6. Culi brillanti

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Furono mesi duri per noi.
Colmi, pieni, faticosi, ma anche un po' più sereni. Giugno arrivò in un battito di ciglia e mentre si allontanava l'idea che prima o poi i Villain si sarebbero rifatti vivi, si avvicinava il dolce profumo dell'estate.

Quel venerdì stavamo pranzando tutti insieme. Il menù proponeva bistecca ai ferri e qualche cos'altro che io non lessi nemmeno: adoravo la carne.
È proprio a causa dell'eccessiva attenzione al pasto che ascoltai con scarso interesse le conversazioni dei miei compagni.

Mina aveva cominciato con i suoi soliti giochi.
"Sero, estate o inverno?"

Il ragazzo rispose senza esitazione. "Estate, mare, ghiaccioli e sabbia tra le dita dei piedi!" esclamò sorridendo.

Partì così quello che, inizialmente, sembrava un gioco innocuo, ma che si trasformò presto in una roulette russa.
La pistola rosa shock marcata Ashido passò di mano in mano, pronta a sparare.

Sero giocò il suo turno, rivolgendosi verso Denki.
"Bro, ascolta bene, questa è importante. Amore o Denaro?" domandò ridacchiando ed alzando un sopracciglio.

Il biondo sembrò pensarci su.
"Amore."
Era serio, ed io lo sapevo. Dietro a quel cumulo di goffaggine si nascondeva un cioccolatino ripieno d'affetto.

"MI STAI DELUDENDO, COME PUOI RISPONDERE IN QUESTO MODO, FRATELLO?!" protestò Mineta battendo un pugno sul tavolo e puntando un dito verso Kaminari.

Il ragazzo rise in risposta, elaborando in fretta la sua vendetta e volgendo lo sguardo al proprietario del dito accusatore.
"Mineta.. Culi o Poppe?"
Quel gioco stava già prendendo la piega sbagliata.

La bistecca era poesia per le mie papille gustative, ed io continuavo a gustarla seguendo con scarso interesse il gioco. Era deliziosa, mi ricordava tanto quella che abbrustoliva mia nonna d'estate, con i capelli grigi racchiusi in una crocchia ordinata e le guance rugose arrossate dal caldo afoso.

Il ragazzo con la chioma a grappolo d'uva sembrò essere in crisi mistica.
"IO NON POSSO SCEGLIERE, DENKI, COME SI FA A SCEGLIERE?! IO VOGLIO TUTTO, VOGLIO TUTTO!" sbottò passando velocemente lo sguardo dal petto di Momo al corpo armonioso di Mina.

Uno scappellotto di Sero gli arrivò diritto sulla nuca e sembrò fargli recuperare un misero 5% di lucidità.

"Rimango fedele alle poppe." sussurrò amareggiato, risedendosi stoicamente.
Si ricordò improvvisamente che il suo turno non era ancora terminato, ed è lì che la situazione iniziò a precipitare.

Scattò di nuovo in piedi sulla sedia.
"Yaoyorozu, una notte di fuoco e passione con me o con-"
Si guardò intorno. Doveva trovare alla svelta qualcuno che fosse ancora meno raccomandabile di lui, qualcuno che avrebbe potuto regalargli una verde e striminzita fogliolina di speranza. La disperata ricerca terminò soltanto quando il suo occhio cadde sulla belva, intenta a cibarsi.
"con me o con Bakugo?!"

Calò il silenzio. Talmente fitto che era possibile udire il ticchettio delle lancette della mensa contare i lenti secondi di vita rimasti a quel piccoletto.

"NON OSARE TIRARMI IN BALLO IN QUESTO GIOCHETTO DI MERDA, RAZZA DI GNOMO!"

Come recita il detto, non disturbare can che dorme.

Ma Yaoyorozu aveva comunque una dignità da mantenere, perciò storse il naso, puntando il dito bianco e affusolato verso Katsuki, con disegnato in volto un certo sdegno.

A voce bassa - Kiribaku/BakushimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora