Capitolo 25

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Gwen era nello studio di Zhoto. Appena erano ritornati a Galaxy l'uomo, dopo essersi accertato che stesse bene, l'aveva portata li perché dovevano parlare.

-non me ne andrò più- disse la ragazza credendo che l'uomo l'avesse chiamata li per quello.

-questo lo so, volevo parlarti di altro- le disse Zhoto con un leggero sorriso lasciando Gwen curiosa. Di cosa dovevano parlare allora? Zhoto riprese -ho scoperto perché sei tu il guardiano-

-davvero?- chiese la ragazza sgranando gli occhi.

-si, la tua famiglia è qui. Ti avevano lasciata sulla Terra perché...-

-quindi mi hanno abbandonata- lo interruppe la ragazza incrociando le braccia al petto.

-lo hanno fatto perché credevano fosse la cosa giusta da fare perché...-

-non me ne frega niente il motivo e non voglio nemmeno incontrarli- disse la castana impuntandosi.

-perché non mi fai finire di parlare?-

-perché non ne voglio sapere niente di loro. Hanno fatto finta che io non esistessi per ben diciannove anni quindi ricambierò il favore e niente mi farà cambiare idea-

-sei davvero sicura di quello che hai detto?- chiese Zhoto che in quel momento non sapeva nemmeno come dirlo a Giulius che sua sorella non voleva avere niente a che fare con lui.

-si, lo sono-

-qui non si tratta solo dei tuoi genitori Gwen, so che sei arrabbiata con loro ma anche tuo fratello vuole parlare con te- cercò di farla desistere l'uomo.

-quindi mi stai dicendo che ho un fratello e che loro hanno preferito lui a me?- chiese la ragazza alla quale stavano vendo le lacrime agli occhi. Perché mai era stata proprio lei ad essere mandata sulla Terra. Perché quella scelta.

-Gwen c'è un motivo per il quale hanno scelto di mandarti sulla Terra e...-

-non mi interessa la loro giustificazione! E tu stai anche dalla loro parte quindi non ne voglio sapere niente ne di mio fratello e ne dei miei genitori! E digli di non infastidirmi!- disse la ragazza alzandosi di scatto dalla sedia. -con permesso devo riposarmi visto che domani devo riprendere gli allenamenti- e la ragazza uscì dallo studio senza far dire altro a Zhoto. Una volta uscita per poco non si scontrò con Giulius.

-scusa, ero sovrappensiero- disse la ragazza.

-non ti preoccupare. Tutto bene? Che voleva Zhoto?- chiese il ragazzo che a Gwen sembrò leggermente scosso, fosse anche peggio di lei.

-si tutto bene. Zhoto voleva solo dirmi di rimettermi prima di continuare ad allenarmi con gli altri- rispose la ragazza evitando di parlare della sua famiglia. Non aveva intenzione di dirlo a nessuno.

-allora vai a riposarti- le disse Giulius con un sorriso tirato. Gwen annuì e lo salutò con la mano. Giulius guardò la sorella andare via da lui e si sentì davvero male. Aveva sentito tutta la conversazione con Zhoto e mai si sarebbe aspettato una cosa del genere.

Il ragazzo fece un respiro profondo prima di aprire al porta dello studio di Zhoto e di entrarci dentro.

-mi dispiace ho cercato di...- cercò di dire l'uomo ma fu prontamente bloccato da Giulius.

-non ti preoccupare ho sentito tutto- disse il ragazzo facendo un sorriso tirato.

-li avviserai tu i tuoi?- chiese Zhoto.

-si, ci vado fra un po' anche per dirgli che è viva. Come facciamo con gli altri? Avevi detto che una volta che Gwen fosse arrivata avresti spiegato come si riconoscono i guardiani-

-mi inventerò qualcosa fino a quando Gwen non si convincerà a conoscervi-

-e se non lo volesse mai fare? Dobbiamo dare le giuste informazioni alle nuove generazioni di Zodiaci...-

-sarai tu a prendere il mio posto Giulius- disse Zhoto lasciando di sasso il ragazzo.

-cosa?- chiese infatti non riuscendo a credere alle proprie orecchie. Essere l'allenatore dei novi Zodiaci era una responsabilità grandissima e che andava solamente alle persone che dimostravano di avere sangue freddo e capacità di ragionare anche nelle situazioni peggiori, cosa che lui non aveva. Non ancora almeno.

-è già deciso da un bel po', fra tutti gli altri Zodiaci tu sei il più adatto. Sarai tu a dire di generazione in generazione come nasce un guardiano. Questo ti permetterà anche di non dire a Gwen chi sei veramente-

-non so se ne sarò capace. E poi non so nemmeno se riuscirò a non dire niente a Gwen-

-ci riuscirai e io mi impegnerò per convincerla a parlarti. Almeno con te- Zhoto sorrise al castano difronte a se per poi farsi serio. -Valentine ha superato il limite-

-se non ci fosse stato lui con l'orologio a quest'ora saremmo nelle mani dei Chaos- rispose Giulius sospirando.

-ha comunque disobbedito ad un mio ordine. Quel ragazzo deve capire che non può sempre fare di testa sua, prima o poi finirà male- Zhoto si mise le mani nei capelli. Gli era appena venuto un grosso mal di testa.

-è comunque riuscito a creare un legame con Gwen e lei è riuscita ad amplificare i poteri di Tasha senza toccarla. Abbiamo fatto passi avanti- disse Giulius sorridendo.

-di questo ne sono felice, e da una parte sono anche felice che lei non sia dalla parte dei Chaos come credeva Valentine. Almeno non ci dovrebbero essere più problemi-

-ora se non ti dispiace vado dai miei genitori- disse Giulius dopo che il silenzio era calato nella stanza.

-si certo. E digli anche di non provare a parlarle, potrebbero stravolgere tutto- disse Zhoto sperando che ne Caleb e ne Susan facessero qualcosa di avventato.

-lo farò- disse Giulius voltandosi e uscendo dalla stanza. Una volta fuori si incamminò a passo svelto verso la sua vecchia casa, ormai non ci andava quasi mai, sperando di non incontrare nessuno.

-Ehi Giul dove vai?- e le sue speranze vennero infrante dalla domanda di Valentine che lo bloccò proprio nel cortile.

-dai miei- disse il ragazzo. Almeno quello poteva dirlo.

-avete risolto la questione con Gwen? Cos'era? Sono curioso- chiese il biondo che era davvero curioso di scoprire cosa aveva fatto avere quell'espressione tirata a Caleb per tutto il tempo.

-no e non te lo dico. Mi dispiace- disse Giulius con un sorriso forzato prima di voltare le spalle al suo migliore amico ed uscire dal cortile sotto lo sguardo sorpreso di Valentine.

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