Destinazione Paradiso

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Il giorno della partenza arrivò così velocemente che Lara ancora non era del tutto  pronta psicologicamente.
Effettuò tutte le procedure, dal check in all'imbarco come avvolta da una densa nebbia, la sensazione di essere solo la spettatrice esterna di quello che le stava succedendo, era come avvolta da un sogno.
Non riusciva proprio a realizzare che fosse tutto vero. Era tutto così irreale!Avrebbe visto da vicino i suoi idoli, no addirittura avrebbe vissuto con loro per un intero mese. Non si era convinta della realtà nemmeno dopo aver dovuto firmare un contratto chilometrico, nemmeno dopo aver visto le schedule da rispettare. Era tutto programmato, avrebbe partecipato alle live con le fan, alla registrazione di episodi speciali, a eventi dell'agenzia.
Aveva firmato tutto, aveva toccato con mano il contratto, aveva ricevuto istruzioni per il viaggio e i biglietti e nonostante ciò ancora non ci credeva.

Si sistemò nel suo posto in prima classe, non aveva mai viaggiato in prima classe, e subito un hostess le offrì champagne e stuzzichini. Era morta e quello era il paradiso! Non c'erano altre spiegazioni. 

Ascoltò musica, guardò film, cercando di rilassarsi.Non faceva che ripensare a quanto fosse stata fortunata. Pensò ai ragazzi, se conoscendoli nel quotidiano sarebbero stati diversi da come li aveva percepiti fino ad ora.
Pensò a Taehyung, a quello che avrebbe provato a stargli di fronte, sarebbe riuscita a guardarlo negli occhi? Quegli stessi occhi che la tormentavano già attraverso uno schermo, che spesso si erano insinuati nei suoi sogni più segreti. E lei, una semplice ed anonima ragazza sarebbe piaciuta ai ragazzi, l'avrebbero trovata almeno simpatica?
Ma soprattutto sarebbero riusciti a capirsi?Lara sapeva che alcuni membri avevano una buona padronanza dell'inglese e che gli altri stavano cercando di impararlo, lei con l'inglese riusciva a cavarsela bene ma il coreano era tutta un'altra storia, eccezione fatta per le poche parole che aveva imparato dai drama.
Finalmente con difficoltà si addormentò. Il viaggio era lungo e non voleva arrivare a Seoul come uno zombie.

Quando uscì dall'aeroporto, come da accordi, una persona dell'agenzia era in attesa per portarla a destinazione. Lara si sentì frastornata e spaventata durante tutto il tragitto.

Quando si ritrovò di fronte al palazzo dove avrebbe finalmente incontrato i ragazzi, le sue gambe vacillarono e la testa cominciò a girare vorticosamente. Un'assistente zelante le venne incontro lasciando l'incombenza dei bagagli all'autista.
Venne accompagnata ad un ascensore diretto agli appartamenti del gruppo. Lara non riusciva a concentrarsi su quello che le veniva detto mentre l'ascensore saliva portandola verso il paradiso.

Quando la porta dell'appartamento venne aperta si ritrovò in un grandissimo salone con 3 divani uno dei quali enorme, seduti sui quali c'erano i 7 ragazzi e il loro agente, in un attimo tutti i loro occhi furono concentrati su Lara, che imbarazzata non osava alzare lo sguardo.

Quella sera superato l'imbarazzo iniziale, si definirono alcuni dettagli, tra cui quello della camera di Lara. Ogni settimana Lara avrebbe dovuto estrarre un nome. La persona estratta avrebbe dovuto dividere la camera con lei.
Probabilmente ci sarebbe rimasta secca in quel paradiso, pensò mentre tirava fuori un bigliettino dalla scatola.
I ragazzi si accalcarono intorno a lei mentre con mani incerte dispiegava il pezzetto di carta.

Jimin!

Il suo primo compagno di stanza sarebbe stato Jimin.

L'ultima voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora