Capitolo 28

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Gwen stava dormendo tranquillamente nel suo letto. La sera prima si era addormentata immediatamente dopo aver toccato il morbido materasso. La stanchezza aveva avuto la meglio su di lei facendole completamente dimenticare l'allenamento con Valentine e infatti il ragazzo era andata a chiamarla.

Il biondo la stava osservando indeciso sul da farsi. La sua parte sadica voleva svegliarla di soprassalto mentre l'altra voleva farla dormire un altro po'. Lei era ancora nuova a tutto quello.

Valentine si sedette sul materasso sperando che la ragazza si svegliasse, ma Gwen sembrava immersa in un sonno profondo.

Sorrise pregustandosi già quello che stava per fare. Si avvicinò all'orecchio della ragazza e prendendo un sonoro respiro e gridò nell'orecchi della ragazza.

Gwen si svegliò di scatto e andò a sbattere la testa contro quella di Valentine.

-ma sei pazzo!- disse la ragazza che non sentiva più bene dall'orecchio.

-mi hai fatto male!- disse lui massaggiandosi la fronte dolorante.

-ah adesso è colpa mia! Ma che ti salta in mente di entrare nella mia camera- Gwen era leggermente arrabbiata con il ragazzo. Come si permetteva di entrare nella sua camera. Meno male che dormiva con un maglietta più grande di lei e che aveva la coperta.

-sei in ritardo! Dobbiamo allenarci- disse Valentine sorridendole.

-sono stanca- disse la ragazza per poi portarsi le coperte fin sopra la testa per nascondersi dallo sguardo del ragazzo sperando che se ne andasse. Quella mattina non aveva per niente voglia di allenarsi.

-ma se ieri volevi allenarti- disse il ragazzo scuotendo la ragazza da sopra le coperte. Lui di certo non aveva tempo da perdere per stare a pregarla.

-ho detto che se mi fossi alzata l'avrei fatto. Non ti ho mai detto che dovevi assolutamente svegliarmi- borbottò la ragazza tirandosi le coperte ancora più in su.

-Gwen ti prego! Se non ti alleni con me Zhoto mi ammazza!- cercò di farla ragionare Valentine, ma la ragazza sembrava non volersi muovere.

-non sono problemi mie-

-certo che lo sono, non se la prenderà solo con me sappilo- il ragazzo si alzò da letto facendo esultare internamente Gwen, ma la ragazza cantò vittoria troppo presto, infatti il ragazzo si era alzato per poterle togliere con più facilità il lenzuolo. La ragazza così si ritrovò completamente scoperta e anche arrabbiata. Ringraziò che quella maglia fosse davvero molto lunga.

-si può sapere perché mi vuoi torturare in questo modo?- cantilenò la ragazza sedendosi sulle ginocchia e tirando ancora più giù la maglia per cercare di coprire il più possibile.

Dal canto suo Valentine era rimasto di sasso, non si aspettava di certo che la ragazza dormisse solo con la maglia. Non che Valentine non avesse mai visto una ragazza senza niente addosso, aveva avuto molte ragazze nel tempo, ma con Gwen era diverso, forse anche perché in quel momento aveva in testa il fatto che la ragazza era la gemella di Giulius e forse certe cose non le doveva minimamente fare.

-che cosa dobbiamo fare?- si arrese alla fine Gwen dopo aver preso un elastico ed essersi legata i capelli un una crocchia.

-allenamento base, iniziamo piano visto che non hai mai fatto niente- disse velocemente Valentine alzandosi dal letto per poi andare verso la porta. Vedendo che la ragazza non si stava muovendo di un millimetro continuò -allora? Cosa cavolo vuoi aspettare?-

-mi devo cambiare- disse lei leggermente a disagio.

-allora fallo-

-esci- e Valentine alzò gli occhi al cielo.

-come se non avessi visto una donna nuda. Muoviti guardiano dei miei stivali- le disse prima di uscire dalla stanza ed aspettarla appoggiato al muro. Se avesse fatto più di un quarto d'ora di ritardo sarebbe entrato nella stanza.

Gwen sbuffò prima di alzarsi definitivamente dal letto e vestirsi il più velocemente possibili. La ragazza fu pronta in poco meno di dieci minuti e uscì trovandosi Valentine difronte che stava controllando l'orologio appeso alla parete alla sua sinistra.

-andiamo?- chiese la ragazza facendo girare verso di se Valentine che non l'aveva sentita uscire dalla camera. Il ragazzo annuì e i due si incamminarono verso la palestra nonostante fossero già le dodici e mezza.

-non possiamo fare colazione prima?- chiese Gwen alla quale lo stomaco si stava ribellando perché non gli aveva ancora dato cibo.

-io l'ho fatta sei tu in ritardo- disse il ragazzo continuando a camminare spedito senza permettere a Gwen di andare a mangiare qualcosa.

-tu si, io no- la ragazza si voltò per andare in cucina ma fu prontamente fermata da Valentine che la tirò per un braccio facendola involontariamente sbattere sul suo petto.

-mangi dopo- le disse per poi lasciare subito la presa sperando che la ragazza lo seguisse senza fare storie. Non potevano fermarsi a mangiare, avrebbero perso ancora più tempo.

-odioso- mormorò Gwen mettendosi un riccio ribelle dietro l'orecchio.

-se qualcuno si fosse svegliato ad un orario decente e non avesse fatto storie per alzarsi forse avrebbe fatto tranquillamente colaziono- le disse Valentine avendo sentito perfettamente le parole di Gwen.

-io non mangio da ieri sera!-

-mangerai a pranzo-

-adesso è ora di pranzo!-

-ma dove vivi? Qui si pranza dall'una e mezza in poi. Non ti sei ancora abituata?- chiese Valentine. Di certo non l'avrebbe data vinta a quella testa riccia.

-al Vittoriano il pranzo era alle dodici- disse la ragazza sbuffando.

-qui non siamo al Vittoriano. E poi non eri a scuola a quell'ora tu?- chiese confuso Valentine.

-certo, per questo non pranzavo quasi mai...-

-ah quindi puoi resistere anche senza pranzo bene! Andremo avanti fino a cena allora- il biondo era partito con passo ancora più svelto e aveva afferrato nuovamente Gwen per un polso avendo paura che la ragazza potesse scappare da un momento all'altro.

-VALENTINE NON TI AZZARDARE!- gridò lei che non aveva per niente voglia di aspettare fino a cena. Il suo stomaco stava reclamando cibo.

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