Se dovessi elencare le dieci fottute giornate più strane della mia vita, senza ombra di dubbio quel cazzo di martedì di Giugno rientrerebbe nella top 5.
La colpa di tutto il disastro, il delirio ed il disagio fu ovviamente di quei due coglioni di Kaminari e Kirishima.
Li ho sempre reputati, nella loro ignoranza, almeno capaci di leggere.
Ebbene, quel giorno dovetti ricredermi.Sembrava un martedì come tanti altri. Le lezioni, Kirishima nel banco di fianco al mio a contare le strisce sulla matita anziché seguire le spiegazioni di matematica, MomoSecchia con la mano perennemente alzata e Aizawa con due occhiaie più nere delle piume di Tokoyami. Tutto nella fottutissima norma.
Fu dopo il suono della campana, in mensa, che venni trascinato, a mia insaputa, in quello che sarebbe diventato il cazzo di bordello."Bakubro, vuoi il peluche di un procione?"
domandò Kirishima rivolto verso di me. Non mi guardò nemmeno in faccia. Era troppo preso a valutare l'acquisto sul telefono insieme a quel cerebroleso di Pikachu."No." cercai di non cadere nel volgare, nonostante quella domanda sembrasse essere fatta apposta per farmi infuriare. Che cazzo avrei dovuto farmene di un peluche?!
"Suvvia bro, ce ne sono sei nel pacco, ne avanza uno."
Parlava sul serio. Quei due volevano VERAMENTE rifilarmi un procione peluche.
Ci pensai su."Posso farlo esplodere?"
"Ma poverino." rispose lui sghignazzando.
"Allora non mi interessa."
"Cazzo, bro, guarda come sono fatti bene, sembrano veri! Se non ti piace puoi anche regalarlo a qualcuno." s'intromise Kaminari sventolandomi davanti alla faccia il telefono con la foto.
Iniziai ad innervosirmi. L'insistenza era un fottuto pulsante rosso nel mio cervello. Chiunque l'avesse premuto sarebbe andato incontro all'inferno.
"Ho detto che non voglio un finto procione del cazzo! COSA DIAVOLO DOVREI FARMENE, MH?!"
Avrei incendiato quelle due teste vuote se avessero continuato ad insistere.
Sero, Ashido e Jirou assistettero muti alla scena, con un certo interesse negli occhi. Probabilmente erano loro i restanti acquirenti di quelle maledette diavolerie pelose.
"D'accordo, bro, non ti scaldare. Denki, potremmo chiederlo a Midoriya, magari lui-"
"Ne voglio uno."
Le parole uscirono da sole dalla mia bocca.
Sei un coglione, Katsuki, un coglione.
Vaffanculo a MerDeku e a tutti i procioni dell'emisfero.Kirishima ghignò soddisfatto. Mi aveva incastrato di nuovo.
"Costano più di 30.000 yen. Sei sicuro di volerli prendere?" domandò Testa di Merda all'amico, ancora intento a leggere i dettagli della spedizione sul suo telefono.
"Sì, non preoccupatevi. Ho un buono spesa in scadenza oggi e non so che farmene." rispose lui continuando a picchiettare le sue dita sullo schermo dello smartphone.
"Non ci capisco niente, come si fa ad ordinare?" aggiunse dopo un po', continuando imperterrito a smanettare sul sito.
Capelli di Merda avvicinò gli occhi allo schermo, pronto ad aiutarlo, o come pensai io, a non farsi i dannatissimi cazzi suoi.
"Devi premere su 'buy now', il tasto verde, così."
Quel petardo sorrise e, inevitabilmente, premette.
"Perfetto! Il pacco arriverà giovedì."
Kaminari rivolse una linguaccia colma di stomachevole affetto ad Orecchie Lunghe. Mi sarei giocato l'uccello che l'idea di merda dei peluche fosse stata sua.
STAI LEGGENDO
A voce bassa - Kiribaku/Bakushima
Fanfiction"Katsuki, parla a bassa voce!" Un rimprovero, 15 lettere, 4 parole. Insistenti come un martello pneumatico, me le sento ripetere costantemente, tutti i fottuti giorni, sempre dalla stessa fottuta persona. Ho cercato a lungo di ignorarle, ma oramai...