capitolo 2.

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La musica nonostante sia di mio gradimento, mi rimbomba nella testa, appena esco dalla mia stanza. Le scale sono già occupate da ragazzi avvinghiati a ragazze che si esplorano le bocche violentemente, dopo un po di spintoni e imprecazioni varie riesco a scendere le scale e mi ritrovo nell'enorme salotto della confraternita. Riesco a vedere delle ragazze sui tavoli che ballano sculettando e muovendo i capelli, provocando i ragazzi ai loro piedi che ci cascano come imbecilli, mi avvicino al piccolo pianobar per prendere una bevuta, una mano mi sfiora la spalla sinistra 'hei harry, ci rincontriamo' mi giro di scatto per incontrare lo sguardo della bionda con cui ho parlato questo pomeriggio 'hei Charlotte, mi fa piacere vederti', soprattutto quando ho trovato qualcuno con cui scopare stasera aggiunge il mio subconscio, le faccio un sorriso, il pensiero mi eccita, così decido di portarla a ballare 'vieni a ballare con me' le dico alzandomi improvvisamente dallo sgabello 'devo finire il mio drink prima' sorride e avvicina le labbra carnose alla cannuccia, la mia mente vaga mentre le fisso la bocca, non mi accorgo del tempo che passa, so solo dove sarà presto quella bocca se continua a provocarmi in questo modo. Quando finisce il drink lascia il bicchiere di cristallo opaco sul piano e si butta con me in pista. Il devasto totale è in questa casa, alcuni ragazzi, uno moro con la barba e i capelli lunghi insieme al suo amico castano si stanno fumando tranquillamente una canna in mezzo alle persone, riesco ad intravedere un ragazzo biondo, dai tratti nordici, piegato sul tavolo che tira su una striscia di cocaina, per non parlare dell'alcol, una ragazza dai capelli rossi sta vomitando proprio adesso dentro ad un cestino. Ritorno con la mente a Charlotte, la bellissima bionda che ho conosciuto oggi e che stasera mi sbatterò, il vestito che indossa limita la mia immaginazione, se infilassi una mano appena sotto la gonna potrei farle un ditalino senza che nessuno se ne accorga, a meno che lei non sia una di quelle che urla quando viene. L'idea mi balena in testa così attacco il mio bacino al suo stringendole il culo con le mani e iniziando a pomiciarci, lei sembra eccitarsi a sentire la mia erezione premere sulla sua pancia perchè mi prende la testa e affonda ancora di più la sua lingua nella mia bocca e muovendo e strisciando ancora di più il suo bacino contro la mia erezione facendomi eccitare ancora di più, lascio andare la mano destra dal suo bel culo per potermi avvicinare alle sue mutandine, lei, si lascia scappare un gemito e si stacca dalla mia bocca per poter affondare la sua testa sulla mia spalla, quando entro lentamente dentro di lei con due dita, la sento tremare e gemere, cerca di parlarmi, 'oddio' geme, ancora di più, 'harry, p-per favore, c-ci vedranno, oddio' non riesce quasi a finire la frase che in un'attimo sento che sta per urlare cosi giro leggermente la testa e avvicino la mia bocca al suo orecchio 'fai silenzio tesoro' lei accorgendosene chiude la bocca mentre geme dentro di essa e del liquido caldo mi ricopre le dita dentro di lei. Ci mette un po per riprendersi così la porto in un'angolo della casa, dopo essersi ripresa alza lo sguardo facendolo incontrare col mio e accenna un sorrisetto malizioso 'oddio harry, sei favoloso', riesco a percepire la sua eccitazione da come si morde le labbra 'vieni in camera mia' la invito a seguirmi porgendole una mano, la bionda ovviamente incrocia la sua mano con la mia e mi segue per le scale superando i corpi dei ragazzi ancora appostati su di esse fino alla porta di camera mia e del ragazzo di cui non so ancora il nome e che non voglio sapere. Entriamo, la stanza è al buio così decide di avventarsi sulla mia bocca senza darmi il tempo di accendere la luce, lascio stare prendendola per i fianchi e avvicinandola il più possibile a me, l'unico secondo per il quale ci stacchiamo è per toglierle il vestito di dosso, dopo averlo buttato sul pavimento, torniamo a baciarci, mentre lei mette le mani sulla mia cintura per toglierla, io metto le mie dietro la sua schiena per slacciarle il reggiseno, quando sento delle voci ovattate provenire dal corridoio, si avvicinano velocemente alla porta e un'imprecazione spontanea mi esce dalla bocca 'cazzo!' mi stacco immediatamente dalle sue labbra così perfette per lanciarle il vestito mentre lei si riaggancia il reggiseno che le avevo tolto quasi un secondo fa. Non riesce a infilarsi il vestito quando la chiave gira, la porta si apre e la luce si accende, il terrore nei miei occhi posso vederlo persino dalle pupille di Charlotte che mi sta fissando tremante. La porta viene richiusa aggressivamente dal ragazzo con gli occhi azzurri che mi sta guardando con un'espressione di rabbia mista a odio, 'cosa cazzo stai facendo Lottie?' urla alla ragazza di fronte a me, lei si gira lentamente abbasando la testa 'scusa fratellino, io...' dice con un filo di voce, fratellino? Questo significa che lui 'E tu che cazzo stai facendo figlio di puttana, allontanati da lei e non toccarla' mi urla con, immagino, tutta la voce che ha. Lui, Louis Tomlinson, è suo fratello, stavo per scoparmi la sorellina di Louis Tomlinson, ma chi é questo ragazzo, sono sicuro al cento per cento di avere già sentito questo nome, ma dove?. 'Esci di qua Lottie, con te discuterò più tardi' Charlotte o Lottie, come l'ha chiamata suo fratello, prende il vestito e si allontana rapidamente da me per scappare fuori dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. Louis mi sta guardando con una faccia che promette tutto tranne che una possibile amicizia, anche se non avevo intenzione di averne una con questo odioso ragazzo. 'Cosa avevi intenzione di fare con mia sorella brutta testa di cazzo, non devi mai più toccarla ci siamo capiti?' è quasi come se stesse volando verso di me perchè non riesco a vederlo molleggiare quando cammina, mi prende la camicia e la stringe in un pugno stretto, riesco a vederlo dalle nocche quasi bianche, non sento più il mio cuore battere, lo vedo uccidermi con lo sguardo e con i suoi occhi iniettati di sangue. Mi fa veramente paura questo ragazzo, penso, non voglio morire, non qui, non ora. Quando mi aspetto una raffica di cazzotti dritti in faccia, il ragazzo mi sorprende allontanandosi e lasciandomi lentamente la camicia, tiro un sospiro di sollievo 'perchè non mi hai picchiato?' chiedo incredulo, dopo la faccia che aveva prima sembrava volesse davvero torturarmi nel peggiore dei modi, 'non ho intenzione di ucciderti' sputa, bene, mi fa piacere sapere che il mio compagno di stanza non ha intenzione di uccidermi, 'grazie mille direi' rispondo acidamente ma subito dopo quando si gira abbasso lo sguardo 'non ho detto che non voglio comunque farlo' ribatte puntandomi il dito contro 'ti avverto riccio, non azzartarti a toccare mai più mia sorella o è la volta buona che avviene per la seconda volta un'omicidio in questa scuola' si chiude la porta alle spalle lasciandomi al buio.

Per la seconda volta un'omicidio. Queste parole mi rimbombano nella testa. C'è qualcosa che non so di questo ragazzo, qualcosa che non saprò mai.

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