando a provarne ho troncato subito la cosa!"
"Se se.. pensi che sono stupido?!"
"Sinceramente? Per il comportamento che stai avendo ora, si Niccolò. Si penso che tu ora ti stai comportando da stupito."
Lui fece schioccare la lingua e si mise una sigaretta tra le labbra, visibilmente nervoso.
"Senti, sono un ragazzo, so come fanno certi ragazzi, come si comportano e so che lui ti porterebbe volentieri a letto." Io sgranai gli occhi e aprii le braccia verso l'esterno.
"Esatto!! L'hai detto tu stesso! Lui! Io che cosa centro in tutto ciò?!"
"Perché mi pare evidente che tu ci stia no?!"
Io scossi la testa amareggiata, ero ormai senza parole.
"Senti vai a fanculo."
Dissi voltandomi per andarmene.
Mentre mi avviavo verso il cancelletto speravo con tutta me stessa che lui mi fermasse.
Ma come immaginavo, non successe.La discussione era andata nel peggiore dei modi, non mi aspettavo tutta quella ostilità in Niccolò, per una cosa così piccola in cui oggettivamente non centravo niente.
A causa della mia relazione passata, dove episodi del genere erano praticamente all'ordine del giorno, non ero più tollerante a queste situazioni. Anche se tra me e Niccolò era la prima volta. Io sarei potuta stare lì e farlo ragionare insieme a me, anche se avessi dovuto starci due ore a continuare a fargli capire, ma non se lui usava quel atteggiamento poco rispettoso nei miei confronti, sopratutto quando ancora non eravamo nemmeno insieme.Arrivai a casa, gli altri mi salutarono ma io non guardai in faccia a nessuno. Entrai in camera, presi la prima cosa che mi capitò sotto mano e la lanciai verso il muro. Un altro lato negativo del mio carattere, quando il nervoso si fa troppo grande per essere contenuto nel mio corpo, lo sfogo lanciando oggetti al muro. Ho ormai perso il conto di tutte le cose ho rotto.
Passò un'ora, e quando la rabbia iniziò a scendere andai a farmi una doccia bollente. Come se volessi far evaporare tutto lo stress accumulato in quella giornata.
Andai in camera mi buttai sul letto e notai che Niccolò aveva appena pubblicato un video su Instagram. Era un video di se stesso con in mano una chitarra e potevo notare che fosse in camera sua, e a giudicare da come fosse vestito capii che l'avesse registrato poco fa. Così lo aprii."Si sono un poco sbadato, si sono sempre ubriaco
e tu mi stai sul cazzo quando parli in quel tuo modo
come fossi una principessa
Com'è che invece sto al parchetto con sta gente, sempre la stessa?
Posso avere un momento? Per parlarti con sincerità
In un tavolo al centro, tra la gente che viene e che va"Scossi la testa e buttai il cellulare nella parte opposta del letto. Non capivo se stava cercando di mandarmi una frecciatina, in ogni caso mi sembrava ovvio non fosse niente di positivo.
Ad interrompere i miei pensieri furono Sara e Giacomo che piombarono in camera mia. Sapevano che non dovevano chiedermi niente, sanno come sono fatta, e se non sono io ad iniziare a parlare di una cosa, significa che ancora non ho voglia di parlarne. Così Jack mi prese per un braccio e mi fece alzare.
"Adesso tu, ti alzi da brava, ti metti un bel vestito sexy e ti prepari."
Io lo guardai confusa.
"Andiamo a ballare, io tu e Giacomo. Non voglio sentire neanche mezza parola." Disse Sara.
Io sorrisi ancora un po' amareggiata e poi annuì.
Ero sicura che distrarmi un po' non mi avrebbe fatto male. Così mi alzai controvoglia, e iniziai a prepararmi.
La mia unica speranza era solo quella di non dovermi trovare Niccolò anche lì._____________
Riusciranno a risolverla questa situazione
o andrà solo peggiorando?
Chissà!! 🤭
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Del mio sogno la parte migliore // Ultimo COMPLETATA
Fanfiction"Io un po' nel destino ci credo, e penso che mi stia cercando di mandare segnali per farmi capire che tu devi far parte della mia vita." Alessia ha 24 anni, e dopo che la sua vita non è andata come programmato cerca una nuova rinascita per se stess...