Capitolo 17

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-ora mi spiegate cortesemente che fine ha fatto Gwen?- disse Zhoto leggermente irritato. Era entrato nella palestra tutto felice per aver scoperto una caratteristica importante che accomunava tutti i guardiani e che voleva assolutamente controllare e si era trovato i suoi dodici allievi che si allenavano, ma di Gwen non c'era traccia.

-non lo sappiamo, forse in camera- disse Cecilia fermandosi e attorcigliandosi una ciocca mentre si mordeva il labbro inferiore.

-e perché dovrebbe essere nella sua camera quando lei vuole assolutamente muoversi a creare un legame con tutti voi?- chiese l'uomo non fidandosi minimamente di quei ragazzi. Sapeva perfettamente solo guardando le loro facce che era successo qualcosa, qualcosa di grosso.

-abbiamo litigato- disse Valentine con tono abbastanza calmo cosa che fece sgranare gli occhi a Zhoto.

-in che senso litigato? Cosa hai combinato?-

-le ho solo detto che non avevo nessuna intenzione di allenarmi con lei e lei ha iniziato ad insultarmi- disse il biondo evitando di guardare negli occhi il suo istruttore.

-ti ha detto che sei cattivo vero?- chiese Zhoto sospirando.

-come hai fatto?- sussurrò Valentine.

-la tua espressione. E immagino anche che gli altri ti abbiano difeso. Ma in questo modo credo che abbiate solo peggiorato le cose. Lei non sa niente e si sarà sentita male. Il tuo comportamento nei suoi confronti non è stato dei migliori Val, è per questo che ha pensato quelle cose- disse Zhoto che aveva capito tutto quello successo.

-il non sapere non le da comunque il diritto di dirmi certe cose- disse Valentine alzando finalmente lo sguardo.

-hai ragione però anche tu che insinui continuamente che sia dalla parte del Chaos non è un comportamento corretto-

-ma l'odore di Chaos su di lei è fortissimo, come ve lo devo dire?- disse il ragazzo esasperato. Anche prima aveva avvertito chiaramente quell'odore, anche se era leggermente diminuito rispetto alla prima volta che l'aveva vista.

-potrebbe avere quell'odore per mille ragioni Val. Ora qualcuno vada a chiamarla ho scoperto una cosa molto interessante.- disse Zhoto cercando di fare un sorriso.

Fu Tasha ad andare a cercare la ragazza mentre gli altri si radunavano tutti intorno a Zhoto.

-cos'hai scoperto? Riguarda i guardiani?-

-si, hanno tutti una cosa in comune e devo verificare se è così anche per lei-

-cosa?- chiese curioso Giulius.

Zhoto lo guardò per un po' prima di rispondere.

-ve lo dirò quando ci sarà pure lei-

Aspettarono un quarto d'ora buono prima che Tasha ritornare in palestra con il fiatone e da sola.

-non c'è da nessuna parte- disse la ragazza spaventata. Quando era entrata nella camera della ragazza e l'aveva trovata vuota aveva le era salito il panico. Aveva girato tutto l'edificio per cercarla, ed era andata anche sul tetto sperando di trovarla li nonostante fosse ancora giorno. Ma della castana nessuna traccia.

-hai controllato sul tetto?- chiese Auli preoccupata a morte. Che fine aveva fatto?

-si, ho controllato ovunque. Nella sua camera mancavano dei vestiti ed uno zaino. Credo se ne sia andata- disse la mora sospirando.

-e come?- chiese Val sbuffando.

-come è arrivata qui. Gli ho detto come fare e molto probabilmente lo ha fatto anche senza orologio- disse Zhoto dandosi dello stupido per aver raccontato alla ragazza come fare. Se non lo avesse fatto a quell'ora la ragazza sarebbe stata ancora li.

-quindi è ritornata dal suo amichetto oppure è andata dritta dritta da dove proviene- disse Val con astio.

-e se fosse stata presa dai Chaos? Se veramente lei non ne fa parte significa che sulla Terra ci sono dei Chaos sulle sue tracce. Adesso è da sola e nessuno la può proteggere. Come l'avete presa voi con tanta facilità così possono fare loro- disse Baldev mettendosi le mani nei capelli. -maledizione!-

-dovete cercarla! Sapete dove potrebbe essere?- chiese Zhoto a Val, Giulius e Tasha.

-forse dal suo ragazzo. Aveva detto che le mancava tanto e si voleva sbrigare a creare con contatto con tutti noi per vederlo- rispose Tasha. -forse è andata da lui-

-quel topo?- chiese Val ricordandosi del moro che stava seduto accanto alla ragazza a scuola. Ovviamente prima che il professore la spostasse al suo fianco.

-si quel topo- gli fece il verso Tasha.

-okay preparatevi tutti e tre. Dovete partire il prima possibile. Giulius puoi venire con me per favore?- chiese poi Zhoto mentre il castano annuiva curioso di sapere cosa volesse l'uomo.

Il ragazzo lo seguì fin fuori dall'edificio e sgranò gli occhi quando si accorse che erano arrivati davanti a casa sua, o meglio quella dove abitavano i suoi genitori.

Zhoto bussò impedendo a Giulius di fare domande e subito la porta si aprì rivelando la figura di Caleb.

-Zhoto come mai qui? Ehi Giul- disse l'uomo vedendo i due. Giulius gli sorrise mentre Zhoto rimase abbastanza serio.

Caleb li fece entrare e anche Susan guardò confusa i suoi due nuovi ospiti.

-come mai qui?- chiese la donna abbracciando il figlio che non vedeva da prima di partire per la missione sulla terra.

-devo farvi una domanda e vi prego di rispondermi sinceramente- disse l'uomo.

-dicci-

-Giulius è figlio unico?- Giul sgranò gli occhi a quelle parole. Perché quella domanda? Certo che era figlio unico.

-no- disse invece Susan facendo sgranare gli occhi al ragazzo.

-in che senso no mamma?- chiese infatti sorpreso di queste parole.

-nel senso che hai una sorella della quale non sa niente nessuno- rispose il padre mentre Zhoto chiudeva gli occhi sospirando.

-e dov'è adesso?- chiese Giulius che era davvero sconvolto.

-sulla Terra- dissero in coro i due.

-e perché l'avete lasciata li?- fu Zhoto a porre quella domanda.

-perché avevamo paura che litigassero visto che Giul era uno Zodiaco e lei no- disse Susan sospirando. -mi sono sempre pentita di quella scelta. Ma come mai lo sapevi?-

-quando nascono due gemelli e uno dei due è il protettore dei gemelli, l'altro è il guardiano degli Zodiaci- e con quelle parole gli altri tre nella stanza sgranarono gli occhi. -negli ultimi secoli non sono nati gemelli che sono diventati zodiaci è per questo che non abbiamo avuto un guardiano per tanto tempo-

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